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Nardò-Porto Cesareo, Accordo per 'Piano di sviluppo di Nardò Technical Center'
Piano di sviluppo industriale di Nardò Technical Center - Masterplan, sottoscritto l’Accordo di Programma con la Regione Puglia.
Sottoscritto a Bari, nella sede della Presidenza della Regione Puglia, l’Accordo di Programma tra Regione Puglia, Consorzio ASI Lecce e Comuni di Nardò e Porto Cesareo propedeutico alla realizzazione del “Piano di sviluppo di Nardò Technical Center”, che renderà ancor più attrattivo il centro di prova dei veicoli e che rappresenta un’eccellenza a livello europeo da oltre 60 anni. Presenti il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci, la sindaca di Porto Cesareo Silvia Tarantino, la vicesindaca del Comune di Nardò Maria Grazia Sodero e il presidente del Consorzio ASI di Lecce Massimo Albanese.
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L’accordo prevede la realizzazione di opere pubbliche di notevole interesse quali:
a. realizzazione di un centro di elisoccorso attrezzato con eliporto e annesse strutture sanitarie integrato nel sistema regionale per le emergenze e la sicurezza sanitaria nell’area del Sud Salento;
b. realizzazione di opere di rinaturalizzazione e forestazione naturalistica finalizzate alla valorizzazione paesaggistica ed ecologica del territorio ampliando boschi e macchia mediterranea sia in aree demaniali esistenti, sia in aree di proprietà del Nardò Technical Center, sia in ulteriori aree da acquisire per ampliare le zone di rilevanza per l’habitat caratteristico dei luoghi e creare corridoi ecologici connessi a itinerari ciclopedonali ai fini di uno sviluppo turistico eco-compatibile;
c. realizzazione di un Centro Visite polifunzionale, completo di attrezzature audiovisive e multimediali, mediante riqualificazione di edifici esistenti, da mettere a disposizione della Riserva Regionale Orientata Palude del Conte e Duna Costiera;
d. implementazione del centro di prevenzione e sicurezza antincendi per tutelare le aree boscate e protette sia all’interno sia all’esterno del compendio NTC, comprendente un sistema di monitoraggio a raggi infrarossi per il rilevamento di eventuali focolai in un raggio di circa 10 km ed un sistema di mezzi antincendio collegati ed integrati con il sistema nazionale dei Vigili del Fuoco.
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Oltre alle opere pubbliche previste con oneri a carico del Nardò Technical Center, il Piano industriale prevede importanti vantaggi indiretti di notevole rilevanza per il territorio di riferimento. Infatti, oltre all’investimento che renderà ancor più performante e qualificato il centro prove di Nardò, sono previste nuove assunzioni e si profila un rilevante incremento delle presenze di operatori e addetti ai lavori provenienti da tutta Europa e che determinano per l’intero anno un indotto positivo per le strutture ricettive e tutta la filiera collegata al turismo d’affari.
L’iter approvativo del progetto è durato oltre due anni e ha comportato l’intervento di enti e uffici comunali, regionali, statali e comunitari, comprese le fasi di partecipazione pubblica che hanno coinvolto le comunità locali, al fine di pervenire alle autorizzazioni ambientali, urbanistiche e paesaggistiche seguendo procedimenti integrati e articolati che hanno visto la collaborazione fra le varie Istituzioni pubbliche secondo le modalità previste proprio dallo strumento dell’accordo di programma.
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Lo sforzo degli enti pubblici nasce dall’importanza dell’investimento e dalla necessità, condivisa da tutti i soggetti partecipanti all’accordo di programma, di salvaguardare l’attività del centro di eccellenza in Puglia, evitando che la Porsche spostasse l’investimento in altri Paesi europei pronti ad accogliere un’attività di rilievo internazionale.
“Oggi - ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - abbiamo firmato l’accordo di programma che consentirà a Porsche di realizzare il più importante centro mondiale di collaudo di automobili e, in particolare, delle cosiddette supercar. Sorgerà in quello che era un vecchio sito industriale nell’area del Consorzio ASI, cinquant’anni fa destinato dalla FIAT a pista di collaudo. Successivamente ci fu un lunghissimo abbandono dell’area, che ha determinato anche la crescita della vegetazione. Questo accordo di programma tutela totalmente la vegetazione e consente una complessiva messa a disposizione delle aree verdi, che verranno manutenute dalla stessa Porsche per garantire quello che nel frattempo l’abbandono dell’area industriale aveva determinato. L’accordo inoltra dota l’area di un sistema di antincendio e di controllo e prevede la realizzazione di un eliporto che sarà utilizzato da tutti i cittadini pugliesi per esigenze sanitarie”.
