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"Oltre con Fitto" su Rapporto Bankitalia e Reddito di dignità

lA dichiarazione del gruppo regionale OLTRE CON FITTO (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Francesco Ventola e Renato Perrini):

I dati del Rapporto sull’economia pugliese, anticipati a Bari dalla Banca d’Italia, dovrebbero farci tutti star meglio: da gennaio a settembre di quest’anno è aumenta l’occupazione ed è diminuita la disoccupazione.

La matematica non è un’opinione e i numeri dovrebbero rendere il segno positivo in un sentimento di ottimismo per una Puglia che sulla carta avrebbe, quindi, superato il giro di boa della crisi e sarebbe tornata a crescere. Eppure noi non riusciamo a percepire tutto questo, anzi. Quello che noi viviamo  è un contrasto totale fra le statistiche e grafici di Bankitalia e la vita reale, quella che ci viene raccontata quotidianamente dalle decine e decine di persone che incontriamo e che sono alla ricerca, soprattutto, di un lavoro e, è il caso oggi di sottolineare, di dignità.

Il presidente Emiliano che oggi annuncia con soddisfazione la nuova misura economica, “Il reddito di dignità”, di fatto sancisce la presenza nella nostra regione di oltre 60mila pugliesi che hanno bisogno di un sussidio di 600 euro mensili perché fortemente a rischio povertà. E quindi quella che noi oggi registriamo è la Puglia dal doppio volto: quella dove aumenta l’occupazione e quella sempre più povera alla quale la Regione Puglia ha pensato di arrecare un lieve sollievo economico.

Certo da Emiliano ci aspettiamo anche che si applichi con lo stesso impegno e riesca a trovare nelle pieghe dei bilanci anche risorse sufficienti per abbassare una quella che pesa su milioni di pugliesi, ovvero una delle tassazioni regionali più alte d’Italia, che rischiano di impoverire anche quelle famiglie del cosiddetto ceto medio.

Da Emiliano ci aspettiamo meno burocrazia e più sgravi per le imprese che se è vero che oggi assumono è anche vero che sono incentivati da una legge, il Jobs Act, che fra tre anni (quando le agevolazioni contributive per i lavoratori saranno terminate) potrebbe causare effetti nefasti. Il mondo del lavoro ha bisogno di politiche stabili e consolidate nel tempo e la Regione, per quelle che sono le sue competenze, può e deve muoversi in tal senso agevolando l’insediamento e lo sviluppo delle imprese pugliesi e non solo aprendo e agevolando il percorso ad aziende extraregionali che spesso ci considerano solo terra di conquista in grado di riservare a loro, e solo a loro, guadagni e vantaggio.