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Onofrio Introna: 'Europa, Italia e Sud la catena di salvataggio'
La nota di Onofrio Introna: “L'Europa si salva se si salva l'Italia, ma l'Italia si salva se si salva il Sud”..
“L'Europa si salva se si salva l'Italia, ma l'Italia si salva se si salva il Sud”. Mi ritrovo perfettamente nella sintesi perfetta dell'europarlamentare beneventano Piernicola Pedicini. Ricercatore in oncologia, si sta dedicando a Bruxelles ad un altro grande paziente, l'Europa e cerca di convincere la presidente Ursula Von der Leyen che la medicina per curare il continente è il rilancio del Mezzogiorno.
Indipendente nel Parlamento Europeo, sostiene che vada riconosciuto al Sud l'intero 70% delle risorse del Recovery Plan, che per l'UE andrebbe riservato alle Regioni dell'Italia meridionale. Come sappiamo, invece, due Governi nazionali hanno condiviso la riduzione di quella quota all'attuale 40%, nemmeno netto.
La richiesta di restituire al Mezzogiorno quello che gli spetta, per recuperare il gap storico con il resto del Paese, passa da una petizione alla Commissione europea, di cui l'europarlamentare meridionale ha dato notizia, chiedendo ai cittadini di sostenerla con forza e annunciando una raccolta firme, da avviare a breve.
L'iniziativa è stata assunta dalla Rete dei 500 Sindaci del Recovery Sud, guidati dal presidente nazionale ANCI Antonio Decaro, dall'Osservatorio sul Piano di Rilancio e Mezzogiorno e dal Movimento 24 agosto-equità territoriale. Pedicini ha comunicato di volerla sostenere con convinzione, per chiedere ai vertici Ue di imporre una modifica al Piano di resilienza italiano.
Si tratta di rafforzare il ruolo centrale del Sud nella ripresa e nello sviluppo del Paese, in linea con gli indirizzi europei. Li ha confermati in una nota la stessa presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: il Mezzogiorno non può non deve restare indietro, ha ribadito, le disparità territoriali vanno ridotte e tra gli obiettivi devono essere considerati prioritari la coesione e lo sviluppo regionale equilibrato.
Per il 70% del PNRR al Sud si è schierato anche un importante esponente religioso, l'arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro. È una lunga battaglia, che vede la Gazzetta del Mezzogiorno schierata dalla prima ora e alla quale aderisco - non da oggi, del resto - dichiarando la mia disponibilità ad assecondare l'iniziativa, perchè anche in Puglia si possa mobilitare a sostegno l'opinione pubblica.
Il rilancio territoriale passa anche e soprattutto dalla ricerca. Gianfranco Viesti ricorda l'iniziativa del Senato degli Stati Uniti, che promuove la nascita di nuovi poli di ricerca negli Stati in cui non sono presenti. Se democratici e repubblicani hanno votato insieme, anche in Italia sinistra e destra potrebbero condividerla, perchè ogni territorio possa vedersi valorizzato ospitando uno dei vari centri di una rete di poli di scienza e materiali diffusi in tutto il Paese.
Questa volta il Mezzogiorno non si sta facendo trovare impreparato. La storica intelligenza meridionale è scesa in campo. È di questi giorni il primo segnale di una sinergia appulo-lucana che si pone come obiettivo la localizzazione di un centro di eccellenza per il futuro dell'energia. L'idea di ospitare l'Hydrogen valley Stellantis è nata in un forum della Gazzetta. Il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, ha proposto un fronte comune per candidare Melfi a sede della Gigafactory per le batterie delle automobili prodotte dal Gruppo. E Confindustria Puglia, con il suo presidente Sergio Fontana, ha condiviso la necessità di camminare insieme, Puglia e Basilicata.
La Regione Puglia del resto ha già sposato l'idrogeno come fonte energetica alternativa alle fossili e vettore chiave del processo di decarbonizzazione avviato dal Governo Emiliano, che con una atto recente di Giunta ha chiesto di localizzare nel territorio pugliese il Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’idrogeno.
La volontà interregionale di collaborare non solo sul piano delle energie sostenibili, ma sul complesso dello sviluppo sarà messa subito alla prova: il Recovery potrà essere la leva di progetti multiterritoriali per il Sud, capaci di offrire un contributo importante alla ripresa dell'Italia e all'Europa.