Petrolio, Shell lascia lo Ionio
Introna: 'Tutti al referendum!'
"Prendiamo atto con un misto di soddisfazione e di curiosità del dietrofront anche della Shell dalle trivellazioni nello Ionio", commenta a caldo Onofrio introna dopo la notizia dell'abbandono anche della Shell delle prospezioni e ricerche petrolifere nel Mar Ionio.
"C'è da domandarsi se questa improvvisa caduta di interesse delle multinazionali del petrolio - la rinuncia del colosso olandese segue di qualche giorno quella della Petroceltic, per le ricerche alle Tremiti - non sia conseguenza del crollo del prezzo del greggio sui mercati internazionali".
"Trenta dollari al barile non rendono conveniente cercare e raffinare idrocarburi sedimentosi come quelli dei fondali adriatici e ionici", continua Introna, "Negli anni Sessanta, l'Agip di Enrico Mattei aveva già scartato lo sfruttamento di quei giacimenti, desistendo da ogni progetto dopo che le ricerche avevano rivelato la presenza di petrolio di pessima qualità, buono tutt'al più per asfaltare le strade".
"Questo non deve distrarre però le istituzioni", sottolinea l'ex presidente del Consiglio regionale pugliese, "la rete dei movimenti ambientalisti e i cittadini dall'appuntamento col referendum no triv del 17 aprile, in vista del quale dobbiamo tutti mobilitarci, non solo per il sì al quesito superstite, ma soprattutto perchè una risposta forte degli italiani può rappresentare un monito chiaro".
"Un successo del movimento 'No triv' - conclude - rappresenterebbe una chiusura indiscutibile al petrolio: un messaggio senza se e senza ma diretto alle politiche energetiche nel futuro".
(gelormini@affaritaliani.it)