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Progetto Parco eolico off shore a sud di Otranto, interrogazione Pagliaro
Progetto Parco eolico off shore a Sud di Otranto, interrogazione Pagliaro: "Mare salentino sotto assedio, la Regione dica no subito"
La nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani, sugli impianti di parchi eolici off-shore in Salento: “Non ci fa paura l’esercito di giganti dell’eolico off shore che avanza spedito alla conquista del mare del Salento, e siamo pronti alle barricate per fermare l’aggressione al nostro patrimonio più prezioso: l’ambiente e il paesaggio".
"Chiediamo alla Regione di schierarsi dalla parte del territorio - ha scritto Pagliaro - senza tentennamenti e senza condizioni, perché si impedisca di immolare sull’altare della transizione ecologica una delle coste più belle al mondo, quella che va da Otranto a Leuca.Un mega progetto, solo il primo di una serie, riguarda il paradiso marino fra Porto Badisco e Castro, praticamente di fronte alla scogliera più alta dell’area protetta Otranto-Leuca".
"Ed è a questo progetto che, ancor prima che inizi la fase preliminare all’autorizzazione ambientale - ha ribadito Pagliaro - chiediamo di dire no in un’interrogazione urgente presentata all’assessora regionale all’ambiente, Anna Grazia Maraschio. Facciamo appello alla sua sensibilità e alla sua salentinità perché si opponga a questo piano scellerato".
"Parliamo di un parco colossale - ha precisato il consigliere salentino - da realizzare a 15 chilometri dalla costa, con 90 pale eoliche galleggianti di 12 Megawatt ciascuna, per un totale di oltre un Gigawatt di potenza. Pale alte circa 250 metri sul livello del mare, che sarebbero un pugno nell’occhio all’orizzonte. C’è poi un punto di connessione a terra in cui far passare il cavidotto, ed è stato individuato in un’altra località splendida, La Fraula, in territorio di Santa Cesarea Terme.Le manovre di avvicinamento all’obiettivo sono partite da tempo: nei mesi scorsi il gruppo Falck ha avviato la fase preliminare alla valutazione ambientale con il Ministero per verificare la fattibilità dell’operazione, e ha già incontrato sul territorio leccese associazioni ambientaliste, sindacati e industriali".
"Ha anche chiesto d’incontrare la Provincia di Lecce e una quindicina di Comuni della zona fra Otranto e Castro. Ci facciamo portavoce dell’allarme del territorio, per quella che si configura come una vera aggressione al paesaggio marino, con impatti assai rilevanti sull’ambiente e sulla pesca.Diciamo basta a questo assedio, e chiediamo alla Regione di darci manforte per respingerlo”.
(gelormini@gmail.com)