'Pasolini prima e ...dopo' Vallisa-Bari
Lino De Venuto nel 42° dalla morte
Alla Vallisa - Bari Lino De Venuto e l'Occhio del Ciclone Theater portano in scena "Pasolini - prima e...dopo" il 2 novembre nel 42° anniversario della morte
L'Occhio del Ciclone Theater, nel ciclo di matinée scolastici e rappresentazioni serali, presenta lo spettacolo teatrale "Pasolini - prima e...dopo", con elementi scenici di Gianfranco Groccia, e la Drammaturgia e Regia di Lino De Venuto. Con: Lino De Venuto, Simone Bracci, Giambattista De Luca, Emanuella Lomanzo, Pietro Matarrese, Tiziana Nuzzo, Nicolò Restaini (e la partecipazione del pubblico).
"L’unico modo per conoscere realmente Pier Paolo Pasolini è leggere e approfondire le sue opere - sottolinea con emozione Lino De Venuto - che nell’insieme costituiscono la sua biografia".
"Lo spettacolo trae spunto da due elementi: il primo è “Siamo tutti in pericolo”, l’ultima intervista del giornalista Furio Colombo a Pasolini (sei ore prima della sua barbara uccisione), in cui il “Corsaro”, con una incisiva similitudine con la pioggia, metteva in guardia il popolo italiano dal pericolo, appunto, di stragi e golpe".
"Il secondo elemento riguarda la passione fin da piccolo dell’intellettuale bolognese, specialmente nel periodo della giovinezza friulana, per i treni, per le locomotive a vapore, per i movimenti lenti dei vagoni che trasportavano lavoratori, studenti, rari forestieri e anche emigranti".
"In qualche misura - anticipa De Venuto - il treno diverrà il protagonista inconsapevole dei momenti più importanti della sua vita: “Più della metà dei miei versi - scrisse Pasolini - sono stati pensati, o scritti, in treno”. La drammaturgia è quindi un immaginario Viaggio su Rotaie strutturato nell’attraversamento di “stazioni ferroviarie”, idealmente rappresentate da diverse opere del PASO (Poesie a Casarsa, Una disperata vitalità, Calcio e Letteratura, Il Pianto della Scavatrice da Le Ceneri di Gramsci, Profezia, La Ballata delle Madri…): un viaggio vissuto con coraggio e passione in aperta e continua lotta con la società del suo tempo, sotto costante “pericolo” e con l’intimo presentimento di un epilogo tragico".
"Non diversamente, appunto, da una pioggia apparentemente innocua - ribadisce l'attore-regista pugliese - che lentamente e inaspettatamente si trasforma in un diluvio dagli esiti nefasti. Il tempo della fermata in ogni stazione consente agli interpreti, attraverso passi recitati e performance mimico-gestuali, di lambire, incunearsi, estrarre passi significativi della sfaccettata e multiforme scrittura del Viaggiatore-Poeta Pasolini".
"L’ultima stazione è Ostia, luogo in cui Pasolini fu barbaramente ucciso proprio il 2 Novembre del 1975: potrebbe sembrare la fine dello spettacolo - precisa De Venuto - ma non lo è. In scena viene introdotto un cavalletto con una grande foto di Pasolini con la quale gli attori simulano un dialogo confessando, tra ironia e sarcasmo, quel che fino ad oggi, a 42 anni dalla sua morte, è accaduto e accade intorno a lui".
Preziose le testimonianze postume (lettere e poesie) di Laura Betti, E. De Filippo, Morante, Panagulis, Bianchi, O. Fallaci, Caproni, Schierano (ex insegnante-collega di Pasolini) e di ex Studenti: una di esse sarà scelta e letta da uno spettatore/spettatrice. Il finale è un rinvio al momento conclusivo del film “Che cosa sono le nuvole”: le marionette di Totò e Ninetto Davoli (rispettivamente nei panni di Otello e Iago) celebrano un inno alla Poesia, “merce inconsumabile e inconsumata”.
Il debutto (2 Novembre - La Vallisa - Bari) avviene, non a caso, nel giorno del 42 ° Anniversario della morte dell'intellettuale bolognese. Prenotazioni al 3388286248 fino ad esaurimento posti.
(gelormini@affaritaliani.it)