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Politecnico di Bari, inaugurazione dell'Anno Accademico 2022-2023
Inaugurato al Teatro Piccinni l'Anno Accademico del Politecnico di Bari, alla presenza "a distanza" del ministro Anna Maria Bernini.
Inaugurato al Teatro Piccinni l'Anno Accademico del Politecnico di Bari, alla presenza "a distanza" del ministro Anna Maria Bernini.
Occasione per sottoporre al ministro dell'Università e della Ricerca una serie di ipotesi di lavoro, a partire dall'attivazione di un Osservatorio permanente, che coinvolga la Conferenza dei Rettori, il ministero dell'Università e della Ricerca e gli altri ministeri interessati, a cominciare da quello per il Sud.
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"Nell’immediato - ha sottolineato il Rettore del Politecnico barese, Francesco Cupertino - l'osservatorio dovrebbe monitorare le dinamiche in atto, fornendo strumenti di valutazione dell’efficacia del Pnrr e proponendo, eventualmente, correzioni e miglioramenti delle azioni, per una maggiore efficacia del Piano stesso".
"Siamo grati al ministero - ha aggiunto Cupertino - per aver chiuso rapidamente tutte le procedure che riguardavano la quarta missione del Pnrr, 'Istruzione e Ricerca'. Siamo fieri di aver costituito, in questo ambito, un partenariato esteso che si intitola Nest - Network 4 Energy Sustainable Transition - a cui aderiscono 25 partner pubblici e privati tra università, enti di ricerca e imprese con due grandi obiettivi: sviluppare, attraverso la ricerca scientifica, nuove tecnologie per la produzione di energie pulite e utilizzare i risultati della ricerca per favorire la nascita di startup e imprese innovative".
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"Questo significa - ha ribadito il Rettore - che nei prossimi anni il Politecnico di Bari, nel ruolo di hub nazionale, avrà la responsabilità di guidare la ricerca per dare un contributo alla conversione energetica del Paese. Non entrerò - ha aggiunto Cupertino - nel dettaglio dei tanti progetti di ricerca finanziati in ambito Pnrr nei quali siamo coinvolti, ma vorrei fare una riflessione. Bisogna evitare che i risultati delle attività di ricerca rimangano nei laboratori e bisogna approfittare delle risorse disponibili per formare una generazione di giovani ricercatori che possa aiutare la trasformazione e la crescita delle imprese".
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"La disponibilità di una offerta formativa telematica negli atenei tradizionali - ha continuato Cupertino - potrebbe permettere l’erogazione di corsi di studio interateneo anche tra università geograficamente lontane. Ci potrebbero essere delle interazioni tra atenei per arricchire l’offerta formativa, mutuando singoli insegnamenti o interi curriculum. Questo potrebbe essere uno strumento per contrastare l’esodo di studenti e studentesse, che emigrano alla ricerca di una focalizzazione del percorso di formazione più adeguato alle loro aspettative. Si potrebbe aprire la strada ad un programma Erasmus nazionale che rafforzi l’attrattività degli atenei meridionali".
"Non credo - ha proseguito - che le università tradizionali debbano combattere contro le università telematiche e neanche possono inseguirle. Dobbiamo chiedere regole omogenee, basate sul rispetto di criteri comuni, come il rapporto tra docenti e studenti e, soprattutto, la qualità della formazione erogata. C'è bisogno di introdurre, dialogando con Anvur - l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca - sistemi di misurazione della preparazione di studenti e laureati, con processi trasparenti sia per chi è sottoposto alla valutazione, sia per i giovani e le loro famiglie. A loro dobbiamo informazioni chiare, basate su elementi concreti, per orientare la scelta dell’università e del corso di studi, vista la grande diversificazione attualmente in corso in termini di contenuti, metodi didattici ed anche di costi".
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"L'università è una fabbrica che produce futuro - ha detto la ministra per l’Università, Anna Maria Bernini, in collegamento con il teatro Piccinni di Bari - e la ricerca, che parla italiano a livello globale, si afferma in settori fortemente caratterizzati dalla capacità scientifica dei ricercatori italiani. Non dobbiamo non solo convincere i nostri studenti che la nostra offerta formativa gli offrirà gli strumenti per interfacciassi con il mondo, ma dobbiamo dare loro una ragione per tornare. E soprattutto dobbiamo dare agli studenti stranieri ragioni per venire in Italia e contaminarsi con noi. Questo è fondamentale".
La ministra ha anche evidenziato che sul diritto allo studio "Noi dobbiamo lavorare, perché le borse di studio possono essere aumentate e arrivare più puntuali. Spesso sono in ritardo e il nostro obiettivo è ottenere il risultato di farle arrivare on time"..
