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Non lasciare sola Giorgia Meloni e interagire con gli elettori di FdI

Le riflessioni di Aurelio Valente su "Bipolarismo e maturità" in articole pubblicato nel 1995, che torna attuale dopo i risultati delle Elezioni Politiche 2022.

L’articolo che si ripropone è del maggio 1995, ma alla luce degli eventi politici odierni ogni suo passaggio o riflessione tornano di stretta attualità, anche in funzione del proposito virtuoso suggerito e da praticare con coraggio e convinzione: quello di non lasciare soli né Giorgia Meloni, che dopo il successo elettorale è destinata alla guida del Governo, né gli elettori che hanno deciso di votare Fratelli d’Italia, riconoscendone lavoro e impegno profusi durante gli scorsi anni di attività parlamentare e di azione politica sul territorio. Nel rispetto della democrazia e dell’alternanza politica (ag - ndr)

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di Aurelio Valente

Per gli errori del passato e per i gravi problemi nazionali e locali i cittadini da tempo avvertono le necessità imprescindibili di rapido recupero di legalità e di moralità nella politica e nella gestione della cosa pubblica a tutti i livelli, con l’applicazione di poche e chiare regole di buon governo.

Nei convulsi e contrastati commenti dei risultati elettorali si è impropriamente parlato di instabilità e scontro politico, senza dare il giusto rilievo ad una importante novità, finalmente introdotta con questo turno elettorale, che può rendere maturo e responsabile il confronto politico, con l’applicazione del principio di alternanza delle forze alla guida del Paese.

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Infatti, per la prima volta la scelta della classe politica dirigente degli enti locali è avvenuta con la piena applicazione dell’elezione diretta dei Sindaci e dei Presidenti di Regione da parte degli elettori.

Più che l’esito delle urne va sottolineata l’importanza di queste riforme, in quanto si è così definitivamente troncata la mediazione dei partiti e la degenerazione delle amministrazioni locali, inoltre, l’applicazione del sistema elettorale maggioritario - pur se non piena - ha sancito per la prima volta il giusto principio di trasparenza e di affidabilità, per il quale gli enti locali vanno affidati al governo di chi ha ottenuto il maggior numero di consensi, rafforzando il ruolo delle istituzioni democratiche più vicine ai cittadini.

Non importa se questa maggioranza e lo scarto tra i due poli è limitato. Quelo che più conta che con il nuovo modo di governo si è definitivamente spezzata la spirale dei frastagliamenti dei partiti, delle numerose correnti e dei continui ricatti di crisi paralizzanti o di anomali condizionamenti a tutti i livelli decisionali.

La constatazione che l’elettorato italiano è moderato, rispettoso delle istituzioni e desideroso di buon governo, deve far prevale la scelta dell’estensione a livello nazionale del sano principio dell’alternanza, in base al quale – senza blocchi ideologici o nostalgiche radicalizzazioni – gli schieramenti politici (ormai semplificati nelle due principali correnti di pensiero: ‘centro destra’ e ‘centro sinistra’) hanno le stesse probabilità di governare.

Con questa logica viene a prevalere democraticamente il polo o la coalizione che ottiene la maggioranza dei consensi dall’elettorato, per i contenuti dei programmi, per gli impegni politici e soprattutto per le persone proposte al giudizio dei cittadini.

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Per rendere più agevole l’evoluzione verso il bipolarismo democratico, capace di affrontare seriamente e risolvere i problemi dello sviluppo, dell’ambiente e della vita civile, occorre che i due schieramenti siano ancora più chiari e stabili nella loro composizione.

Diversamente, aggregazioni temporanee - dettate da tatticismi elettorali o poli di semplice facciata, con profonde divergenze interne - tradirebbero ancora una volta la buona fede degli elettori, determinando la vera instabilità politica, che sta contrassegnando l’attuale situazione nazionale.

Con il sistema maggioritario il limitato scarto dei voti ottenuti dai due poli, invece di essere un punto di debolezza, diventa un punto di forza proprio perché – non dando la certezza del successo – costringe entrambi i raggruppamenti a svolgere bene i due distinti e delicati compiti di governo e di costruttiva opposizione, che sarebbe meglio chiamare “azione di controllo” o di “garanzia”.

E ancora, una salutare competitività tra i due poli contribuisce a migliorare la trasparenza nella vita interna alle forze politiche e la selezione delle candidature giuste, promuovendo l’affermazione di una democrazia attiva e partecipativa dei cittadini.

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La consapevolezza dell’importanza dei ruoli deve indurre le forze politiche a non “opporsi” aprioristicamente “all’avversario”, né a delegittimarne l’azione, Per cui, l’azione di controllo dell’opposizione deve essere vista come necessaria e costruttiva collaborazione alla vita democratica del Paese, proprio nella prospettiva di una possibile e futura alternanza.

In questo senso, alla maturità già dimostrata dall’elettorato verso un democratico bipolarismo deve corrispondere una piena consapevolezza delle forze politiche e sociali. Essenziale è, ancora una volta, l’opera degli organi di informazione che non devono esasperare o estremizzare le divergenze, né alimentare faziosità o, peggio ancora, disinformazioni che - facendo degenerare il clima politico - non favoriscono certo il democratico confronto delle forze politiche sulle scelte di fondo di un moderno Stato europeo.