NoTriv, Sì della Consulta
Il referendum si può fare!
"Dopo il sì della Corte Costituzionale l’entusiasmo è giustificato", dichiara a caldo Onofrio Introna ex presidente del Consiglio regionale pugliese, ra i promotori dell'azione concertata tra le Regioni per la richiesta della consultazione popolare, "ma dobbiamo partire subito con i comitati per il referendum, coinvolgendo i soggetti che lo hanno promosso e sostengono: Regioni, Comuni, Rete No triv, associazioni ambientaliste. Le istituzioni facciano appello perché in ogni centro e in ogni quartiere si aprano punti di informazione per i cittadini".
"La Consulta ha riconosciuto la fondatezza degli argomenti che hanno spinto le Regioni ad usare lo strumento democratico del referendum abrogativo, per difendere l’ambiente e i mari", aggiunge "Dopo questa decisione, sarebbe auspicabile per il Governo nazionale evitare il trauma della consultazione e attivare sulla materia un tavolo permanente Stato-Regioni-Enti locali, allargato alla società civile".
"Alle Regioni - conclude Introna - va inoltre restituita la prerogativa costituzionale di tutelare i propri territori, ripristinando un dialogo istituzionale all’insegna della leale collaborazione tra gli enti che insieme dovranno definire il piano energetico per il Paese".
Anche l'attuale presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, esprime “Soddisfazione e attesa per quanto di importante e decisivo accadrà fin da subito. L’ampio movimento istituzionale e d’opinione contro le trivelle dovrà impegnarsi nella campagna per informare, motivare e portare alle urne referendarie tutti i cittadini”.
"C’è nei nostri mari - prosegue Loizzo - un patrimonio naturale, ambientale e economico “che va tutelato”, per questo il referendum abrogativo “non era e non è una sfida al Governo centrale”, ripete Loizzo. “Ci sono ancora le condizioni per aprire un confronto nazionale, tra Palazzo Chigi, Regioni e Comuni su questo tema tanto avvertito nei territori".
"C’è, nelle regioni costiere soprattutto, una sensibilità diffusa che ha sempre espresso in maniera democratica il dissenso sulla scelta di andare a pesca di idrocarburi in mare, a cominciare dalle prospezioni geosismiche sui fondali, che danneggiano pesantemente l’habitat marino e la fauna ittica”.
"La Puglia si è pronunciata unitariamente contro le torri petrolifere e lo ha fatto a maggior ragione assumendo con le altre Regioni l’iniziativa del referendum abrogativo No triv, fa notare il presidente Loizzo.” La nostra battaglia pacifica segna un successo importante, ma non è finita. Il Governo nazionale ci ascolti”.
"Quella della Consulta è una decisione di straordinaria importanza perché, di fatto, i cittadini potranno esprimersi sulla polita energetica dell’Italia". Lo ha dichiarato Angelo Bonelli dei Verdi, commentando la decisione di oggi della Corte costituzionale.
"Per noi Verdi non si tratterà di un referendum su 'petrolio Sì o petrolio No', ma sarà un referendum sul futuro e sul tipo di società si vuole costruire - aggiunge l'esponente ecologista -. Si tratterà di una straordinaria occasione per i cittadini che con il proprio voto potranno costruire un’Italia più moderna, che non guarda a un modello energetico di due secoli fa ma che vuole un’economia libera dagli idrocarburi che ogni anno provocano decide e decine di migliaia di vittime per lo smog e costi per 47 miliardi di euro anno".
"Auspico - conclude Bonelli - che il governo in queste settimane possa riflettere e mettersi in sintonia con il sentimento popolare e la volontà delle regioni italiane costruendo una politica energetica moderna 100% rinnovabile".
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Sì della Consulta, Emiliano: "Un referendum eminentemente politico"