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Per Emiliano, il fatto non sussiste! Arresti per Angelo e Napoleone Cera
“Il fatto non sussiste” dice il Giudice di Foggia per michele Emiliano, mentre scattano gli arresti domiciliari per Angelo e Napoleone Cera.
“Il fatto non sussiste” dice il Giudice di Foggia, a proposito del filone d’inchiesta che vedeva interessati anche l’assessore Ruggeri e Michele Emiliano, per la nomina del Commissario dell’ASP di Chieuti. Mentre per Angelo Cera, ex deputato e leader dell'Unione di Centro, e Napoleone Cera, consigliere regionale dei 'Popolari', sono scattati gli arresti.
Ad eseguirli i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari e della Compagnia di San Severo, secondo un'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Foggia nei confronti di entrambi gli indagati, per il reato di concussione.
“Menomale che hanno fatto in fretta a restituirmi serenità e dignità”, ha commentato ancora sul suo profilo social Michele Emiliano, “Ad un solo giorno dalla notizia che vi ho dato sulla pendenza di un’indagine su di me, posso annunciarvi che il Giudice competente ha ritenuto insussistente il reato di corruzione che mi veniva contestato”.
“Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Foggia - ha sottolineato il Governatore - ha infatti accertato nell’ordinanza oggi illustrata dal Procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro, che le accuse contro di me totalmente infondate e prive di qualsiasi prova. Tutta la mia vita professionale e politica è stata, è e sarà sempre orientata ad assicurare il rispetto del principio di legalità”.
“Prendo atto con soddisfazione - ha proseguito Emiliano - che quel che avevo spontaneamente anticipato ieri, quando ero all’oscuro delle valutazioni del GIP del Tribunale di Foggia, ha trovato piena conferma nella ordinanza, illustrata con grande correttezza ed obiettività in conferenza stampa dal Procuratore della Repubblica Ludovico Vaccaro. Il Giudice ha escluso totalmente la mia responsabilità per il reato di corruzione, ritenendo insussistente la prova della mia consapevolezza di un nesso causale tra la richiesta di nomina del commissario Asp e la richiesta di appoggio elettorale in favore del sindaco di San Severo”.
“Lo stesso Procuratore Vaccaro, lealmente, ha ammesso che il GIP ha ritenuto insussistente il reato, aggiungendo che le indagini su questo punto dovranno proseguire per cercare eventuali prove di questo sinallagma che allo stato non sussistono. La conferma, ad un solo giorno dalla conoscenza di questi fatti, di quanto da me evidenziato a tutti voi cittadini, mi rende particolarmente contento, ma non mi basta”.
“È mio preciso interesse che la Procura si convinca definitivamente della mia totale estraneità ai fatti contestati. La mia fiducia nella Giustizia è stata premiata e oggi posso ribadirla con grande felicità. Devo anche aggiungere - ha concluso Emiliano - che sia il Pubblico Ministero che il GIP sono stati corretti ed equilibrati nel gestire e valutare una fattispecie delicatissima in un momento elettorale altrettanto delicato”.
Nessun commento da parte del Presidente della Regione Puglia sugli arresti domiciliari di Angelo e Napoleone Cera - con l’accusa di concussione per gli appalti nella Sanitaservice di Foggia - che invece sono al centro delle dichiarazioni dei consiglieri regionali del M5S: “Tutti i protagonisti di questa vicenda devono dimettersi: dal consigliere Cera, all’assessore Ruggeri (come fatto da altri assessori in circostanze analoghe), al Presidente Emiliano ormai coinvolto in tre inchieste”.
“Emerge in maniera evidente – incalzano i pentastellati - che in questa Regione c’è un problema sulle nomine e non è assolutamente vero quello che ha scritto Emiliano sulla sua pagina fb: per legge le nomine dei commissari di enti pubblici e aziende di diritto pubblico devono essere sottoposte al preventivo parere della commissione consiliare e non sono affidate alla piena e insindacabile discrezionalità del Presidente della Giunta”.
“È grave che Emiliano abbia giustificato la prassi posta in essere dai consiglieri di indicargli i nominativi per le nomine. Queste, seppur discrezionali, devono comunque essere effettuate sulla base di curriculum e competenze, non di mere indicazioni politiche. Il Pubblico Ministero, Antonio Laronga, in conferenza stampa ha parlato di ‘attività ricattatoria e clientelare spaventosa”. Com’è possibile non si sia mai accorto di quello che stava succedendo? Come per la questione del voto di scambio di Natale Mariella (che interessa la stessa lista), da Emiliano ci saremmo aspettati qualcosa in più per difendere il voto libero dei pugliesi”.
“Invece niente è stato fatto - aggiungono i consiglieri M5S - ed è solo grazie alle opposizioni, che hanno chiesto il rispetto dello statuto del Consiglio, se il consigliere Cera non è stato eletto presidente della Commissione di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata, come lui stesso aveva chiesto. Commissione in cui più volte abbiamo chiesto audizioni per analizzare il voto di scambio, a cui la maggioranza si è sempre opposta. Non si può continuare così: la Puglia merita di meglio”.
E a poche ore dalla comunicazione del provvedimento restrittivo, per Angelo e Napoleone Cera, c’è chi ha ripreso le dichiarazioni del consigliere regionale e capogruppo dei Popolari in occasione della nomina del Presidente del Parco del Gargano: "Tre anni di attesa per mettere da parte le giuste aspettative del Gargano e procedere a una nomina dall'alto, con i pentastellati a fare ancora una volta da comparsa”.
“Il palazzo ha seppellito il cittadino garganico e i suoi amministratori, chiamati a ingoiare una nomina di parte, non condivisa con il territorio”, proseguiva Napoleone Cera, “Il Parco del Gargano avrà un nuovo presidente, ma quale prezzo pagheranno i garganici, vilipesi nelle loro legittime aspettative e mortificati nelle loro ambizioni, svenduti a una logica spartitoria che richiama il peggio della Prima Repubblica”.
“Serviva una svolta. Libera da condizionamenti e da inciuci, capace di essere ampiamente rappresentativa del Gargano. Un presidente a conoscenza di tutti i problemi che attanagliano il Promontorio e l'area protetta del Parco. Non serviva un manager multilingue, ma un presidente che parla una lingua sola: quella di un territorio che è stanco di subire scelte e di accogliere soluzioni nate lontane dal Gargano e per questo controproducenti per lo sviluppo del territorio".
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Emiliano rivela: 'Anche su me indagini preliminari, per nomina mai effettuata'