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Giovanni Procacci (Pd): ‘Radici uliviste, per il futuro del centrosinistra’
La frontiera federativa, la stessa a cui guardava l'Ulivo di Romano Prodi, come prospettiva di rilancio del centrosinistra secondo il consigliere di Emiliano.
Agire localmente, pensando globalmente. La traccia che le Nazioni Unite si son date per gli obiettivi dell’Agenda 2030 diventa ‘cometa’ da seguire anche in politica, per il gruppo di lavoro che organizza e disegna le strategie di Michele Emiliano.
A guidarlo, una sorta di ‘gran sacerdote’ elettorale tra le architetture e le alchimie che da sempre influenzano i cammini tra i labirinti e le scacchiere della politica. Giovanni Procacci, bitontino e coordinatore nazionale - a suo tempo - dei Comitati Prodi, nonché parlamentare di radice DC ed europarlamentare ulivista, è tra i più convinti assertori dell’ineludibile funzione catalizzatrice del ‘mondo civico’ e della partecipazione diffusa ai processi gestionali amministrativi.
Salvaguardare le identità locali, facendo sistema sul fronte nazionale ed europeo. Su questa rotta ha fissato l’ago della bussola politica che da tempo condivide - come consigliere politico - con Michele Emiliano, rappresentando una sorta di ‘ponte mobile’ tra il Partito Democratico e lo stesso leader pugliese.
Ed è lui il regista della trasformazione di “CON”, una delle liste elettorali a sostegno della riconferma del governatore pugliese (eletti ben 7 consiglieri regionali) a movimento politico federativo. Un modo per ribadire che lo sbandieramento a lungo ripetuto e mai veramente praticato del cosiddetto “PD aperto” è tramontato, ricordando che l’ispirazione ulivista guardava alla frontiera federativa, ma si è sempre incartata sulla ‘cohabitation’ DS - PPI (PCI - DC).
“La federazione civica pugliese, non solo nell’immediato - sottolinea Giovanni Procacci - può essere un’esperienza pilota anche per altre regioni, dove già si dialoga, per esempio, con esponenti di spicco come Beppe Sala in Lombardia, con la prospettiva lunga di una vera e propria Lista Civica Nazionale”.
“Una cosa è evidente - aggiunge Procacci - la concezione storica del partito chiede di essere ripensata. Avremmo dovuto farlo prima, adesso ce lo impongono gli eventi e l’onda di giovani ambizioni che si affacciano in politica. Da tempo il PD non si schioda dal solco del 20% e lo stesso M5S sembra aver esaurito l’originaria forza propulsiva. Pertanto, il fronte civico è di nuovo la frontiera cruciale”.
Ad un certo punto, nei mesi scorsi, sembrava rafforzarsi l’impressione della ricerca di uno spazio ‘nuovo’ tra il PD e il M5S, per dar vita a una forza politica ‘ponte’, che potesse riuscire “a prendere due piccioni con una fava”: rafforzare Giuseppe Conte tra i pentastellati (visto che era formalmente senza partito, ma in costante ascesa di indice di gradimento popolare) e garantire a Michele Emiliano un’area movimentista più libera, fuori e non lontana dal PD, capace di interloquire con entrambe le forze al di là e al di qua del ponte. In pratica, una sorta di ‘cuscinetto’ oppure un vero e proprio ‘catalizzatore’.
Ma la piega degli eventi ha seguito un corso diverso, Giuseppe Conte - dopo un duro braccio di ferro con Beppe Grillo - è diventato organico al M5S, per cui toccherà alle diverse liste civiche promosse dal fronte Emiliano coprire quell’area piuttosto vivace tra il PD e il M5S, destinata a raccogliere quanti continuano a riconoscersi nel centrosinistra, ma sono diventati alquanto reattivi dopo le delusioni a catena vissute in entrambe le logiche di partito o movimento.
“Il rafforzamento auspicato del PD e il recupero di credibilità ad ogni livello, oltre una leadership smarrita, da far valere nei confronti dei nuovi non facili alleati - sostiene con forza Giovanni Procacci - potrà essere sperato solo col traghettamento delle forze civiche nel partito. Una lezione appresa ai tempi dell’Ulivo, che sarebbe bene tornasse a far valere tutta la sua forza attraente e la sua capacità coinvolgente”.
Appuntamento, quindi, in autunno e prova generale nella tornata elettorale delle Amministrative ai primi di ottobre. Non sappiamo se la nuova federazione farà tesoro del nome CON o se svilupperà concetti quali 'Insieme', 'squadra' o 'gruppo'. “Certo - conferma Procacci - l’adesione sarà aperta e diretta: sia per le liste e movimenti locali, sia per i singoli cittadini. Esattamente come era nelle intenzioni e nel programma dell’Ulivo di Romano Prodi.
“Il nuovo soggetto - conclude Giovanni Procacci - avrà l’elasticità necessaria per affrontare tutte le competizioni elettorali, in modo adeguato: alle amministrative e alle regionali anche con più liste, alle politiche - invece - bisognerà fare sintesi, se non altro perché lo impone la legge elettorale.
(gelormini@gmail.com)