"Le borse di studio le abbiamo implementate e possono essere implementate maggiormente e, soprattutto, possono arrivare in maniera più puntuale nelle tasche degli studenti. Mi è stato detto la scorsa settimana, e sarà oggetto anche di un’interrogazione a cui risponderò, che spesso le borse sono in ritardo. Al netto di chi eroga cosa e quando, il nostro obiettivo non è scaricarci responsabilità ma ottenere il risultato di farle di arrivare puntuali".
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“Il Politecnico di Bari da moltissimi anni favorisce e sostiene la crescita di questa regione e in particolare di Bari. Vent'anni fa, quando ero sindaco ha ricordato nel suo intervento il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - cominciammo questa relazione così importante, andando a lezione con tutta la Giunta presso il Politecnico. In questo modo, riuscimmo a mettere a punto un approccio scientifico alle decisioni politiche, grazie al quale si dette vita al Piano Strategico per la città di Bari e più in generale a una serie di progressi straordinari che la regione poi ha avuto nel tempo".
"Ancora oggi - ha proseguito Emiliano - il Politecnico rappresenta, per tutti noi e per tutti gli studenti, la speranza di innovazione tecnologica, di pensiero sparigliato e di capacità di essere competitivi. Cose che ci vengono consentite, grazie allo studio e all'approfondimento, dalla ricerca scientifica, ma anche grazie ai finanziamenti che la Regione Puglia mette a disposizione delle aziende e delle università”.
“Sarebbe interessantissimo - ha aggiunto Emiliano - se riuscissimo, con la rete del ministero e delle università pugliesi e meridionali, a costruire un progetto di accoglienza per tutti gli studenti del mondo, e perché no, anche di studenti di ritorno, che vogliono venire a perfezionarsi, a svolgere master, qui, nelle nostre università. E in occasione dei Giochi del Mediterraneo di Taranto, vorremmo riuscire ad attrarre tutte le classi dirigenti del bacino del Mediterraneo".
"Per la prima volta nella storia della Puglia dal 2015 abbiamo coperto il 100% delle borse di studio, ed è dura per una regione non ricca come la nostra. Abbiamo anche alloggi pronti, ma è necessario che tutto questo lavoro non sia scaricato solo sulle finanze regionali. Stiamo correndo veloce, non molliamo perché la speranza del Mezzogiorno sta nello studio, nella lotta e nella difesa dei nostri diritti, ma anche nel massimo impegno nell'adempiere ai nostri doveri”.
"Dal 2015 ad oggi la Regione ha coperto il 100% delle borse di studio destinate agli studenti meritevoli e privi di mezzi, riuscendo a far diventare la Puglia una delle prime regioni d’Italia nella classifica del diritto allo studio e garantendo, al tempo stesso, la certezza sui tempi di erogazione. Attraverso una politica di progettazione partecipata la Regione ha anche avviato ulteriori case dello studente e punta ad avere, entro il prossimo biennio, 1125 posti alloggio in più per coprire la totalità degli aventi diritto".
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"La Regione interviene anche con misure di supporto alle fasce studentesche più deboli, con borse di studio dedicate a studenti orfani e diversamente abili. Tra i programmi avviati ci sono la Summer school, scuole estive organizzate per riflettere e studiare in luoghi scelti fuori dai tradizionali circuiti formativi (45 i progetti già approvati); Refin, 31 milioni di euro per finanziare 210 progetti di ricerca e rafforzare l'offerta di alta formazione e specializzazione post laurea in coerenza con i bisogni del sistema produttivo regionale e con gli obiettivi previsti della strategia regionale di specializzazione intelligente; Sostegno per i Dottorati di ricerca con Borse di studio aggiuntive assegnate alle università pugliesi (la Giunta regionale ha destinato 16 milioni di euro per 283 borse di studio); Riparti, l’Avviso pubblico con dotazione finanziaria arrivata a 21.200.000 di euro, per sostenere con assegni di ricerca 542 progetti per “ripartire con le Imprese”.
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"Siete la dimostrazione che con il lavoro, l’impegno e la passione per la propria terra si possono raggiungere risultati incredibili di cui siete interpreti - ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro - avete saputo scardinare i pregiudizi e lo stereotipo del racconto di una formazione al Sud del nostro paese sempre al traino dei grandi poli universitari del nord".
"Tanti ragazzi stanno tornado qui per lavorare insieme a voi - ha precisato e concluso Decaro - e sono anche tante le aziende che tornano qui e tante aziende hanno deciso di arrivare a Bari e in Puglia, per la prima volta, soprattutto perché ci siete voi, ci sono dei giovani ingegneri che si laureano in tempi record e sono il migliore investimento nel futuro che le aziende possono fare".
(gelormini@gmail.com)