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PugliaItalia
PD, Emiliano: "Coraggio e verità per il fronte largo del dopo Renzi"
Aveva chiesto il Congresso "subito", magari sapendo che non l'avrebbe avuto, ma tanto è bastato per posizionare i paletti: Michele Emiliano sa che la lunga marcia per la Segreteria del Partito Democratico non sarà una passeggiata e potrebbe alla fine convergere su un altro nome, per assicurare il fronte largo del dopo Renzi.
PD Assemblea2016
 
 
In occasione dell'Assemblea del PD, seguita quasi a distanza, aveva esordito: "Errori il PD nella sua storia ne ha fatti tanti, altre volte ha rappresentato valori e idee in cui riconoscersi, allearsi. Il PD più di ogni cosa è una grande comunità di donne e uomini che credono largamente nel cambiamento. È tanti amministratori locali onesti e impegnati per le proprie comunità".
 
Denunciando comunque come: "Negli ultimi anni è diventato agli occhi del popolo establishment. La narrazione liberal liberista renziana si è scontrata con la realtà. Oggi il tema è piantato nella nostra storia: bisogna ricostruire un progetto, una visione di sinistra, che parta dai grandi temi sociali. Senza un PD di sinistra, rifondato, non esiste il centrosinistra. E avanzeranno le destre".
 
Esortando e spingendo per l'appuntamento congressuale: "Ecco, ricominciamo da qui. Facciamo un congresso vero partendo dai contenuti, dalle idee, dal senso di essere comunità. Occorre unire la sinistra, superando le correnti. Sapendo che le prime parole da rimettere in comune sono uguaglianza, giustizia sociale, partecipazione".
 
PD Eiliano Speranza
 
Ma la piega che gli eventi prendono, durante il susseguirsi degli interventi di non più di 5 minuti, durante l'Assemblea assume risvolti grotteschi e moltiplica malumori, contestazioni e delusioni. Intanto, la cronaca registra la presenza di Emiliano a Milano e il suo intervento all'iniziativa "Può nascere un fiore": organizzata dal deputato milanese Francesco Laforgia, alla quale hanno dato il proprio appoggio - attraverso un video - anche il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il Presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia.
 
“Questa che abbiamo di fronte è l'epoca del coraggio e della verità. Basta con i tatticismi delle correnti e di coloro che sono preoccupati solo della propria sopravvivenza politica", è il prologo di un Michele Emiliano a tutto campo.
 
E racconta della partecipazione n mattinata anche all’iniziativa organizzata da Roberto Speranza: “Vengo da Roma, dove ho detto a Roberto Speranza che la smania di battere Renzi ci fa fare alle volte scelte accelerate, ma ora serve riflettere. Proviamo a costruire prima il programma alternativo, impegnandoci ad unire tutto il mondo alternativo al “renzismo”. È presto per parlare di nomi. Altrimenti facciamo l’errore di Renzi. Dobbiamo ricostruire una comunità, un collettivo, perché serve un partito non un uomo solo al comando.  Le valutazioni sul nome che unisce tutti le faremo dopo, anche perché dobbiamo coinvolgere un fronte più largo della fotografia di oggi”.
PD Renzi AssNaz
 
 
Punta il dito, quindi, sul fallimento delle politiche per i giovani, motivo della vera e propria rivolta contro il PD nelle urne referendarie: "Avevamo promesso di dare certezza al futuro dei giovani ed invece ci siamo limitati a vietare il lavoro ai pensionati anche quando erano in grado di lavorare con forza e competenza. In questo modo abbiamo raddoppiato il danno, deludendo le aspettative che avevamo suscitato tra i giovani".  nza
 
Commenti che diventano più duri man mano si prospetta l'evanescente dissolvenza della convocazione di un congresso anticipato, e si materializza il passo falso e decisamente sopra le righe - fino ai limiti della volgarità - di Roberto Giachetti che attacca Roberto Speranza: "Oggi chi ha sbattuto il Pd contro un muro di cemento armato a 300km all'ora - ribadisce Michele Emiliano - chiede scusa e sorridendo cerca di far passare la nottata senza dimettersi dalla segreteria".

 
  "In questo modo l'unica conclusione politica dignitosa della giornata viene omessa, nonostante la totale disfatta di quasi tutte le principali politiche del governo determinata dal giudizio del corpo elettorale o dalla Corte Costituzionale".

"In una giornata così triste (nella quale non è stato raggiunto il numero legale essendo assenti in assemblea più della metà degli aventi diritto), che ho seguito per fortuna solo in tv - sottolinea il Governatore pugliese - succede anche che l'intero gruppo dirigente, in diretta streaming, non trova altro di buono da fare che ridere della frase carica di odio e di disprezzo pronunziata da Giachetti all'indirizzo di Roberto Speranza. Una frase volgare e violentissima pronunziata peraltro davanti al Presidente del Consiglio Gentiloni".

"Se non ci fosse stata la platea dei militanti (sempre più saggi dei loro dirigenti) ad obbligare alle scuse l'oratore (cui è stato impedito di continuare fino a che non si è scusato) - ha precisato - tutto sarebbe passato come normale amministrazione. Oggi è sembrato a tutti che avesse ragione Churchill quando diceva che gli italiani perdono le guerre come partite di calcio e le partite di calcio come fossero guerre".
Emiliano Boccia Tobias Piller
 

"Il Pd è nato per restituire l'onore all'Italia e non per farci giocare alla politica", ha aggiunto Emiliano, "Il congresso bisogna farlo subito, bisogna avviarlo con le dimissioni del segretario e la sua autocritica deve essere posta a fondamento delle mozioni sulla base delle quali eleggeremo il nuovo segretario. Senza questo passaggio il Pd non puó proseguire la sua vita".

Infine la sollecitazione: "Anche se qualcuno è davvero il più bravo di tutti a far finta che nulla sia accaduto, non è con un vuoto ragionamento che si possono prendere in giro gli italiani. Lo hanno scritto su 19milioni di schede elettorali indirizzate al Pd che ci hanno mandato gambe all'aria. Per rimetterci in piedi non bastano delle scuse superficiali ed un sorrisetto infantile. Serve restituire la parola ai militanti ed ai nostri elettori svolgendo il nostro congresso. Subito!".
 
A gettare acqua sul fuoco ci pensa poi Dario Ginefra: "Costruire percorsi reali e partecipati per un'iniziativa che sappia davvero rilanciare il ruolo della comunità democratica in vista del Congresso e delle successive elezioni". Che poi aggiunge: "Leale sostegno al Governo Gentiloni, per affrontare le sfide dei prossimi mesi e ripresa di una guida collettiva per avviare le procedure di un Congresso che, per essere sino in fondo tale, dovrà vivere in questi mesi con un protagonismo di tutte le iscritte e di tutti gli iscritti ed aprirsi ai contributi di coloro che vorranno riconoscersi nel campo del Nuovo Ulivo, l'unico campo che con il Mattarellum potrà opporsi alle forze antisistemiche e alla destra".
 
(gelormini@affaritaliani.it)
 
 
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