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Pescara "Connettere l'Adriatico" L'Abruzzo si defila dal referendum NoTriv

Acque agitate e mare in tempesta a seguito dell'improvviso passo indietro della Regione Abruzzo sul referendum antitrivelle: "Dal 20 di gennaio riprendiamo l'iniziativa istituzionale - dice il presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso - come da delega dei cittadini, per fare in modo che il Governo e il Parlamento producano nuova norma e nuovo assetto per aumentare il mare blu e per superare il problema delle isole Tremiti, che costituiscono un giacimento dell'umanità".

Presidenti no Triv
 

"Ci siamo attivati noi per l'iniziativa referendaria", spiega D'Alfonso a margine della presentazione, a Pescara, della iniziativa 'Connettere l'Adriatico', a cui ha deciso di partecipare anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. "Abbiamo conseguito il risultato di superare e di affondare l'Ombrina di ferro, abbiamo recuperato il mare blu entro le dodici miglia: per quanto ci riguarda è cessata la materia del contendere".

"Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale sul quesito restante  - sostiene Camillo D'Alessandro, coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale, che usa le stesse parole di D'Alfonso - ci attiveremo con il Governo per estendere e allungare la protezione del mare blu oltre le 12 miglia e concorrere a risolvere il problema delle isole Tremiti delle regioni limitrofe e dell'intero Adriatico".

Minervini, Guglielmo 1(1)
 

L'allarme - come era facilmente immaginabile - travalica i confini regionali e trova sponda in Puglia, dove una nota del capogruppo in Consiglio regionale di "Noi a Sinistra", Guglielmo Minervini, sottolinea: "La decisione del Presidente dell'Abruzzo D'Alfonso (PD) di sfilarsi dal fronte delle regioni impegnate contro le trivellazioni, rompendo così il fronte istituzionale per la salvaguardia dei nostri mari, è una mossa che suona più come un'imposizione del Governo e non come una decisione prese nell'interesse delle popolazioni abruzzesi, laddove altrettanto forte è stata la mobilitazione contro le trivellazioni".

E poi prosegue: "Sbaglia chi, come il Ministro Guidi, dice che i cittadini possono dormire sonni tranquilli grazie alle "stringenti norme italiane". Il punto è un modello di sviluppo imposto sulla testa e contro la volontà dei cittadini e di territori che invece con questa battaglia stanno affermando di voler essere artefici del loro destino, laddove il vero petrolio è nel patrimonio paesaggistico e naturalistico delle nostre coste e dei nostri mari".

"Non siamo - aggiunge Minervini - più in un'epoca nel quale dall'alto, soprattutto al Mezzogiorno, vengono imposte scelte e modelli di sviluppo. Da tempo in Puglia abbiamo scelto di rompere questo schema, il Governo se ne faccia una ragione. E abbiamo la volontà di continuare questa battaglia, assieme a tutti gli altri territori e ai tantissimi cittadini che da tempo l'hanno intrapresa".

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Sarà anche per questo che Michele Emiliano è intervenuto a Pescara sulla tutela del mare, uno dei temi centrali nel corso dell’evento “Connettere l’Adriatico”, organizzato dalla Regione Abruzzo e dal presidente Luciano D’Alfonso, alla presenza - tra gli altri - del sottosegretario Sandro Gozi e del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini.

 

“La strategia della macro regione Adriatico-ionica non deve essere qualcosa di astratto, di lontano, che non incide sulla vita delle nostre comunità  - ha detto Emiliano - ma un grande disegno collettivo che risolve problemi specifici e locali". 

 

"Cultura, tradizione e pace, per la Puglia - ha ribadito Emiliano - sono i punti di partenza di questa strategia. Una pace che si costruisce conoscendo gli uni le ragioni degli altri e non solo attraverso il denaro. Il vuoto di valori e di pensieri non viene colmato dall’economia. Mi auguro che questo passaggio da Sud verso il centro dell’Europa salvaguardi prima di tutto il nostro mare. Un mare civilmente sacro, dove è necessario utilizzare ogni risorsa con estrema cautela anche per la sua conformazione di mare chiuso". 

 

"Mi chiedo - ha proseguito il governatore pugliese - se possiamo fare in modo che il nostro mare sia tutelato adeguatamente, senza rinunciare ad occasioni di business, ma facendo swot analysis, capendo cioè cosa ci dà vantaggio e cosa no, senza andare dietro a qualche multinazionale"

 

Emiliano Presidenza RP
 

"Mi chiedo ancora, dopo che Eni aveva già censito i siti dove poteva esserci il petrolio: è mai possibile che siano state autorizzate, solo in Puglia, altre ricerche di idrocarburi in ben dodici siti, di cui l’ultima a largo delle Isole Tremiti? Il dialogo con le regioni è fondamentale rispetto a scelte come questa, lo prevede la nostra Costituzione repubblicana. Se non si trova una intesa lo decidano i cittadini, attraverso il referendum.

 

La riscossa dell’Italia - ha concluso Emiliano - non può essere solo economica, ma la ripresa di una intera civiltà. Il recupero di dignità che stiamo realizzando come Paese nel suo complesso può essere sostenuto dalle regioni dell’adriatico e dello ionio e in particolare del Sud proprio a partire dalla tutela del nostro patrimonio e della difesa in ciò in cui crediamo”.

 

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Le associazioni sono all'erta, a cominciare dal comitato aquilano di 'Possibile' che, in una nota, chiede al presidente dell'esecutivo abruzzese di chiarire le reali volontà della Regione: "Apprendiamo con sgomento e stupore che la Regione Abruzzo, contrariamente alle altre 9 Regioni che si sono mosse per i referendum contro le trivellazioni, non avrebbe intenzione di tutelare gli interessi dei propri cittadini. Dopo i provvedimenti farsa del governo, in chiusura d'anno, sui permessi di prospezione e sulle concessioni ed in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sui referendum la prossima settimana, la Regione Abruzzo decide di ritirare la delega per i referendum al professor Mangiameli".

trivelle adriatico no petrolio
 

"Per questo chiediamo - prosegue il comitato Possibile - che il presidente D'Alfonso faccia immediatamente chiarezza sulla vicenda e che riferisca con urgenza davanti al Consiglio regionale su quali siano le reali volontà sue e dell'intero governo regionale. Per quanto ci riguarda dopo un'intera estate passata a raccogliere firme di oltre 2400 persone in provincia dell'Aquila (di cui 1800 solo a L'Aquila, oltre 9000 in tutta la Regione ad opera dei diversi Comitati regionali) anche per i quesiti referendari contro le trivellazioni a mare e contro il carattere strategico delle trivellazioni, continueremo a seguire con estrema attenzione e con l'interesse di sempre l'evoluzione del quadro nelle prossime ore e dei prossimi giorni, vigilando che l'interesse degli abruzzesi non sia sovvertito da alcun colpo di mano".

(gelormini@affaritaliani.it)

 
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