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PSR 2014-2020, 'Il TAR sospende la graduatoria regionale'
Il TAR ha accolto la richiesta di sospensiva di alcune aziende agricole ricorrenti contro la graduatoria del bando 4.1A del PSR Puglia 2014-2020.
Erio Congedo, consigliere regionale Fratelli d'Italia Puglia commenta la sentenza del TAR sui ricorsi delle aziende escluse dal bando agricoltura a valere sui fondi PSR: "Il TAR rinvia a dicembre la discussione sui ricorsi del PSR, accertando la "illogicità delle modalità di selezione delle domande". Dopo aver accumulato ritardi e speso pochissimo dei fondi disponibili, l'operatività di uno dei più importanti strumenti atti a finanziare il settore per gli anni 2014-2020 è rinviata (nella migliore delle ipotesi) al 2019".
"Un'altra tegola per un comparto che aveva puntato sul PSR per avviare investimenti, rilanciare aziende e tentare di risalire la china in tempi già complicati per gli agricoltori - aggiunge Congedo - sono in ballo decine di milioni di euro, ora serve un colpo di reni da parte del Governo regionale perché questa sistuzione non produca la più colossale delle occasioni perse di questa regione.
Ancora più dura la nota del consigliere regionale Andrea Caroppo (Lega): "Oggi il Tar Puglia, considerato il fumus di fondatezza della domanda proposta dalle aziende escluse, ha sospeso la graduatoria regionale per l’assegnazione dei fondi PSR perché 3 su 4 delle aziende selezionate dalla Regione Puglia non avevano i requisiti! E’ un fatto mai accaduto prima, di estrema gravità, una figuraccia internazionale, che impatta su un piano nevralgico per il tessuto produttivo e occupazionale pugliese".
"Ed è assurdo - rincara Caroppo - che il Presidente Emiliano e Di Gioia oggi rivendichino quasi come una vittoria il pronunciamento del Tar: e chi ha fatto le graduatorie, Babbo Natale? O questa Giunta?Capisco che Emiliano sia tutto preso dalla smania di nominarsi consiglieri privati a decine di migliaia di euro l’anno (come con De Franchi, oggi nominato 5° consigliere personale del Presidente) ma esultare per una pronuncia che rivela una figuraccia clamorosa è davvero troppo".
A tal proposito, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, con riferimento all’Ordinanza n.367 del 2018 con la quale il Tribunale Amministrativo Regionale Puglia si è pronunciato sull’ipotesi, formulata da alcune aziende interessate, di sospendere le attività del bando 4.1A del PSR Puglia 2014-2020, dedicato agli investimenti strutturali, in una nota diffusa ha dichiarato: “Esprimo soddisfazione perché il Tar Puglia ha sostanzialmente accolto la posizione dell’Avvocatura regionale e del Dipartimento Agricoltura sbloccando la graduatoria del PSR Puglia per gli investimenti strutturali, consentendo, come da noi auspicato, alla regione di procedere celermente a completare le istruttorie ed effettuare i pagamenti. In particolare il TAR ci invita ad effettuare la distinzione tra i richiedenti corretti nel prevedere la redditività dell’investimento e concorrenti che hanno esagerato in questa previsione. In questo modo tutto il lavoro dell’assessorato verrà utilizzato rapidamente per finanziare le aspirazioni dell’agricoltura pugliese a crescere ed a prosperare”.
“Dalla lettura del testo emerge una posizione fortemente equilibrata - spiega nella stessa nota l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Leonardo di Gioia - che, pur tutelando ricorrenti e controricorrenti, consente alla Regione, finalmente, di procedere celermente con le attività previste dal bando, con particolare riferimento al completamento delle istruttorie".
"In sostanza - prosegue Di Gioia - prendendo atto del lavoro svolto dagli Uffici regionali, il Tribunale Amministrativo riconosce e condivide l’esigenza, già manifestata dalla Regione, di completare fino ad esclusione, ove necessaria, la fase di controllo delle aziende che in sede di graduatoria risultano beneficiarie potenziali di finanziamento. E condivide la necessità di approfondire l’analisi delle 477 domande formulate delle aziende che alla luce dei controlli sono risultate fuori da ogni parametro di sostenibilità economica”.
“Restiamo fortemente convinti - aggiunge di Gioia - che si debba continuare a difendere il lavoro fin qui svolto, ma anche che non si debba tralasciare l’opportunità che dal TAR arriva di rivalutare le posizioni dei ricorrenti alla luce delle nuove e definitive risultanze istruttorie. E’ nostro dovere garantire celerità alle aziende che oggi sono utilmente, con onestà, in graduatoria e, di conseguenza, finanziabili. Anche con un consistente aumento delle risorse disponibili finalizzate ad uno scorrimento delle graduatorie”.
Il pronunciamento del TAR - si fa notare - è stato reso possibile anche grazie al lavoro svolto dall’Amministrazione regionale per far emergere quanti hanno presentato domande contenenti dati non conformi alle reali condizioni dell’azienda e del mercato. Si tratta di un’ordinanza che bilancia gli interessi delle aziende coinvolte - si sottolinea - ma, soprattutto, permette di accelerare l’attuazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Puglia soddisfacendo le aspettative degli operatori agricoli.
