PugliaItalia
Patrizia Lusi e la valorizzazione delle filiere sane di Capitanata
L'intervista a Patrizia Lusi, avvocato, impegnata nel sociale e presidente della ASP Vincenzo Zaccagnino di San Nicandro Garganico (Fg): lista 'Con Emiliano'
Avvocato e impegnata nel sociale, Patrizia Lusi è anche presidente della ASP Vincenzo Zaccagnino di San Nicandro Garganico (Fg) e ora in corsa per il Consiglio Regionale pugliese: capolista di “Con Emiliano” nella circoscrizione di Foggia.
Sua l’iniziativa del #Murodellagentilezza, un progetto fortemente voluto anche nel capoluogo dauno, per dare una mano ai cittadini meno fortunati, aiutandoli a trascorrere i mesi invernali un po’ più al caldo. Col motto: “Se non hai bisogno lascialo, se ne hai bisogno prendilo”, ha cercato di dimostrare che in un mondo diviso da muri di cemento, filo spinato e intolleranza, i muri della gentilezza possono rappresentare un atto rivoluzionario.
Patrizia Lusi, pronta a fare il salto dall’impegno locale alla mission ‘larga’ del Consiglio Regionale pugliese?
In piena forma. La “palestra locale” è stata più che idonea, perché mi ha visto impegnata su un territorio che abbraccia ben sei comuni, tra cui Foggia e San Severo, due dei più grandi della provincia, oltre ad un’area molto estesa del nord Gargano. Direi però che l’attività più impegnativa è stata proprio nel rapporto intenso con le istituzioni del territorio, dal Parco del Gargano ai Sindaci di diversi Comuni, dal Piano Sociale di Zona ai due consorzi di bonifica del Gargano e della Capitanata. Un lavoro di ascolto, di conoscenza dei territori e delle problematiche, per giungere alle opportune intese e alla programmazione condivisa degli interventi. Quindi sì, posso dire che sono pronta a occuparmi della Puglia ed a lavorare nel Consiglio regionale per trovare il giusto punto di incontro tra le esigenze del vasto e variegato territorio pugliese.
Quanto la permanenza alla presidenza della cosiddetta Fondazione Vincenzo Zaccagnino ha favorito il coinvolgimento a livello regionale e quale bagaglio formativo ed esperienziale porterà con sé a via Gentile a Bari?
La Zaccagnino è una delle più grandi e complesse ASP di Puglia. Gestire un patrimonio di oltre duemila ettari, affrontare la conduzione diretta di parte di questi terreni, per ricavare le risorse necessarie alla mission aziendale, che è l’assistenza ai minori fragili e vulnerabili, non è un compito facile. I servizi erogati, poi, sono importanti e delicati: c’è una comunità per minori “disagiati”, allontanati da situazioni familiari a rischio e che bisogna integrare e preparare ad un futuro migliore; si interviene nel tessuto sociale di San Nicandro Garganico per lenire il disagio minorile, aiutando il comune e la scuola a combattere la dispersione scolastica, dando anche un sostegno per i bisogni alimentari e di cura.
Posso dire che la Presidenza della Zaccagnino mi fatto conoscere a fondo il modo agricolo, consentendomi di approfondire le problematiche delle coltivazioni tipiche pugliesi, dal grano e i cereali all’ulivo e agli ortaggi, confrontandomi con le organizzazioni agricole non solo provinciali ma anche a livello regionale e nazionale. Sull’altro fronte, quello dell’assistenza, ho toccato con mano la presenza diffusa, purtroppo, di tantissime situazioni di disagio sociale, di sofferenza, di privazioni che colpiscono in maniera più forte le fasce deboli e soprattutto i bambini, che tutti dobbiamo impegnarci a proteggere meglio e tutelare.
La rappresentanza di Capitanata riuscirà ad essere più incisiva in seno alla programmazione regionale e a far pesare di più le istanze territoriali?
Credo che la chiave di volta sia il confronto e l’ascolto reciproco, non la competizione tra territori. La divisione indebolisce tutti, disperdendo le energie in inutili bracci di ferro. Pensare alla Puglia come sistema, valorizzando le specificità di tutte le sue province, è l’unico modo per dare le risposte adeguate ai bisogni delle comunità locali: non condivido la logica della spartizione delle risorse, perché se si vuol crescere bisogna capire che si cresce insieme, non un territorio a scapito degli altri. La Capitanata è un pezzo importante della Puglia, che mi onorerò di rappresentare a pari dignità, non in contrapposizione, ma in leale collaborazione con le altre province.
Su quali punti programmatici ha deciso di puntare in caso di elezione?
Avendo conosciuto il mondo agricolo pugliese, punto focale del mio impegno sarà rivolto alle esigenze dei coltivatori, in particolare sulla risorsa fondamentale che è l’acqua, senza la quale le colture non possono essere praticate. Le aziende agricole pugliesi debbono poter contare su risorse irrigue garantite, e per questo bisognerà chiudere l’accordo con la regione Molise, per poter fruire di maggiori quantità d’acqua, che lì viene dispersa e che in Puglia potremmo invece utilizzare.
Oltre alle risorse idriche, intendo battermi per tutelare i prodotti agricoli pugliesi, potenziando gli accordi di filiera che sono l’unica strada per migliorare la qualità delle produzioni e al contempo dare certezza di rimuneratività per chi produce: coinvolgere negli accordi di filiera gli operatori della grande distribuzione è un passo fondamentale, per evitare le lotte al ribasso a danno di chi investe il proprio lavoro e le proprie risorse economiche per far fruttare la terra senza doversi piegare alle imposizioni di mercato, spesso impietoso verso chi produce.
Altra parte fondamentale del programma, grazie all’esperienza maturata nel settore, sarà costituita dal potenziamento dei servizi sociali, puntando soprattutto sullo snellimento delle procedure, che bisogna semplificare proprio per dare agli interventi assistenziali quell’immediatezza che le persone fragili giustamente chiedono: un aiuto dato subito è certamente più efficace, e spesso la tempestività dei servizi è decisiva per tutelare le persone che hanno bisogno.
Non trascurerò, poi, l’impronta ambientale che deve permeare la politica regionale in tutti i settori di intervento: occorre pensare ogni singola azione regionale considerando gli effetti che produce sull’ambiente, sia per preservare e valorizzare le bellezze della Puglia, ma soprattutto per assicurare a tutte le comunità locali una migliore qualità della vita e un diritto alla salute in alcuni casi non sufficientemente garantito.
Come vede l’orizzonte della parità di genere, in un Consiglio destinato a vedere incrementata la presenza femminile in aula, nelle commissioni e verosimilmente anche in Giunta?
Il voto di genere, o meglio la possibilità di esprimere le due preferenze per candidati di sesso diverso, è un forte passo in avanti per la conquista delle pari opportunità, e dispiace che in Puglia questo passo sia stato fatto solo attraverso l’intervento diretto del governo nazionale; avrei preferito che fosse stato il Consiglio regionale a compierlo, dimostrando sensibilità e maturità che forse sono mancate.
In tutto il mondo l’esperienza ha dimostrato che la maggiore presenza delle donne ai vertici delle istituzioni, così come delle imprese e in generale nelle organizzazioni collettive, porta grandi benefici e quindi sono convinta che anche la politica regionale, dei e nei prossimi cinque anni, si gioverà dell’impegno diretto “dell’altra metà del cielo”, che finalmente potrà essere degnamente e sufficientemente rappresentata in contesti che troppo spesso l’hanno esclusa o tenuta ai margini.
(gelormini@gmail.com)