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Orizzonte Rinnovabili: la forza di mare e vento per decarbonizzare la Puglia

Antonio V. Gelormini

L'intervista a Ksenia Balanda, General manager JV Nadara* – BlueFloat Energy per l’Italia. Da Omero al 3^ millennio: la forza del mare e del vento per decarbonizzare la Puglia.

L'intervista di Affaritaliani.it/Puglia a Ksenia Balanda, general manager JV Nadara* - BlueFloat Energy per l’Italia.

Da Omero al terzo millennio, dal mare e dal vento la forza per decarbonizzare la Puglia.

“… E volta nostra poppa nel mattino, de’ remi facemmo ali al folle volo…”  (Dante - Inferno XXVI, 124-125)
Spinti dal vento dritti verso il passaggio ‘virtuoso’ della ‘canoscenza’: quello delle Colonne d’Ercole. Mare e vento, già per Omero, erano destinati a segnare in qualche modo le sorti dell’umanità; ai due elementi si è aggiunto il sole, con la sua forza influente e la suggestione devozionale. Il futuro è nelle radici?
Il futuro si costruisce solo se ci sono delle basi. Si può sognare, immaginare, disegnare, progettare, ma possiamo farlo solo se c’è un terreno, un appiglio, delle radici che ci permettono di protrarci verso l’ignoto. E per innovare c’è bisogno di quello stesso intelletto e ingegno che ha portato Ulisse a vivere le avventure cantate da Omero nell’Odissea. Ulisse ha dovuto fronteggiare l’ira degli dèi che usavano il vento e il mare per dirottare il suo viaggio. Adesso abbiamo la tecnologia che ci permette di usare vento e
sole per costruire un futuro, molto vicino, in cui poter produrre energia pulita riducendo l’impronta carbonica dell’umanità in questo mondo, l’unico che abbiamo.

La Puglia polo energetico delle rinnovabili e leader di settore, con il suo primato nell'eolico con 3,1 GW di potenza installata. E’ possibile parlare già di ipotesi di filiera per la produzione di energia pulita dall’eolico offshore?
La Puglia ha tutte le carte in regola per esserlo. D’altra parte, il lavoro che stiamo svolgendo da anni sui territori interessati dai progetti di eolico offshore galleggianti presentati da BlueFloat Energy e Nadara, va esattamente in questa direzione. Abbiamo avviato incontri con le parti economiche e sociali per confrontarci sulle migliori modalità di coinvolgimento delle aziende locali nella filiera industriale necessaria alla realizzazione di questi impianti. La realizzazione di un parco eolico galleggiante coinvolge tanti settori, dalla meccanica pesante all’elettromeccanica, dall’impiantistica alla produzione di cemento
e di acciaio, oltre a tutti i servizi a supporto. C’è tanto spazio affinché le aziende locali possano dire la loro. E c’è necessità di tanti, tantissimi lavoratori, fino a 4.000 nei periodi di punta per la costruzione di ciascun parco: parliamo di opportunità formative di alto livello e di lavoro per tanti giovani del territorio.


 

Prima l’offshore nel golfo di Taranto, ora i due progetti di Kailia e Odra a Brindisi e nel Salento; si delineano le premesse per quel processo per la decarbonizzazione e la conversione di ‘idrovore energetiche’ come l’ex-Ilva di Taranto e la Centrale elettrica di Cerano?
I due parchi che abbiamo pensato per la Puglia, Kailia e Odra, avranno una capacità massima di quasi 2,5 GW, quindi stiamo parlando di una potenza pari a circa quella della centrale a carbone di Cerano per la quale è stato avviato un percorso di dismissione. Inoltre, l’energia green prodotta da questi impianti potrebbe essere impiegata anche per la produzione di idrogeno verde. L’energia prodotta da uno solo dei sottogruppi dei due parchi, corrisponde potenzialmente alla produzione di 80/90 mila tonnellate di idrogeno verde all’anno, che potrebbe essere utilizzato per la mobilità o per la riconversione delle
industrie energivore presenti nel territorio. Noi pensiamo che questo possa essere un concreto contributo per la decarbonizzazione della Puglia. L’eolico marino galleggiante è una tecnologia che non può non essere presa in considerazione se si vuole ridurre la dipendenza energetica del Paese e raggiungere gli obiettivi climatici.

Che ruolo può ricoprire la Puglia in questo settore?

