PugliaItalia

Pietro Ingrao, l'ultimo saluto
Per lui: la "Luna rossa"

Antonio V. Gelormini

"Volevo la luna" era il titolo del suo ultimo libro, l'ha avuta e per l'occasione è stata una "Superluna rossa"! Con Pietro Ingrao muore, forse, l'ultimo comunista della politica italiana del dopoguerra. L'unico, per il quale - è stato detto - aveva ancora un senso il saluto col pugno chiuso. Aveva raggiunto i 100 anni ed oltre ad essere uno storico dirigente del PCI era stato Presidente della Camera dei Deputati. Durante la sua presidenza: il rapimento e la tragica fine di Aldo Moro. E proprio nella sala intitolata allo statista pugliese sarà allestita la camera ardente a Montecitorio.

luna rossa 2
 

"Generosità, coerenza, impegno. Questo è stato Pietro Ingrao. Un politico raffinato, un grande combattente che ha attraversato il Novecento, con il suo carattere sanguigno, con la sua inesauribile voglia di cambiare lo stato delle cose e con la consapevolezza che la politica sia innanzitutto costruire un mondo migliore", è il commento-ricordo del presidente della Regione Puglia, Miche Emiliano. Che poi aggiunge: "Mancherà alla Sinistra. Mancherà all'Italia".

ingrao volevo luna
 

"E' stato la nobiltà della politica, l'amore per la vita, la ricerca della libertà.  E' stato tanta parte della nostra vita. Lo abbracciamo con amore e gli diciamo: grazie, vecchio Pietro", ha scritto Nichi Vendola su Twitter.

Indelebili e alquanto stimolanti resteranno le sue riflessioni-esortazioni: "Il dubbio è l'unica cosa che rivendico in pieno della mia vita" e "Talvolta non basta indignarsi", che insieme alla tenace lotta condotta sempre nel partito, gli valsero l'appellativo di "Eretico, senza scisma".

La sua scheggia all'XI Congresso del Pci, nel 1966: "Non sarei sincero se dicessi a voi che sono rimasto persuaso", segnarà la rottura delle liturgie di stampo sovietico e lo spiraglio di un nuovo confronto dialettico, che aprirà le porte al suo memorabile "diritto al dissenso".

(gelormini@affaritaliani.it)