“Quindi - ha precisato Emiliano - siamo davanti a una bella storia che consentirà di rendere famosi nel mondo Nardò e il Salento, perché a questa pista faranno capo i team di quasi tutte le più importanti case automobilistiche. Immaginate che esiste un colore della Ferrari che viene chiamato ‘grigio Nardò’ proprio perché la Ferrari fa i collaudi delle sue auto su questa pista. Per tutti questi motivi, questa è una giornata molto importante. Adesso aspettiamo che i consigli comunali di Nardò e di Porto Cesareo diano il loro assenso a questo importante accordo”.
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“Si tratta - ha dichiarato l’assessore Alessandro Delli Noci - di un investimento molto importante per il Salento e la Puglia e di un progetto di sviluppo sostenibile che garantirà nuovi posti di lavoro e un nuovo indotto economico in grado di favorire altri investimenti nazionali e internazionali. Un progetto completo che prevede azioni per la tutela dell’ambiente e del paesaggio attraverso per esempio opere di rinaturalizzazione e forestazione naturalistica e opere importanti di pubblico interesse come il centro di elisoccorso. Negli ultimi giorni ci si è soffermati maggiormente sul tema della valorizzazione ambientale e vorrei fare una puntualizzazione sulla questione degli espropri".
"Tutti i terreni espropriati - ha spiegato Delli Noci - non avranno nessun utilizzo industriale e faranno parte delle compensazioni ambientali, che prevedono azioni di ricostruzione della macchia mediterranea e di alcuni terreni che erano inutilizzati e che adesso verranno riforestati. Si tratta, quindi, di un'opportunità per rendere ancora più sostenibile questo investimento. Nei prossimi giorni, grazie anche alla disponibilità data dal presidente Emiliano, incontreremo i proprietari terrieri per risolvere le eventuali problematiche sollevate dagli espropri. Voglio rassicurare tutti sul fatto che l’impatto industriale sul territorio sarà assolutamente positivo”.
“L’accordo di programma - ha affermato la sindaca di Porto Cesareo Silvia Tarantino - sostiene lo sviluppo di una realtà già esistente sui territori di Porto Cesareo e di Nardò che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale. Vogliamo sottolineare che il progetto, pur coinvolgendo un investitore privato, ha una indiscutibile pubblica utilità. Siamo convinti che l’accordo produrrà risultati positivi per lo sviluppo del territorio, dell’ambiente e delle intere comunità”.
Per la vicesindaca di Nardò Maria Grazia Sodero, “Con l’accordo di programma firmato quest’oggi è stato fatto un grande passo in avanti nell'interesse del territorio. Le progettualità proposte sono importanti sotto vari profili, non soltanto per la destagionalizzazione degli arrivi sul nostro territorio, ma anche dal punto di vista della promozione e della tutela del paesaggio e dell’ambiente. Le problematiche sollevate dai proprietari terrieri troveranno una soluzione positiva: le amministrazioni pubbliche non lasceranno soli i cittadini di Nardò e di Porto Cesareo e, con loro, troveranno la soluzione migliore per le aziende. Siamo certi che il territorio trarrà soltanto beneficio dal progetto”.
“Questo accordo - ha dichiarato infine il presidente del Consorzio ASI di Lecce Massimo Albanese - ci rende orgogliosi perché siamo riusciti a contemperare le esigenze del privato con quelle di tutela esposte dal pubblico. Quello che più ci inorgoglisce è la possibilità di tenere insieme lo sviluppo industriale con la tutela e lo sviluppo ambientale. Il patrimonio ambientale, infatti, verrà accresciuto nel corso del progetto e tutelato nel corso dei prossimi anni. Pertanto, siamo davanti a un modello di sviluppo che contempla lo sviluppo industriale, la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo ambientale e anche la possibilità di uno sviluppo agricolo. Le istituzioni coinvolte hanno agito bene e con lungimiranza. Sono convinto che vedremo i frutti nei prossimi anni, ma anche nei prossimi decenni”.
