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Regionali ai nastri di partenza. 19 liste, le sfide nel barese
Bari – Da Mezzogiorno sono tutti ufficialmente candidati: 950 aspiranti consiglieri e 19 liste, divise tra ben sette papabili Governatori. Il verde Gregorio Mariggiò l’ultimo a scendere in campo, il dem Michele Emiliano fa la parte del leone in quanto a numero di liste a sostegno (ben 8) e Adriana Poli Bortone aggiunge a Forza Italia, Lega e Liberali anche una lista di fedelissimi, dal nome che ammicca al passato aennino, “Puglia Nazionale”, per provare a sottrarre consensi al Gladiatore e al competitor interno al centrodestra, Francesco Schittulli, sostenuto da Ricostruttori, Fratelli d'Italia ed Ncd, in tandem con la lista del Presidente. Pochi i colpi di scena e qualche passaggio di schieramento rispetto ai rumours circolati alla vigilia e, se è vero che Bari sarà la piazza più contesa della tornata e - come cita l'adagio – le regionali si vincono nel capoluogo, sarà bene fare il punto sulle sfide.
I democratici schierano l’artiglieria pesante: dall’aula Dalfino arriva l’ex assessore Marco Lacarra, in corsa insieme all’ex collega al Bilancio Gianni Giannini, all’uscente Mario Loizzo e all’ex schittulliana Anita Maurodinoia, la cui presenza sotto l’egida del partito di Matteo Renzi ha provocato un vero e proprio terremoto in direzione regionale. Per il rassemblement centrista “Popolari per Emiliano”, invece, scaldano i motori il modugnese Udc Peppino Longo, il molfettese ex forzista Saverio Tammacco e, in quota Realtà Italia, Fabio Ladisa e Natale Mariella. Dal fronte civiche, intanto il segretario Pd potrà contare su un big di certo appeal, come il socialista Onofrio Introna e sull'ex prefetto Antonio Nunziante, oltre ai noti Desirèe Digeronimo, Cesare Veronico e al già vicesindaco Alfonso Pisicchio. Ha scelto la nave vendoliana, non senza contraccolpi, Guglielmo Minervini, candidato con il simbolo rosso di “Noi a Sinistra”, lo stesso dell’ex titolare della Sanità regionale, Tommaso Fiore, e del coratino Renato Bucci.
Per ironia della sorte, Bucci aveva strappato in extremis la fascia tricolore all'ex assessore provinciale Franco Caputo, il quale punta allo scranno regionale sotto le insegne di Forza Italia, dopo aver riconosciuto la legittimità del commissario Gino Vitali. Chi si aspettava la sfida diretta con il fittiano concittadino ed ex Sindaco, Gino Perrone, rimarrà deluso, al pari di coloro che attendevano il ritorno del barese Pasquale “vota uno come te” Finocchio o del giovane Fabio Romito. Nella scuderia azzurra, la consigliera del capoluogo Irma Melini ed il Sindaco di Altamura Mario Stacca, oltre a Francesca Ferri e al bitontino Domenico Damascelli, mentre la lista “Oltre con Fitto” avrà un ticket d'eccezione composto dal capogruppo in uscita, Ignazio Zullo, e dal senatore di Noci Pietro Liuzzi. Quest'ultimo – se eletto – lascerebbe il posto a Palazzo Madama ad un altro volto noto come il turese Boccardi, non ricandidato. Con loro anche Stefano Miniello, ex candidato Sindaco e subentrato in Consiglio comunale a Simeone Di Cagno Abbrescia, e la conversanese Anita Narracci.
La formazione bifronte alfaniani – schittulliani punterà alla riconferma di Davide Bellomo e di Domi Lanzillotta (Ncd) ma non è detto che non spunti un terzo incomodo, magari l'imprenditore Stea ma non certo Ninni Cea, che non figura tra i contendenti. In quota agli uomini di Giorgia Meloni, infine, Marcello Gemmato, guida della compagine rimasta al fianco dell'oncologo gravinese, nonostante la scelta dell'ex Sindaco di Lecce.
Gli altri outsiders, pretendenti alla poltrona di Nichi Vendola, se la giocheranno alla pari con una lista a testa: Antonella Laricchia alla guida del Movimento 5 Stelle; Michele Rizzi sostenuto dalla lista Alternativa Comunista e il brindisino Riccardo Rossi, auspicando L'Altra Puglia, ispirandosi al greco Tsipras.
(a.bucci1@libero.it)