Referendum, Zullo (CoR): "Emiliano, gladiatore per la propria gloria"
Dichiarazione del presidente del gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo:
"Parlo ora, ad urne chiuse, liberandomi dallo sforzo che mi ha trattenuto in questi giorni per non turbare e creare contraccolpi alla campagna elettorale per il SI".
"Insopportabile, sgarbata, scorretta ed arrogante tutta la campagna elettorale per il referendum condotta dal governatore Emiliano tanto da giungere al disgusto. Il referendum è stato strumentalmente utilizzato per regolare i suoi conti con Renzi e con il Partito Democratico quando, invece, era e doveva restare come l’esito di una battaglia di uomini e donne libere della Puglia di tutti gli schieramenti e partiti politici o addirittura distanti da essi e di un Consiglio Regionale che dal 2010 ha tenuto alta l’attenzione sulle trivelle in mare insieme alle Associazioni No-Triv. Uomini e donne di Puglia cui non interessava delle beghe dei partiti e tantomeno del PD, non interessava di Emiliano e di Renzi . A loro interessava il nostro mare relegato ad un ruolo subalterno in una campagna elettorale che ha privilegiato l’ambizione sfrenata di carrierismo politico di un governatore che non ha avuto nemmeno il buongusto di considerare che i fondi per il referendum in Puglia sono stati reperiti con la libera adesione della quasi totalità dei consiglieri regionali facenti parte di tutti i gruppi presenti in Consiglio".
"Ora Emiliano la smetta di scimmiottare con Renzi: è l’unico Presidente di Regione che, pur di conquistare la scena da primo della classe, svolge questa parte in un teatrino della politica avvilente e deprimente".
"E’ ora che Emiliano si dedichi alla Puglia, una Regione bloccata ad aspettare che chi si è fatto eleggere per governarla capisca finalmente che il suo dovere è nel risolvere i problemi della Puglia-in verità tanti e tanto gravi che si traducono in pesante tassazione- e non stare perennemente in TV in contrasto con Renzi incurante della nostra Costituzione che chiama le Regioni ad un patto di leale collaborazione con lo Stato".