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Primarie centrosinistra, il sostegno di Serenella Molendini a Elena Gentile
Primarie Centrosinistra in Puglia, il sostegno a Elena Gentile di Serenella Molendini, Consigliera Nazionale e Regionale di Parità
di Serenella Molendini *
Il mio post su fb a sostegno di Elena Gentile:
Alcune riflessioni di genere (un po’ lunghe) da libera cittadina, che ha deciso di prendere ed esplicitare la sua posizione.
Ho visto il confronto su Telenorba dei candidati alle Primarie del csx. Un confronto vero e civile sul merito dei problemi della Puglia: consumo del territorio, sanità, fondi europei, agricoltura, lavoro. Il mio voto andrà (indipendentemente dalla sua collocazione di partito) a Elena Gentile perché:
1) Elena è l’unica candidata che abbia affrontato il tema delle Donne e del lavoro.
2) Elena ha proposto la modifica alla legge elettorale appena si insedierà il nuovo governo regionale. Ed ha promesso una giunta paritaria.
3) Elena ha parlato di mettere al centro il benessere delle bambine e dei bambini perché loro sono il nostro futuro.
4) Elena ha detto stop al consumo del territorio e al cemento, ricollegandosi a quanto fatto dalla bravissima assessora Barbanente (precedente giunta Vendola). Dunque rigenerazione urbana!
5) Elena si impegnerà per un lavoro di qualità non solo in agricoltura ma anche nel turismo, perché non ci può essere sviluppo senza dignità lavorativa. NO Caporalato.
6) Elena vuole ripensare il sistema ospedaliero sia nelle strutture di prossimità sia per le liste di attesa.
7) Elena vuole governare la Puglia con un forte rapporto con l’Europa che dopo 5 anni conosce benissimo. Perché tanti sono i fondi (anche per il risanamento ambientale dell’Ilva) stanziati nella nuova programmazione, ma i fondi bisogna saperli ben utilizzare sia per la formazione, sia per la ricerca, sia per l’agricoltura, sia per il welfare, le politiche di genere e il lavoro.
Sono solo proposte? Solo promesse? NO! Elena Gentile conosce profondamente la Politica. Ha dimostrato da Assessora Regionale prima e da Parlamentare europea dopo di sapersi impegnare e di essere capace di mantenere le sue promesse.
Ricordiamo in Puglia le sue leggi partecipate (la legge 19/2006, la legge 7/2007, la legge 29/2014) gli asili nido, i centri antiviolenza, il dopo di noi, le residenze per anziani, il reddito di inclusione, il piano per l’occupazione femminile dentro al più complessivo Piano Straordinario per il lavoro, l’attenzione alla medicina di genere.
Ricordo in Europa il suo impegno per le malattie rare, l’economia circolare, l’economia del mare, le tante risoluzioni sulle donne, la direttiva del giugno di quest’anno (dopo 2 anni di intenso lavoro) sui congedi di cura... Conosco Elena dal 2006 e non mi ha mai deluso, abbiamo lavorato insieme a tantissime donne (e uomini di buona volontà) per migliorare la condizione delle donne.
Ci è stata accanto sempre: nella battaglia per la legge elettorale con Magda Terrevoli, nella lotta alla violenza con i centri antiviolenza, nell’aderire alle sperimentazioni per una nuova organizzazione del lavoro con il progetto LaFeMme e Welflex, con Antonella Marsala e Anna Maria Candela (peccato che i fondi europei inseriti nel POR, per il sostegno all’innovazione organizzativa e alla conciliazione nelle aziende, poi non siano stati utilizzati).
La Puglia ha ancora tanto da fare sul tema del lavoro delle donne, purtroppo trascurato in questi ultimi anni. La Puglia è quart’ultima in Italia per occupazione femminile e le dimissioni per maternità continuano ad aumentare: nel 2018 sono state 1745 (+ 24% del 2017). E naturalmente dove il lavoro delle donne manca c’è minore natalità. Si sarebbe dovuto fare di più in questi anni, ma questo accade quando nei luoghi delle decisioni (giunta e società varie) ci sono solo (o quasi) uomini.
In Puglia (ultimo Rapporto biennale delle aziende con più di 100 dip.) abbiamo 306 dirigenti donne, mentre gli uomini sono 965.
Potrei continuare, ma mi fermo qui.
Buon voto a chi crede nella democrazia.
* Consigliera Nazionale di Parità supplente e Consigliera Regionale di Parità