“In attesa delle altre decisioni, relative all’insediamento dei giovani agricoltori ed al finanziamento delle attività di diversificazione (agriturismi, masserie didattiche e sociali), l’amministrazione regionale – conclude l’assessore di Gioia - sin da oggi, è al lavoro per dare attuazione a quanto disposto dal TAR Bari. Nei prossimi giorni sarà avviato il contraddittorio con le aziende che hanno proposto dei piani di azione ritenuti non congrui e che avranno possibilità di controdedurre sapendo che, ove non riusciranno a dimostrare la propria buona fede e il proprio corretto operato, potranno incappare in conseguenze severe che solleciteremo per garantire la difesa degli interessi pubblici. Ció anche per tutelare i diritti di coloro i quali hanno partecipato con etica e coscienza alla procedura pubblica in oggetto”.
Anche i quattro consiglieri regionali di Direzione Italia/Noi con l’Italia (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini) si esprimono in una nota congiunta: "Già eravamo in ritardo ma ora non solo si dovrà attendere il 4 dicembre, ma dopo c'è il rischio che la Regione Puglia debba annullare e rifare tutto da capo. Stiamo parlando delle misure di investimento delle aziende previste dal Programma di Sviluppo Rurale, in soldoni, finanziamenti europei all'agricoltura pugliese che ha una graduatoria degli ammessi alla fase istruttoria che viene contestata nelle sedi amministrative".
"Oggi il Tar, al quale si erano rivolti alcuni esclusi (ricordiamo che le domande erano state oltre tremila, ma la coperta troppo corta aveva indotto la Regione ad avviare alla fase istruttoria solo le prime 652) - prosegue la nota - ha deciso di rimandare nel merito la sentenza. Ma nel frattempo si sono aggiunti altri esclusi, perché dei 652 il 73% non è stato considerato ammissibile. Anzi, l'assessore Di Gioia aveva usato parole forti considerandoli furbetti che avrebbero voluto approfittare del bando per stillare soldi alla Regione".
"La verità - sottolineano i quattro consiglieri DI/NcI - è che il bando era scritto talmente male e con maglie talmente ampie che ha prodotto un grande pasticcio! E non lo pensiamo solo noi: i giudici del Tar oggi, nel rinviare tutto al 4 dicembre, lo fanno intuire: “ritenuto che le risultanze dell'espletanda istruttoria confermino la lamentare ILLOGICITA' delle modalità di selezione di cui si tratta” Insomma, il bando era scritto in maniera non logica... Se non peggio, con i piedi!".
Sarcastico il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo “Bisogna fare i complimenti alla Giunta Emiliano per aver fatto il botto di fallimenti: con il rinvio a dicembre della discussione nel merito dei ricorsi presentati per il Psr contro la Regione, il governo pugliese ne uscirà molto, molto male. E’ la conferma di un sistema privo di logica con cui venivano accettate le domande per le misure previste dal Piano di Sviluppo Rurale. Un sistema che ha prodotto frutti a dir poco ‘sconvenienti’. Ciò significa che l’assessore regionale Di Gioia e la Giunta avrebbero dovuto attivarsi molto prima, eliminando l’indice di efficienza degli investimenti dai bandi e scongiurando il pericolo di domande trasmesse su presupposti non veritieri".
"Ora siamo a fine 2018 - ribadisce Marmo - al Tar si avvierà la discussione nel merito a dicembre e la programmazione per gli investimenti agricoli è per il 2014/2020. Considerando che l’avanzamento della spesa è bassissimo perché sono stati capaci di collezionare già ritardi su ritardi, si rischia con ogni probabilità di perdere decine di milioni di euro destinati alla crescita, al sostegno e allo sviluppo del comparto agricolo”
Infine Coldiretti Puglia, alla luce della stessa sentenza del TAR, che ha accolto la richiesta di sospensiva di alcune aziende agricole ricorrenti contro la graduatoria del bando 4.1A e della conseguente posizione espressa dalla Regione Puglia, chiede un incontro urgente all’Assessore regionale all’Agricoltura Di Gioia e all’Autorità di Gestione Nardone: "Per conoscere secondo quali modalità e tempistiche la macchina burocratica dell’Assessorato intenda procedere all’istruttoria di quali e quante domande, a tutela delle imprese agricole che, in attesa delle risultanze tecnico-amministrative, hanno già iniziato ad investire o attendono ancora di conoscere le sorti della propria domanda di investimento".
Coldiretti Puglia ritiene indispensabile l’incontro anche "Per chiarire le sorti dei bandi dei giovani che non erano oggetto della sentenza odierna del TAR e che sono fermi al palo da 2 anni, oltre alla indispensabile conferma delle risorse aggiuntive per dare un futuro ai giovani in agricoltura e creare sviluppo e innovazione attraverso gli investimenti".
(gelormini@affaritaliani.it)