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Pasquale Tempesta, 92anni all'insegna di stile e signorilità
Pasquale Tempesta

Si chiude a 92 anni il passaggio terreno di uno dei decani dell'informazione pugliese. Pasquale Tempesta, nato a Bitonto, ma trasferitosi a Bari negli anni '70, è stato firma storica e responsabile della pagina degli Esteri della Gazzetta del Mezzogiorno, con più di 60 anni di pubblicazioni sul quotidiano, per poi occuparsi nell'ultimo periodo di Cultura. Una carriera iniziata in tutt'altro settore: dopo la laurea in Giurisprudenza si era iscritto all'Ordine degli Avvocati e superato anche il concorso per diventare magistrato.

È stato: Consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti dal 1977 al 2004; Componente della Commissione Culturale, come segretario e vicepresidente; Commissario governativo per l’istituzione dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata; Docente nei corsi di aggiornamento professionale indetti dall’Ordine dei Giornalisti della Puglia; Consigliere Segretario dell’Associazione regionale della Stampa; Consigliere dell’Associazione interregionale di Puglia e Basilicata; Consigliere nazionale dell’UNGP (Unione Giornalisti pensionati); Consigliere nazionale dell’UCSI (Unione cattolica della stampa); Segretario generale della ACIECSTI (Associazione cattolica internazionale di giornalisti e docenti di Scienza e Tecnica dell’informazione); Redattore capo dei Servizi Esteri; Vice redattore centrale dei Servizi Speciali; Caposervizio vicario della Redazione politica del quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Bari.

Ha collaborato per oltre cinquant’anni con l’Ufficio Stampa della Fiera del Levante di Bari, con la Rai, con l’Agenzia nazionale di notizie ANSA. Negli ultimi tempi ha curato alcune rubriche settimanali per le pagine culturali della “Gazzetta del Mezzogiorno” di Bari.

Numerosi i riconoscimenti e le menzioni per l’attività giornalistica svolta in settant’anni con passione, perizia e spirito di servizio (medaglia d’oro dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti). È stato insignito dal Capo dello Stato dell’alta onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e della Stella al merito di Maestro del Lavoro. (ag)

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A PASQUALE TEMPESTA, AMICO E MASTRO

di Franco Deramo

Abitualmente siamo soliti dare importanza a questa locuzione latina: nomen omen. Tradotta letteralmente, significa "il nome è un presagio".Il nome racconta, dice chi è l’uomo che lo porta.In questo caso possiamo tranquillamente dire che è l’esatto contrario: Pasquale Tempesta il suo cognome non lo ha mai potuto rappresentare. 

Pasquale Tempesta, invece, è stato il prototipo della signorilità, dello stile, della sobrietà, del rispetto, della delicatezza, del garbo, giammai il giornalista che abbia approfittato, o potuto approfittare della sua penna per lanciare fendenti. 

Pasquale Tempesta è stato giornalista professionalmente molto qualificato, molto valido e apprezzato. Suo stile: mai con i toni alti. Forse ci sarà stata “tempesta” da qualche altra parte, ma lui, come dice il poeta Leopardi, era sempre “la quiete dopo la tempesta”.

Il mio ufficio nella Fiera del Levante, l’ufficio di Enel, era punto di riferimento per i colleghi  giornalisti, non solo logistico, ma per la disponibilità di accesso ad attrezzature sempre all’avanguardia. È stato un ufficio dove è stato possibile verificare con te la bontà di una dichiarazione da rilasciare, di un comunicato stampa, modificarlo, integrarlo perché fosse sempre più efficace ed apprezzato. Tutto sempre fatto con grandissimo garbo. Sempre quasi in punta di penna. Le tue erano sempre solo proposte: erano accettate d’ufficio perché estremamente calzanti, necessarie, opportune.

Questo significa che Pasquale Tempesta era entrato nella logica dell’organizzazione della mia azienda e sapeva individuare i percorsi, le linee da seguire per ottenere il risultato migliore. La ricchezza della nostra relazione è stata soprattutto la possibilità di condividere anche lunghi viaggi. Giornate intere in macchina, per assolvere a missione che necessitava di 400/500 km all’andata e altrettanto al ritorno in Puglia e Basilicata.Un dialogo continuo su fatti, persone situazioni le più diverse.Non posso dimenticare la preziosità della disponibilità a farmi conoscere colleghi e colleghe con le quali poi bisognava intessere rapporti di collaborazione necessari ai fini aziendali.

Pasquale, prima di essere collega è stato amico. Da amico mi ha accolto anche nella sua famiglia.A modo mio, molto grato, ho cercato sempre di ricambiare. Amico e maestro.Maestro di vita. Un’esperienza notevolissima. Maestro giornalista: pronto ad intervenire, per correggere, cambiare quello che era necessario per migliorare la comunicazione. Amico, collega giornalista, soprattutto maestro di giornalismo.

Lo ricordo così Pasquale Tempesta, mai sopra le righe. Indisponibile ad accettare toni alti da parte dei suoi interlocutori.Il senso del suo comportamento: un signore, un gentleman, possiamo anche dire un diplomatico, un raffinato giornalista. Persona che ha meritato grande rispetto da tutti.

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Oggi lo hanno testimoniato, a conclusione della Santa Messa del rito funebre, sia il presidente dell’Ordine Regionale dei Giornalisti di Puglia, Piero Ricci, sia il già Direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno Lino Patruno. Hanno tratteggiato anche in chiesa la sua immagine e l’eredità che lascia a noi come amici e come giornalisti.

Ciao, Pasquale. Prendere la tastiera per scriverti è diventato più semplice, più dolce, con tutto quello che hai saputo, non solo dire, ma soprattutto testimoniare.Dirti grazie è poca cosa.

Però, al Signore ricco di Misericordia,  possiamo chiedere che ti ricompensi per le nostre incapacità sopportate, e per i torti che possiamo averti arrecato. Lo faccia con la gioia del Suo abbraccio e della Sua consolazione.

Ti tenga nella Sua luce senza fine e ti doni pace. Continua, col tuo amore eterno, a sostenere quanti pregano per te e la tua adorata Maria e le vostre preziose gemme, Claudia e Antonella.

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