Presenti all’incontro anche l’onorevole Claudio Stefanazzi, il direttore del dipartimento Ambiente Paolo Garofoli, il direttore di Asset Puglia Elio Sannicandro e rappresentanti di NTC.
In precedenza il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili aveva richiesto un’audizione urgente nelle commissioni congiunte IV e V di tutti gli enti interessati all’accordo di programma che consente ad NTC di Porsche una serie di interventi in espansione rispetto alle aree già occupate per un totale di 80 milioni di euro di investimenti.
“Ho sempre manifestato apprezzamento - ha spiegato Casili - per gli investimenti tecnologici apportati dalla NTC sul nostro territorio, ma mi lascia alquanto perplesso l’atteggiamento di tutti gli enti coinvolti, Regione in primis, circa il possibile esproprio dei terreni per opere di ‘interesse pubblico prevalente’. In questo angolo di territorio si registra la presenza di un importante nucleo di aziende zootecniche che si sono storicizzate negli anni, vista la vocazione della zona per la produzione di prodotti di altissima qualità. Vorrei comprendere da quando le attività zootecniche sono considerate meno rilevanti rispetto a un piano ambientale oggetto di opere di compensazione".
Cristian Casili
"C’è qualcosa che almeno al sottoscritto non torna. Come mai NTC Porsche non coglie l’opportunità di investire in un territorio dove si potrebbe creare un rapporto multifunzionale con le aziende che qui si distinguono per le eccellenze e la qualità delle produzioni zootecniche e la sostenibilità ambientale? Quali sono le opere di compensazione ambientale su un territorio che è l’ultimo lembo in tutta la nostra Regione di una macchia mediterranea che proprio qui presenta una progressione ed una dinamica vegetazionale che sta rendendo unico questo tratto di territorio interessato dalle opere di pubblica utilità? Sono diverse le domande che rivolgerò agli assessori competenti a tutela delle aziende zootecniche coinvolte che rappresentano un segno di riconoscimento e di legame con il territorio e non possiamo permetterci che siano cancellate a seguito di scelte prese forse con troppa superficialità”.
Anche il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani, aveva diffuso una nota in proposito: “È un vero atto di prepotenza, l’esproprio che incombe sulle aziende dell’area intorno alla pista di collaudo Porsche di Nardò. Non si può accettare che vengano spazzate via realtà produttive del territorio, sacrificandole ad un mega progetto di espansione privato ed esterno. Ho presentato un’interrogazione urgente al presidente Emiliano e agli assessori competenti, Delli Noci e Palese, per chiedere massima trasparenza su questa vicenda".
"Gli avvisi di esproprio sono già stati recapitati, e gli imprenditori e i proprietari terrieri locali sono inermi di fronte a questo sopruso avallato dalla Regione. Nove piste in più rispetto alle dodici già esistenti: di questo parliamo. E poi edifici tecnici e amministrativi annessi, parcheggio, mensa, stazione di servizio, centro di valutazione e check-in, centro medico e molti altri edifici ancora. Una vera e propria cittadella che rischia di fagocitare ben 351 ettari di terreno tra Nardò e Porto Cesareo, senza che ai malcapitati proprietari dei suoli da acquisire venga in tasca la giusta compensazione pecuniaria, visto che la Regione è pronta ad espropriarli con la formula della pubblica utilità, nonostante il piano riguardi un’azienda privata".
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"Noi stiamo dalla parte dei 134 proprietari che chiedono giustizia, e denunciano il mancato coinvolgimento nei piani dell’azienda e della Regione. Tutto fatto sulle loro teste, senza consultarli, senza informali correttamente delle procedure in corso. E non basta la promessa di una riforestazione delle aree verdi incluse nella superficie da espropriare, a giustificare questo sopruso di cui chiedo conto nell’interrogazione urgente che ho presentato. Sono pronti a manifestare e ad alzare le barricate con i proprietari dei fondi, gli imprenditori e gli allevatori che vedono minacciato il loro sacrosanto diritto di proprietà”.
(gelormini@gmail.com)
* Foto e interviste a cura di Michele Falcone
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Pubblicato sul tema: Destinazione Primitivo, Porsche d'epoca tra le terre della Dop di Manduria