Oncologico Bari, nasce in Puglia il nuovo Centro di Protonterapia
Nasce a Bari il primo Centro regionale di Protonterapia, che avrà sede nell'Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” del capoluogo metropolitano pugliese.
Soddisfazione evidente per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nell'annunciare all’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, la nascita del primo Centro regionale di Protonterapia, che avrà sede nello stesso Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” del capoluogo pugliese.
“La Protonterapia è fondamentale nella lotta ai tumori - ha detto Emiliano - soprattutto quelli inarrivabili e quelli inoperabili, che possono però essere colpiti e stroncati nella loro fase iniziale, con un vantaggio enorme anche in termini di recupero da parte del paziente perché in questi casi l'intervento è molto meno invasivo".
"Se oggi possiamo realizzare il Centro regionale di Protonterapia e acquistare attrezzature che costano milioni di euro - ha sottolineato Emiliano - è grazie al risanamento dei conti della sanità pugliese che abbiamo realizzato in questi tre anni. I piani di riordino non fanno risparmiare soldi, ma mettono in condizione la sanità pugliese di spenderli dove servono”.
Alla presentazione sono intervenuti anche Giovanni Gorgoni, direttore generale dell’Agenzia regionale strategica per la Salute ed il Sociale della Regione Puglia, e Antonio Delvino, direttore generale dell’Istituto tumori di Bari.
“Questa vicenda - ha precisato Emiliano - nasce dopo la telefonata di una signora di 85 anni che un anno fa, chiamando direttamente sul mio cellulare (il numero del presidente Emiliano è pubblico, ndr.), mi disse che gli uffici dell’Assessorato non le autorizzavano il viaggio a Pavia dove si trova attualmente una di queste apparecchiature per la Protonterapia. La ragione era terribile perché, nelle regole di utilizzazione di questo esame ad altissimo costo, c'era che l'esame poteva essere autorizzato solo a condizione che fosse in grado di salvare la vita del paziente. Laddove invece aveva la funzione esclusiva di contenere la malattia, la spesa non poteva essere assicurata".
"Ci fu una discussione tra me e il funzionario - ha aggiunto Emiliano - e ho deciso di cambiare quelle regole. La signora alla fine è andata a fare la terapia e dopo un anno sta continuando le cure e la sua vita. Ovviamente non basta forzare la mano nel singolo caso, bisogna imparare dal singolo caso. E così si è aperta un’ipotesi che fino a qualche anno fa era impensabile, perché questa apparecchiatura aveva un costo elevatissimo: aprire qui in Puglia un centro di Protonterapia. Abbiamo deciso di aprire una gara per acquistarla e soprattutto per avere qui a disposizione il team che la deve gestire per istruire poi i nostri tecnici. Lo stiamo facendo”.
La Regione Puglia infatti ha adottato il 20 marzo scorso, la Deliberazione della Giunta Regionale n. 428, dal titolo “DPCM 12/1/2017. Nuovi livelli di assistenza. Istituzione del Centro Regionale di Protonterapia. Affidamento all’IRCCS Giovanni Paolo II di Bari dello studio di fattibilità”.
Tale scelta deriva da alcune importanti considerazioni: l’Irccs Oncologico di Bari rappresenta uno dei nodi cardine della rete oncologica pugliese, in quanto, ai sensi della DGR n. 221/2017, è la sede della Consulta Oncologica Regionale, per la quale assicura le funzioni di segreteria; inoltre, l’Irccs è stato individuato quale “Centro di Riferimento Oncologico Regionale” ed è sede della Unità di Coordinamento della Rete oncologica (UcooR), di cui è presidente il Direttore generale dell’Irccs Oncologico.
II bisogno in termini di radioterapia espresso dai pazienti residenti in Puglia si aggira intorno ai 2.300 ricoveri e alle 280.000 prestazioni l’anno. Una quota di soggetti residenti trova riscontro alla propria domanda fuori regione per una spesa in termini di mobilità passiva per radioterapia quantificabili intorno ai 6.000.000,00 di euro circa annui, comprendendo ricoveri e prestazioni specialistiche (dati ARESS, fonte documento R.O.P.). La letteratura scientifica sull’argomento ha acclarato che quota percentuale di tali pazienti di Radioterapia è eleggibile per un trattamento in Protonterapia.
In conseguenza di tali valutazioni, la stima del fabbisogno effettuato dall’A.Re.S.S. Puglia è tale da giustificare l’avvio di uno studio di fattibilità per la realizzazione di un centro di protonterapia nella Regione Puglia.
Ad illustrare il progetto di Protonterapia nel corso della conferenza di presentazione è stato Giancarlo Salomone, ingegnere e direttore dell’Area gestione tecnica e servizi informatici dell’istituto oncologico: “La protonterapia, o radioterapia con protoni, è un radioterapia di alta qualità, effettuata con protoni, invece che con raggi gamma, come avviene in quella tradizionale. A differenza dei raggi gamma (o raggi X o fotoni, come talora vengono impropriamente chiamati), che rilasciano la loro energia attraversando tutto il corpo umano e quindi non solo nella parte tumorale, i protoni, che sono particelle pesanti, cedono la maggior parte dell’energia al termine del loro percorso all’interno del corpo. Così, dosando la loro energia e quindi la profondità di penetrazione nel corpo, la maggior parte della dose è impartita al tumore, mentre nessuna dose è impartita agli organi ancora più profondi, e una minima dose è impartita agli organi più superficiali".
"Quindi è una radioterapia che risparmia molto di più, di quella convenzionale - ha proseguito Salomone - gli organi sani, a parità di effetto sulla massa tumorale. Lo studio di fattibilità dell’Irccs Oncologico ipotizza la realizzazione di un centro all’interno del comprensorio sede dell’Istituto. L’ipotesi di planimetria del nuovo centro prevede la realizzazione di due sale per protonterapia, e tutti gli ambienti accessori per consentire lo studio clinico preliminare alla erogazione della prestazione. Il completamento della attuale fase di studio ha lo scopo di permettere agli uffici regionali di attivare le successive fasi di ricerca della copertura finanziaria, da ricercare nell’ambito delle risorse comunitarie e nazionali (POR Puglia 2014/2020 e/o FSC 2014/2020)”.
Nel corso della presentazione, inoltre, è stato sottoscritto il contratto individuale di lavoro per l’assunzione a tempo indeterminato di cinque lavoratori precari (precari da circa dieci anni), con decorrenza dal 1° novembre 2018. L’Istituto ha, infatti, tempestivamente ottemperato a quanto indicato dalla Regione sulle modalità di applicazione dell’art. 20, comma 1, D. lgs. 75/2017, procedendo alla stabilizzazione di un Dirigente medico, due Infermieri e due Tecnici di laboratorio. Ha inoltre avviato la più complessa procedura di stabilizzazione ai sensi del comma 2 del predetto Decreto legislativo per il triennio 2018-2020.
Infine, è stato inaugurato il nuovo ambulatorio di Radioterapia. All’Istituto oncologico è stata realizzata una nuova “sala di attesa” per l’ambulatorio di Radioterapia. È stata realizzata secondo i più recenti criteri di umanizzazione degli ospedali, utilizzando materiali vicini all’esperienza domestica del paziente, con utilizzazione anche di accorgimenti in materia di acustica. Sono state anche utilizzate immagini riprese dalla storia dell’arte italiana per caratterizzare gli ambienti.
(gelormini@affaritaliani.it)
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