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No-Triv, Regione Puglia
Quesiti refendari in Consiglio

Referendum contro le trivelle: Consiglio regionale monotematico martedì 22 settembre. La Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari ha condiviso la proposta del presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, di portare all’esame dell’Aula  l’argomento No Triv.

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Il 22 settembre, dopo la riunione della settima commissione (convocata alle 10 per il parere sui provvedimenti), la seduta plenaria del Consiglio si svolgerà dalle 12, per entrare nel merito dei quesiti referendari di proposta regionale. Chiederanno agli elettori di pronunciarsi sull’abrogazione delle norme dei decreti “Sviluppo” del Governo Monti e “Sblocca Italia” del Governo Renzi, che aprono alla ricerca ed estrazione di idrocarburi.

Due le deliberazioni consiliari all’ordine del giorno, sei i quesiti. Uno chiede l’abrogazione dell’art. 35 del d.l. 83/2012, cinque investono singole parti dell’art. 38 del d.l. 133/2014.

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I testi sono stati redatti dalla struttura tecnica della Conferenza dei presidenti dei Parlamenti regionali. A norma dell’art. 75 della Costituzione, devono essere proposti nella stessa formulazione da almeno cinque Consigli. Il termine utile per la presentazione decorre dal 1 gennaio al 30 settembre di ogni anno. La Basilicata deciderà giù sabato 19 settembre.

L’unanimità di tutte le Regioni registrata venerdì 11 a Roma, è un dato importante. La battaglia No Triv tutela l’interesse generale alla difesa dell’ambiente e rivendica le prerogative costituzionali del sistema regionale di concorrere a scelte nazionali. È un pezzo della battaglia delle Regioni per fronteggiare la tendenza neocentralista a modificare la Costituzione sottraendo competenze per avocarle allo Stato.

Ai fini dell’ammissibilità, toccherà alla Cassazione pronunciarsi sui contenuti di forma e alla Corte Costituzionale su quelli di merito.