Palagiustizia, apprensione per le
sorti della giustizia penale a Bari
Accorato appello trasversale al Ministero della Giustizia per le sorti del Tribunale Penale a Bari
Il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari Giovanni Stefanì, intervenendo all’incontro convocato nella sede dell’Ordine per discutere con magistrati, avvocati, cittadini ed esponenti politici bipartisan le sorti della giustizia penale a Bari, ha dichiarato: “Il nostro intento oggi è quello di evitare qualsiasi strumentalizzazione politica, lasciando fuori il dibattito tra opposizione e maggioranza, e senza fare polemica, senza creare ulteriori disagi, cercare di dare un contributo serio e determinante per un soluzione immediata della vicenda, sia per quanto riguarda gli uffici penali - la cui situazione di emergenza è davanti agli occhi di tutti - che per tutti gli uffici giudiziari baresi”.
“Non possiamo più procrastinare la definizione di una sede unica, con l’accorpamento di tutti gli uffici giudiziari. Vogliamo cogliere oggi l’occasione per andare verso una soluzione definitiva, da raggiungere in tempi assolutamente e necessariamente brevi, perché la cittadinanza barese esige e merita una giustizia che funzioni. E la giustizia può funzionare se può contare sulle risorse umane, sugli strumenti e su sedi giudiziarie adeguate, sufficienti e dignitose. L’obiettivo di questo incontro è quello di condividere un documento che abbia dei punti programmatici seri e che vada verso una soluzione definitiva in tempi celeri possibilmente, come noi auspichiamo da tempo, attraverso procedure straordinarie”.
In qualche modo la nota del presidente Stefanì prova a tenere a distanza il corpo giudiziario barese dall’attivismo politico, che sul tema continua a coalizzare e dividere movimenti e partiti.
“Sono lieta che questa mattina è stato firmato il documento che in maniera unitaria e trasversale chiede a gran voce al ministro Bonafede di risolvere in tempi brevi l’emergenza giustizia Bari”, ribadisce in una nota Irma Melini, consigliere comunale del Gruppo Misto, “Sono mesi che invoco a gran voce insieme alla Camera penale, alla Procura e all’ANM l’assunzione di poteri straordinari in capo al ministro o ad un commissario volti a bypassare anche la fallimentare ricerca di mercato”.
“Non posso che manifestare pubblica soddisfazione - aggiunge Melini - per la condivisione da parte di tutti della mia proposta di richiedere l’istituzione di un tavolo inter-istituzionale permanente volto a coadiuvare il lavoro del ministro grazie alla partecipazione di rappresentanti ministeriali, regionali, comunali e rappresentanti degli operatori del diritto (giudici, avvocati, dipendenti). Un tavolo che vogliamo sia immediatamente operativo e che eserciti fino all’individuazione anche della soluzione definitiva del polo della giustizia a Bari”.
“Non posso non criticare, invece - conclude Irma melini - l’atteggiamento dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che si sono rifiutati di firmare il documento, pur avendo anche personalmente fatto un appello accorato in tal senso proprio alla intervenuta senatrice Piarulli. Ingiustificati tutti gli assenti, ancor più i rappresentanti della Lega, partito anche di governo che si candida ad amministrare questa città”
Anche Marco Lacarra, deputato del PD interviene sul tema: “Oggi è stata scritta una pagina di civiltà, dignità e democrazia partecipativa in netto contrasto ad una delle pagine più oscene degli ultimi anni. La giustizia penale di Bari, mortificata e umiliata da una serie di iniziative balorde che dalla tendopoli al teatrino dello sgombero hanno segnato inesorabilmente la comunità”.
“Era doveroso e necessario intervenire - come cittadino, come avvocato e rappresentante del territorio in Parlamento - e anche se non si è giunti ancora ad una soluzione definitiva, il documento congiunto firmato oggi da esponenti di diversi partiti politici, magistrati e rappresentanti dell’avvocatura barese, non potrà lasciare indifferente il ministro Bonafede a cui chiediamo di assumere poteri straordinari per una soluzione immediata del problema dell’edilizia giudiziaria a Bari”.
“Sono rammaricato ma non sorpreso - conclude Lacarra - dall’atteggiamento della senatrice Angela Piarulli che, in perfetto stile 5Stelle, ha preferito non prendere una posizione rifiutando di firmare il documento. Un’altra occasione persa, un’altra delusione a tutti gli elettori che ingenuamente hanno creduto al governo del cambiamento”.
(gelormini@affaritaliani.it)
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