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Palazzo Traversa, presidio di memorie e vedetta sul futuro
Emozioni e ricordi che Andrea Traversa ha voluto condividere al Circolo della Vela di Bari, presentando il suo "Palazzo Traver
Abitare la storia e coltivare la memoria per regalare metafore al suo futuro. E’ l’operazione che mi ero ritrovato a portare a termine con la pubblicazione di “EPISCOPIVS TROIANVS” - Gelsorosso Edizioni, 2012 e il racconto di un Episcopio dal passato importante, come quello dell’antica Diocesi di Troia (Fg), e dalle linee architettoniche d’impronta vanvitelliana.
Analogo obiettivo, ma tipo di palazzo decisamente diverso, quello perseguito da Andrea Traversa con “Palazzo Traversa - Finestre sulla storia… e sul mare” - Le Château Editore, 2018 con la narrazione di un doppio ritorno: quello ‘controcorrente’ dei suoi antenati che vollero costruirlo - decidendo di ‘insediarsi’ nella Città Vecchia accanto al Palazzo del Sedile, mentre tutti tendevano a spostarsi verso il nascente quartiere murattiano - e quello suo personale, dopo cinquant’anni di permanenza in tutt’altra zona della città.
Emozioni e ricordi che Andrea Traversa ha voluto condividere con amici, parenti ed estimatori, al Circolo della Vela di Bari (la sua "seconda casa"), durante l’incontro organizzato dalla delegazione del capoluogo pugliese del FAI, nel quadro di un percorso d’attenzione verso i Palazzi dell’area metropolitana barese, per farne ‘chiavi di lettura’ della storia e delle tradizioni meno conosciute, in un programma di visite dal titolo: “Che FAI domenica?”
A dialogare con l’autore Titta de Tommasi - Vicepresidente del Circolo della Vela, Leonardo Martinelli - Autore della sezione storico-locale del libro, Micaela Paparella - Presidente del Municipio I di Bari, Carla Tedesco - Assessore all’Urbanistica del Comune di Bari e Antonio V. Gelormini - Editorialista di Affaritaliani.it
L’occasione per ricordare i fasti di un passato glorioso, ma nel contempo per gettare lo sguardo sul futuro di questo “crocevia” di storia e di emozioni della città: destinato ad essere ancora fulcro di trasformazione urbana e a ritrovarsi presidio del Polo di Arte Contemporanea costituito dal trittico Sala Murat, Mercato del Pesce e Nuovo Teatro Margherita.
Proprio quel Teatro Margherita, col quale Palazzo Traversa condivide uno dei suoi progettisti, Francesco De Giglio, che alla luce dei fatti doveva avere una certa ‘idiosincrasia’ per gli orizzonti larghi e profondi, avendo posizionato entrambe le costruzioni a chiusura delle prospettive di Corso Vittorio Emanuele verso il mare e di Piazza del Ferrarese verso Piazza Mercantile.
La rievocazione del ritorno nella “casa di famiglia”, le sequenze immaginate e riprese dai balconi e dalle finestre di Palazzo Traversa, nonché l’accurata documentazione archivistica e fotografica, hanno reso decisamente più suggestiva la narrazione di Andrea Traversa e Leonardo Martinelli. A tratti molto simile all’atmosfera creata dal grande romanzo di Isabel Allende “La casa degli spiriti” e dell’omonimo e affascinante film con Jeremy Irons, Meryl Streep, Glenn Close, Antonio Banderas, Winona Ryder e Vanessa Redgrave.
“I grandi eventi storici della città, che si intrecciano con le memorie familiari, possono e devono tornare a stimolare l’orgoglio di appartenenza cittadina”, ha sottolineato Micaela Paparella, rendendo merito al lavoro di Andrea Traversa, “Il palazzo situato in quello che oggi è considerato il cuore palpitante della città, piazza del Ferrarese - di fronte al mare - resta uno degli scorci più affascinanti e ricco di memoria del Municipio 1”.
Ce lo ricorda lo stesso autore, che in quarta di copertina ha voluto chiudere il portone di questa lettura col saluto del padre del Romanticismo francese, Victor Hugo: “La città è un grande libro di pietra, su cui è possibile leggere la storia”.
(gelormini@affaritaliani.it)