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Peppe Zullo, 'Appuntamento con
la Daunia' a Orsara di Puglia
“Cibo Universale” è il tema al centro del 23esimo “Appuntamento con la Daunia” organizzato da Peppe Zullo a Orsara di Puglia.
“Cibo Universale”. É questo il tema al centro del 23esimo “Appuntamento con la Daunia”, l’evento attraverso il quale, ogni anno, Peppe Zullo convoca a Orsara di Puglia produttori, cuochi, manager, artisti e giornalisti, per celebrare l’innovazione e il meglio della cultura legata al cibo, ai valori che esprimono salubrità, sapori autentici, tutela e valorizzazione delle biodiversità. Il 23esimo “Appuntamento con la Daunia” si svilupperà in due giornate: domenica 14 e lunedì 15 ottobre, ospitate rispettivamente nelle location di Villa Jamele e Nuova Sala Paradiso, entrambe a Orsara di Puglia, le ‘oasi’ del gusto del cuoco Peppe Zullo.
IL PROGRAMMA. Particolarmente ricco il programma dell’edizione 2018 che, domenica 14 ottobre, prenderà il via alle 10.30 con il convegno su “ Cibo Universale”. Su questo tema, interverranno: Anna Peach, Heirloom Grower dello Squash and Awe Hawaii (Stati Uniti); Rocio Martinez Osegueda, direttrice dell’Ufficio del Turismo di Puerto Vallarta (Messico); Umberto Montano, Fondatore del Mercato Centrale di Firenze; i docenti Christian Fernando Iaione e Benedetta Gillio dell’Università LUISS; Giovanni Minelli, Parmigiano Reggiano Malandrone 1477; Federica Stella Blasi, Research fellow, CEO NGA srl; Toni Augello, web marketing manager; Carlo Ventola, wedding look maker. Sarà Oscar Buonamano, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, a coordinare gli interventi. Al termine del convegno, si darà il via agli itinerari del gusto: protagonisti saranno produttori e ristoratori del territorio. Special Guest: Santino Caravella, comico gastronomico.
LA GIORNATA DI LUNEDI’. La seconda giornata, lunedì 15 ottobre, sarà dedicata al ricordo di “Severino Garofano: un galantuomo”. Irpino, adottato dalla Puglia già dal 1957, Severino Garofano fu in grado di cambiare il volto della viticoltura salentina facendola conoscere e apprezzare nel mondo. Del suo esempio e della evoluzione dell’immagine del cibo italiano nel mondo discuteranno Stefano Pisani, sindaco di Pollica e presidente di Cittaslow International; Ludovico Solima, docente di management delle imprese culturali; Faith Willinger, ambasciatrice della cucina italiana nel mondo; Franco Pepe, maestro pizzaiolo.
CIBO UNIVERSALE. Per due giorni, sul tema del “cibo universale”, a Orsara si confronteranno cuochi, docenti e giornalisti da tutto il mondo. L’elemento simbolo del 23esimo Appuntamento con la Daunia è l’universalità di ciò che ci nutre, ci ispira, ci dà energia, con elementi culturali che attraversano e oltrepassano i confini, conservando sempre lo stesso valore d’identità, speranza, continuità tra passato e futuro. Ventitre anni fa, Peppe Zullo organizzò per la prima volta il suo “Appuntamento con la Daunia”. Il cuoco pugliese, che negli ultimi 30 anni è diventato uno degli chef più apprezzati del mondo per la sua filosofia del “simple food for intelligent people”, ogni anno convoca a Orsara di Puglia – paese della Daunia riconosciuto come “Cittaslow” e Bandiera Arancione del Touring Club – alcune delle migliori espressioni internazionali della cultura del buon cibo.
(gelormini@affaritaliani.it)
La nota di Gaetano Manfredonia
Cibo e Universo, due grandi argomenti simbiotici tra di loro, trovano in queste giornate la giusta collo- cazione nello splendido scenario di Villa Jamele e Piano Paradiso. La nostra curiosità ci spinge a porre una prima considerazione: il cibo è universale? E se la risposta è si, quali sono gli elementi di correlazione che ne rendono uno il signifi cante dell’altro.
Un primo elemento è proprio quello linguistico. Infatti Universus secondo una particolare interpreta- zione, signifi cherebbe «tutto ciò che viene ruotato da uno». In questo senso, si identifi cherebbe nella parola, περιφορά (periforá, circumambulazione, parola greca originariamente usata per descrivere il percorso del cibo, che veniva servito lungo la cerchia dei commensali). Troviamo dunque, già nel mondo classico un primo punto di incontro tra universo e cibo, ma è con l’avvento della semiotica, nella accezione di cibo come forma specifi ca di linguaggio, che ne percepiamo meglio la sua universalità.
Cibo, che come sosteneva Lévi-Strauss doveva essere "buono da pensare": attraverso il cibo parliamo del mondo, della società, del cosmo, quindi dell’universo. In questa senso il cibo travalica il concetto funzionale ed estetico per nobilitare la sua valenza antropologica che ha permesso all’uomo di allontanarsi dalla sua primitiva natura animalesca per costituire variegate forme di cultura e civiltà.
Oggi si invoca giustamente un ritorno alla agricoltura, alle produzioni, alle tradizioni alimentari locali, ma è nel concetto di universalità che il cibo travalica confi ni geografi ci e barriere culturali con atteggia- mento, spesso, pionieristico. Se pensiamo alla scoperta di nuovi mondi e che ha portato a nuove rotte verso le Americhe, si comprende meglio come il cibo rappresenti un "fatto sociale" totale che tende a produrre nuove forme d’identità e alterità etniche.
Se guardiamo con attenzione questa immagine di Peppe Zullo, immagine quasi Vitruviana, possiamo comprendere come nell’abbraccio simbolico con cui stringe Castel del Monte (illuminata creazione voluta da Federico II di Svevia, uomo universale a tutto tondo, vero anticipatore della rivoluzione rinascimentale che avrebbe modifi cato per sempre le correnti di pensiero vigenti all’epoca) si riproduca l’essenza stessa del pensiero leonardesco: l’Uomo e il suo Microcosmo come raccordo tra il cerchio e il quadrato che idealmente delimitano le due figure. Ovvero il divino mondo Universale e il mondo terreno.
Con una sola immagine si può dunque rappresentare la sintesi del messaggio dell’universalità del cibo stesso. Cibo che, arricchendosi di una nuova valenza simbolica e universale, diviene esso stesso signifi cato di nuova forma di linguaggio universale. Una visione onirica, questa di Peppe Zullo che richiama fortemen- te l’immagine di un altro grande fi glio della nostra terra, Domenico Modugno che ispirandosi ad un quadro di Chagall (Le coq rouge dans la nuit) sembra volare "più in alto del sole", verso un futuristico Universo di nuove idee, verso una nuova arte e un nuovo rinascimento del cibo.