Ad aprire la danza dei commenti, dopo la diffusione del rapporto Svimez 2016, è Alberto Losacco (PD) deputato barese, che evidenzia - in particolare - il
trend positivo per il secondo anno consecutivo del Mezzogiorno, con analoghe previsioni per il 2017: "Segnali evidenti della bontà delle azioni che ha messo in campo il Governo", tiene a far notare,
"I dati Svimez, infatti, confermano la bontà delle misure messe in campo dal Governo, con il Mezzogiorno che, dopo anni durissimi, torna finalmente a crescere. La strada da fare è ancora tanta, ma la direzione è quella giusta".
"La crescita dell'1% di Pil del 2015 è stato un dato importante perché ha interrotto sette anni in negativo, segnalando anche una crescita superiore dello 0,3% rispetto alla media nazionale. A questa s'aggiunge quella prevista sia per quest'anno ma anche per il prossimo che, seppur più basse, confermano il trend positivo".
"Inoltre vi è il dato positivo sull'occupazione giovanile, con una crescita del +3,9% a fronte di una media nazionale del 2,8, dove spicca il dato di un settore come l'agricoltura su cui diverse sono state le misure del governo per favorire l'ingresso delle giovani generazioni".
Tuttavia - prosegue Losacco - i dati sulla povertà così come quelli sull'emigrazione giovanile sono fonte di preoccupazione. Per questo, accanto a misure di contrasto al fenomeno, come in Puglia è stato fatto con il ReD, vi è la necessità di sollecitare forme di attivazione imprenditoriale giovanile anche per aggredire il tema dei NEET, ossia dei giovani che hanno smesso di studiare e che non cercano un lavoro. Contestualmente, sostenere la piccola e media impresa che resta il cuore pulsante dell'economia meridionale, sulla scia di quanto già previsto dall'attuale Legge di Bilancio, che mette in campo risorse importanti soprattutto per quei soggetti che scommettono sull'innovazione."
Dura e ammonitrice la reazione del senatore Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR): “Prima di esultare, maggioranza e governo leggano bene i dati del Rapporto Svimez 2016. Perché se da una parte al Sud tornano a crescere Pil e occupazione, seppure in percentuali lontane anni luce dal colmare il divario con il resto del Paese, dall’altra si registra un aumento esponenziale dei contratti atipici, quelli a tempo determinato (soprattutto rivenienti da lavori stagionali come il turismo e l’agricoltura), part time e i voucher; gli investimenti risultano insufficienti; i servizi delle p.a. offerti ai cittadini sono praticamente da terzo mondo; oltre due milioni di persone si trovano in una condizione di povertà assoluta, i giovani qualificati o che ambiscono ad una qualificazione superiore se ne vanno".
"Il Sud, insomma si colloca sempre in fondo a ogni classifica europea, facendo registrare una condizione giovanile nel mercato del lavoro e nella formazione, peggiore di Spagna e Grecia. Un dato su tutti: solo il 52% degli idonei, contro il 92% del Nord, ottiene una borsa di studio. Il Rapporto Svimez è un campo minato. Altro che far volare i palloncini dalla contentezza".
"Ma basta - ammonisce Lettieri - servono i fatti. La Svimez è chiara: misure insufficienti. Le chiacchiere di questo governo si sommano a quelle dei suoi predecessori, insieme a leggi di Stabilità canaglia e interventi dai titoli roboanti - da CresciItalia, a SalvaItalia, a Destinazione Italia e così via - ma poveri di efficacia e di progettualità di sviluppo e prodighi di tasse e mancette, come succede anche con questa manovra".
"Le indicazioni della Svimez - che suggerisce, tra le altre cose, una politica industriale regionale specifica per il Sud, affiancata da un programma di riqualificazione urbana delle città, una fiscalità di compensazione ad hoc, il rilancio degli investimenti, una visione di rilancio che tenga conto delle peculiarità territoriali e dell’uso corretto ed efficace dei fondi europei - sono elementi contenuti nel piano per il Sud avviato dall’allora ministro Fitto, ma poi cancellato di fatto dall’agenda di tutti i governi succeduti".
"Per non parlare delle Regioni che avevano fatto proprio dei settori indicati dalla Svimez (rigenerazione urbana, energie rinnovabili e biomasse, industria culturale, politiche giovanili, tra gli altri), a partire dalla Puglia, il loro fiore all’occhiello. Sarebbe utile capire come sono state utilizzate le risorse, se questi sono i risultati".
"Da tempo poniamo il problema del lavoro e della necessità di realizzare un grande piano straordinario per l’occupazione, per la lotta alla povertà e il taglio delle tasse. La risposta sinora è stata aria fritta. È emergenza sociale, la montagna-Renzi smetta di partorire topolini”.
A tal proposito, con una nota diffusa, il presidente del gruppo consiliare di FI, Andrea Caroppo dichiara: “Una Regione senza fiducia e senza speranza: è questa la Puglia che emerge dall’ultimo rapporto Svimez. Emiliano si cosparga il capo di cenere e cambi registro: i dati contenuti e resi noti oggi tracciano un quadro di una gravità assoluta”..
“Il tasso di natalità in Puglia, bassissimo, - prosegue - è addirittura inferiore alla media del centro-nord e la nostra Regione è quella che conosce il maggior numero di emigranti in possesso di laurea: significa che in Puglia non si fanno più figli e quelli che si fanno scappano! E’ questa la Puglia che ci consegna la sinistra al governo da oltre un decennio".
"Ma quei dati non solo una mera rilevazione - precisa Caroppo - esprimono anche una proiezione sul futuro: sono i segnali della sfiducia abissale nel domani che evidentemente attanaglia i pugliesi. Del resto, la Puglia è la regione che nel 2015 è cresciuta meno di tutti, praticamente niente (+0,2 sul PIL, ultima), ed è sempre in fondo alla classifica nazionale per PIL pro-capite. Nè può sperare di vedere crescere il proprio tasso di occupazione se, come emerge, è la penultima regione d’Italia nella crescita delle esportazioni, segnale della assoluta assenza di politiche industriali e per lo sviluppo".
"Personalmente - conclude Caroppo - questi dati mi tolgono il sonno, per la responsabilità che avverto nei confronti dei cittadini pugliesi e soprattutto della mia generazione, ma ancor più per il fatto che Emiliano e la sua giunta continuano a non farsi carico di tutto ciò”.
(gelormini@affaritaliani.it)