NoTriv, Introna stimola Emiliano
vs 'air gun' a 13 miglia da Capo Leuca
Appello inviato da Onofrio Introna al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano:
“Caro Michele,
anche a nome del popolo No Triv pugliese che ha combattuto con noi la battaglia per il referendum contro le trivelle, sono certo che dopo il via libera del Ministero per l’ambiente alle prospezioni air gun 13 miglia al largo del Capo di Leuca, vorrai provvedere con la giusta tempestività a ricorrere in ogni sede per contestare tutte le autorizzazioni e i provvedimenti”.
In una nota diffusa l'ex presidente del Consiglio regionale pugliese commenta: "L’estate non è finita e già riappare lo spettro delle trivelle: è gravissimo!"
Irritante il "Via libera del Ministero per l’ambiente alle prospezioni air gun, per la ricerca di idrocarburi in mare a 13 miglia dal Capo di Leuca. Sono indignato e lo sono tutti i pugliesi!"
Anche i sindaci di Alessano, Francesca Torsello, e di Patù, Gabriele Abaterusso, diffondono una nota a proposito: "Di fronte alla minaccia di nuove prospezioni petrolifere a largo delle coste salentine sentiamo il dovere di impegnarci con tutte le nostre forze per ostacolare qualsiasi progetto che vada nella direzione opposta a quella intrapresa dalla nostra regione, dal nostro territorio e dalle nostre comunità".
"Troviamo inaccettabile - lamentano i sindaci - che il Governo possa anche solo pensare di concedere il via libera alle trivellazioni nel nostro mare e ancor più che lo faccia incurante dell’impatto devastante sull’ecosistema marino così come sul territorio, sul paesaggio e sullo sviluppo turistico di questo angolo di Puglia".
"Quello che oggi il Governo e i suoi rappresentanti salentini danno ai tanti cittadini del Capo di Leuca, che in più di un’occasione e in più sedi hanno manifestato la ferma opposizione a questo tipo di ricerca e le profonde perplessità sul sistema airgun nel nostro mare, è un vero e proprio schiaffo".
E poi i due primicittadini aggiungono: "Vogliamo ricordare al Governo che per il Salento e per i salentini il mare non è qualcosa da deturpare e sfruttare, bensì una risorsa da valorizzare e tutelare".
"Per questo alzeremo la voce e lavoreremo affinché sia rispettata la volontà dei nostri cittadini, che hanno scelto già da tempo di investire su uno sviluppo sostenibile, basato sull’agricoltura, la pesca e il turismo.
"Chiediamo pertanto alla Regione Puglia - concludono - di unirsi alla voce del Salento e di prendere posizione presso il Governo centrale per dire ancora una volta, con convinzione e determinazione, No alle trivelle!"
Duro il commento anche del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Erio Congedo: "A nulla sono servite le manifestazioni di piazza, le votazioni unanime delle istituzioni nelle sedi comunali, provinciali e regionali, senza distinzione di appartenenza politica; tanto meno è bastato l'esito del referendum che, sebbene non si sia raggiunto il quorum, ha dato una linea netta, chiara ed inequivocabile della volontà popolare. Un vero e proprio schiaffo alla sovranità popolare".
Per scongiurare il rischio che l'intera comunità pugliese possa vedersi pregiudicata la possibilità di sviluppo (vedasi con il turismo) a causa di scelte di carattere nazionale - chiede Congedo - è necessario che il presidente Emiliano, ora, forte della volontà espressa a più livelli dal territorio e del diffuso sostegno delle forze politiche, faccia sentire la sua voce ancor più di quanto già fatto in passato".
Per la cronaca, contro la concessione d89 FR GM fu presentata istanza già nell’ottobre 2014. L'area interessata riguarda uno specchio d’acqua di 744,6 chilometri quadrati nel nord del Mar Ionio, di fronte alla punta meridionale della penisola salentina.
La Global Med avrebbe interessi anche in altre due aree nello Ionio: di fronte a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria (istanza d87) e l’altra vicina a quella per cui è stata già data l’approvazione, in uno specchio d’acqua di 749 chilometri quadrati. Entrambe le concessioni sono in fase di approvazione.
Il progetto, che ha ricevuto l'ok del ministero dell’Ambiente per la valutazione di impatto ambientale, consiste nell’attuazione di un’indagine sismica, in prossimità di diverse aree protette: dal Parco regionale Otranto-Leuca ai siti di interesse comunitario Costa di Otranto e Santa Maria di Leuca, San Gregorio e Punta Ristola, dal litorale di Gallipoli e all’Isola di Sant’Andrea. In definitiva, Dsono dciannove i Comuni interessati dagli effetti della “crociera sismica”.
(gelormini@affaritaliani.it)