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PD il disgelo: Emiliano la spunta
RES cogitans e RES extensa
Disgelo tra Renzi e le minoranze in vista dell'Assemblea, il Segretario telefona a Emiliano
La mossa vincente è stata la convocazione, alla vigilia dell'Assemblea del Partito Demcratico, dell'incontro a Roma al Teatro Vittoria (location subliminale), non per lanciare un ultimatum, ma per sancire l'unità delle minoranze che, nel vortice di dichiarazioni e minacce scissionistiche, lanciava un grido "d'orgoglio democratico": che rappresentava per Matteo Renzi la cosiddetta "ultima finestra" aperta, per non passare alla Storia come il 'disintegratore' del PD.

L'asse Rossi-Emiliano-Speranza (RES) chiudeva le ipotesi di giocare la partita sulle divisioni degli oppositori, dando esso stesso corpo al vero travaglio di questo PD: conteso tra il concetto "ideale" del partito che si voleva che fosse (res cogitans), e quello "reale" del partito che è diventato (res extensa): reso esplicito nella nota di convocazione unitaria alla vigilia dell'Assemblea al Teatro Vittoria con il riferimento pesante al "Partito personale".

Matteo Renzi ha aspettato fino all'ultimo, ma quella finestra - opportunamente lasciata aperta - alla fine l'ha utilizzata: ha preso il telefono e ha chiamato Michele Emiliano. Il fuori onda di Graziano Delrio è stato solo l'escamotage per salvare in qualche modo la faccia.

L'offerta delle Primarie a maggio-giugno è l'ennesimo tentativo di rompere il fronte delle minoranze, cercando di puntare sulle ambizioni personali dei "triumviri", ma a rimanere spiazzati pare siano solo Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani che alla scissione hanno pensato per primi, sapendo che l'aria nel Partito Democratico 'non è più'!

E come d'incanto, sugli schermi televisivi, da Rimini è tornato a far sentire la sua voce anche Fabio Mussi: in una nemesi di antica matrice massimalista, che porta ad assaporare la vendetta politica nel piatto freddo consumato sulle rive del fiume, che sin dal 1921 bagna le sponde della Sinistra.
Ancora nitide le immagini nostalgiche e inesorabili che vedevano Massimo D'Alema salutare, rendendo l'onore delle armi a Fabio - l'amico e compagno di sempre - dal palco di Direzione del PD: "Spero che le nostre strade torneranno a riunirsi". Oggi è Fabio Mussi ad essere pronto ad accogliere il compagno e amico di sempre Massimo, che ancora una volta si appresta a vincere una battaglia, perdendo la guerra!
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: La tela di Emiliano a trama stretta con la Cgil di Susanna Camusso
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