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Oliva "Termite" di Bitetto
Il dolce-amaro baresano

Antonio V. Gelormini

Tra le cosiddette "olive baresane" è quella che più di tutte conquista i palati più restii, vestendo i panni autunnali di una sorta di "ciliegia verde" autunnale, per la facilità d'innesco dell'irrestisistebile: "una tira l'altra".

L'oliva dolce "Termite di Bitetto", prodotto di olivicoltura per frutti da mensa, da tempo è riconosciuta per le sue particolari caratteristiche organolettiche quali il sapore, la fragranza, la polpa consistente, la forma tondeggiante, il colore preminentemente verde.

locandina sagra oliva termite
 

Questa varietà "autoctona" di olive da tavola si coltiva prevalentemente nei Comuni limitrofi di Bitetto, Bitonto, Bitritto, Grumo Appula, Modugno, Palo del Colle, Sannicandro di Bari e Toritto in Puglia. A Bitetto, gli uliveti costituiscano i 3/4 dell'intera superficie coltivata di un paese la cui economia si basa essenzialmente sull'agricoltura.

La Termite di Bitetto è, pertanto, un cultivar autoctono: come attesterebbero anche antichi documenti curiali e notarili. Uno di essi risale al 6 maggio 1186, pubblicato nel Codice Diplomatico Normanno di Alfonso Gallo, qui si trova una dichiarazione di riconoscimento di proprietà di alcuni appezzamenti di terreno situati nell’agro di Bitetto, nel cui testo è riportata più volte la parola latina “Termitum”, in riferimento alla varietà di alberi coltivati.

Documenti successivi, e un disegno del 1584, confermano quanto preponderante fosse la presenza nell’area di terreni votati ad uliveto. In quei tempi l'agro di Bitetto era costituito, per buona parte, da proprietà ecclesiastiche, come testimoniano - tra l'altro - le icone e le cappelle votive rurali, che ancora oggi s’incontrano nella zona.

Questo vasto complesso di beni, per poter essere lucroso, veniva frazionato e ripartito tra i diversi coloni e affittuari. Nacquero così le "chiusure", recinzioni dei campi costituite da muretti a secco, che segnarono il passaggio da un'utilizzazione prevalentemente pastorale alla coltivazione di ortaggi e ulivi.

L'oliva Termite di Bitetto, conservata in salamoia, ha un ottimo sapore, dal retrogusto leggermente amarogolo.

L’Amministrazione comunale di Bitetto, per rivitalizzare l’agricoltura e il settore delle attività produttive, Venerdì 2 e Sabato 3 ottobre, presenta la 22^ Sagra dell’oliva “Termite” di Bitetto. Occasione per stimolare la promozione del primo Consorzio Agricolo Bitettese, voluto fortemente da un gruppo di giovani imprenditori agricoli locali e dagli Assessorati alle Politiche agricole - Turismo e alle Attività produttive. Un impegno non facile, sostenuto dall’Oleificio cooperativo, da diversi ristoratori, commercianti e dalle numerose associazioni di volontariato culturale e sociale.

 

olive termite di bitetto
 

La Sagra verrà aperta, in Sala consiliare, dall’incontro tecnico-scientifico su “Le emergenze in Agricoltura”, a cura della Giunta comunale in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia.

 

Interverranno Mario Loizzo, Presidente del Consiglio regionaleFiorenza Pascazio, Sindaco di Bitetto, Antonio Guario, fitopatologo, Anna Percoco, responsabile della lotta alla Xylella presso l’Osservatorio fitosanitario regionale, Nicola Laricchia, dirigente regionale presso l’Ufficio di tutela della qualità alimentare.

 

In programma la premiazione dell’oliva più pesante e dello stand più bello. A seguire, in Piazza Aldo Moro, lo spettacolo folklorico del Gruppo “Re Pambanelle.

 

Sabato mattina, alle ore 11.00, nella suggestiva cornice medievale del Sedile trecentesco, sarà la voce del soprano Annalisa Carbonara ad invitare all'assaggio degli aperitivi: tutti preparati con l’immancabile protagonista della festa: l''oliva Termite di Bitetto.

 

(gelormini@affaritaliani.it)