La Puglia è tra le regioni con maggiore potenzialità di sviluppo dell’eolico offshore galleggiante. In particolare, può fare leva su questa tecnologia per colmare il gap di rinnovabili del 50% rispetto agli obiettivi definiti nel Decreto sulle Aree Idonee e identificati, nello studio realizzato da The European House-Ambrosetti, sulla base del trend di nuove installazioni nel biennio 2021/2022. La regione deve installare una potenza aggiuntiva di 7,3 GW da fonti rinnovabili entro il 2030: per raggiungere questo obiettivo bisogna necessariamente considerare il mare. E l’eolico offshore galleggiante permette di usare aerogeneratori molto grandi e potenti al largo delle coste, con un impatto visivo minimo.


 

 
L’impatto sulle presenze turistiche lungo le coste pugliesi dovrebbe essere relativo, se si pensa che nel Mar Rosso la presenza di pipeline petrolifere a ridosso di mete e presidi marini rinomati non ha influenzato l’andamento dei flussi. Quali invece le eventuali problematiche di lungo periodo per questo tipo di insediamenti produttivi?
Per quanto riguarda il turismo, due anni fa la società di ricerca SWG ha indagato le decisioni dei turisti legate alla presenza di impianti di eolico marino galleggiante davanti alle coste pugliesi. La ricerca ha mostrato che almeno il 94% dei turisti che prediligono il Salento tornerebbe a soggiornare anche dopo la costruzione dei parchi al largo della costa; è un dato che confidiamo possa rassicurare chi opera nel settore turistico. Negli studi condotti nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale abbiamo condotto analisi su eventuali impatti su pesca, fondale marino, ecosistema faunistico, navigazione e tanto altro ancora: è emersa la piena coesistenza degli impianti negli specchi di mare individuati. Non solo: l’esperienza internazionale insegna che le strutture offshore possono fungere da attrattori di fauna ittica; sul fronte dei livelli di rumorosità e dell’interferenza coi mammiferi marini, invece, si parla di impatti contenuti e in concomitanza solo con le fasi di costruzione.

E’ possibile ed auspicabile uno stimolo alle istituzioni locali e nazionali per una programmazione e una regolamentazione legislativa ‘snella ed efficace’ per evitare lo sviluppo a macchia di leopardo registrato con l’eolico on-shore e il fotovoltaico?
Sia il governo nazionale che quello regionale sono consapevoli della necessità di dover pianificare l’installazione di parchi eolici marini. Abbiamo atteso a lungo il Decreto Aree Idonee che ha poi dato potere alle Regioni per legiferare e individuare i siti nei quali far sorgere gli impianti. Noi auspichiamo che – al netto della dialettica politica e dei tempi necessari per fare sintesi delle diverse istanze – gli amministratori comprendano che non si tratta solo di produrre energia pulita, ma di dare risposte a problemi industriali e
occupazionali che riguardano soprattutto il sud Italia. Si tratta, infatti, di sviluppo di filiere produttive, imprese, innovazione, posti di lavoro. Bene ha fatto il Mase a decidere di creare un hub nazionale nel Mezzogiorno e siamo contenti che i porti di Brindisi e Taranto si siano candidati in maniera congiunta. Secondo lo studio di Ambrosetti, che cita le stime del Global Wind Energy Council, l’Italia grazie alle caratteristiche morfologiche e alla conformazione dei fondali marini, è il terzo potenziale mercato a livello mondiale per l’installazione di eolico offshore galleggiante; vogliamo davvero lasciare che questo treno passi senza salirci?


 

Nadara è nata dall’unione di Ventient Energy e Renantis - il partner di BlueFloat Energy nello sviluppo in Puglia dei due parchi eolici marini galleggianti, ‘Kailia’ (al largo della costa di Brindisi) e ‘Odra’ (al largo della costa meridionale della provincia di Lecce).

Nadara è uno dei principali operatori nel settore delle energie rinnovabili in Europa, con 4,2 GW di capacità installata distribuita in circa 200 impianti in Europa e negli Stati Uniti, oltre che il più grande produttore indipendente di energia eolica onshore in Europa. BlueFloat Energy è uno sviluppatore internazionale di progetti eolici galleggianti con un’esperienza unica a livello mondiale e con un portafoglio di progetti, tra bottom-fixed e floating, di 34,1 GW di capacità pianificata in dieci Paesi in tutto il mondo.

(gelormini@gmail.com)