PugliaItalia

Porto di Brindisi, Patroni Griffi e l’ipotetico arrivo dei turchi di Yilport

I programmi di sviluppo del Porto di Brindisi nelle dichiarazioni del presidente Autorità portuale, Ugo Patroni Griffi, e del sottosegretario Alessandra Todde.

Yilport, la società che gestisce gli investimenti nei porti per il gruppo turco Yildirim, dopo aver preso in concessione il terminal container di Taranto (seppure stia ridimensionando i piani), sarebbe intenzionato a investire anche nello scalo pugliese di Brindisi. La società ha fatto pervenire alla Port Authority una propria manifestazione d’interesse.

Brindisi8

Una manifestazione d’interesse e cosa molto simile alla semplice richiesta di un appuntamento, e le attenzioni della società turca - a ben guardare - sono concentrate più sul movimento merci che su quello delle persone. Anche se le indiscrezioni fanno riferimento a un'ipotetica concessione per realizzare un terminal crociere nelle aree dove sorge il capannone ex Montecatini. Con l’idea di seguire la strada del partenariato pubblico-privato insieme alla Port Authority.

Brindisi Patroni Griffi

In ogni caso, è lo stesso presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, a confermare gli approcci, dicendosi: “Favorevolissimo a progetti basati sul modello del Partenariato Pubblico Privato”, sottolineando che “Il porto di Brindisi - nonostante le problematiche strutturali - è tornato a essere uno scalo attrattivo per via degli investimenti programmati e per l’imminente istituzione della ZES”.

“Yilport è un operatore primario e ove volesse discutere dello sviluppo dello scalo di Brindisi - ha ribadito Patroni Griffi - troverà sempre la più ampia (e sottolineo ampia, per dar conto di qualche delirante polemica) disponibilità del presidente e di tutta la struttura della Autorità”.

Yuksel Yildirim

“Anzi - ha sottolineato - sarei felice di confrontarmi con Robert Yuksel Yildirim, presidente del cda e Ceo della Yilport Holding, sulle sinergie che la presenza del terminalista a Taranto potrebbe sviluppare per Brindisi e per l’intero sistema”.

“Il partenariato con i privati - ha precisato Patroni Griffi - è il lievito dello sviluppo. Come è noto, stiamo lavorando alla redazione di una manifestazione di interesse per lo sviluppo di Capobianco, sosteniamo lo sviluppo di una zona franca doganale in aree Enel ed Asi, stiamo cercando un partner per l’attrazione del traffico crocieristico, e crediamo nel PPP nell’offerta di carburanti di transizione, energia Green e servizi”.

Oggi l’attracco dei “giganti del mare” non è concretamente possibile ai moli urbani, per cui si rende necessario un poderoso intervento strutturale, per adattare e rendere complementari gli ampi spazi a disposizione nell’area di Sant’Apollinare alle future nuove banchine, che potrebbero consentire di accogliere navi fino a 360 metri (oggi la lunghezza massima ricevibile in porto è 290 metri).

L’interesse su Brindisi - d’altra parte - dovrebbe essere accentuato anche dalla presenza e dall’estrema vicinanza dell’aeroporto, che consentirebbe sinergie ‘virtuose’ sia nell’imbarco e sbarco di passeggeri dalle navi, per chi arriva dall’estero, sia per i movimenti ‘cargo’: core business della società turca.

La strada, però, non è tutta in discesa: innanzitutto perché comunque l’AdSP dovrà procedere a una gara - al fine di sondare se ci siano altri player interessati all’area - e poi perché il capannone, oggetto di richiesta, rientra in un accordo fra AdSP e Comune di Brindisi per restituire spazi portuali alla città.

Alessandra Todde 2

Solo poche ore prima, il Sottosegretario allo Sviluppo economico Alessandra Todde - a seguito del tavolo sul porto di Brindisi - aveva scritto in una nota diffusa: “Si è svolto, in videoconferenza al Ministero dello Sviluppo Economico, il tavolo di analisi e monitoraggio sull’area portuale di Brindisi e sul suo indotto. Il rilancio del porto di Brindisi è una delle priorità del Governo, e per questo motivo abbiamo ritenuto doveroso riconvocare le parti per far ripartire un confronto sinergico al fine di sostenere lo sviluppo di tutta l’area industriale”.

Brondisi Capobianco

“L’attenzione del MISE - aggiungeva Todde - è costante e per questo ho comunicato che riconvocheremo il tavolo in tempi brevi. Nel frattempo lavoriamo sinergicamente - con tutte le parti coinvolte - ad un piano di sviluppo sull’area portuale di Brindisi e il suo indotto, in modo da riuscire a pianificare gli interventi economici e infrastrutturali necessari al rilancio e chiaramente le tempistiche utili. Il confronto proseguirà anche nell’ambito dei tavoli sul phase-out dal carbone, ufficialmente ripartiti, in modo da coniugare la decarbonizzazione con una produzione sostenibile anche dal punto di vista ambientale”.

Patroni Griffi5

In risposta il Presidente dell’Authority Patroni Griffi ha commentato: “Davvero grazie, Sottosegretario. Brindisi lo merita! Il porto ha enormi potenzialità e va adeguatamente infrastrutturato, senza perdere di vista la gestione della transizione energetica e la reindustrializzazione, secondo i canoni dello sviluppo sostenibile, del retro-porto. Adesso facciamo partire la Zona Franca Doganale – ha conclyso Ugo Patroni Griffi - che, secondo me, anche grazie alla presenza di un player come Enel Logistics può essere una delle più attrattive in Italia, specie se sviluppata sinergicamente con la ZFD portuale di Capobianco”.

A tal proposito, Paola Balducci, per conto della sottogretaria Todde, ha già inviato la prima bozza del Masterplan per il rilancio economico di Brindisi e del suo porto ai diversi interlocutori istituzionali, per le relativi osservazioni e richieste.

(gelormini@gmail.com)