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Regionali, la campagna ‘separata' di Salvini e quella ‘parallela’ di Emiliano
La campagna elettorale ‘separata’ tra la Lega di Matteo Salvini e Raffaele Fitto, ma anche quella 'parallela' di Michele Emiliano e il PD, e l'asse con Conte.
L’effetto Covid non c’entra e nemmeno è questione di ‘distanziamento personale’, pur necessario per far fronte al ritorno di fiamma dei focolai pandemici, ma la perdurante campagna elettorale ‘separata’ tra la Lega di Matteo Salvini e il candidato alla presidenza della Regione Puglia per il centrodestra, Raffaele Fitto, comincia a far storcere il muso a più di un attivista, sia tra le fila di Fratelli d’Italia che tra quelle di Forza Italia.
Sono scesi in due, durante il weekend, in Puglia - segretario e vicesegretario federale della Lega, Matteo Salvini e Andrea Crippa - dividendosi le aree territoriali da battere per la campagna elettorale: il primo tra le province di Brindisi, Taranto e Lecce e il secondo tra Foggia e i comuni al voto della BAT. Per Matteo Salvini è stata la seconda volta in poche settimane, dopo l’accordo raggiunto, tra i leader nazionali, sulla candidatura Fitto.
E anche in questo caso, nonostante una permanenza di tre giorni - questa volta proprio nei comprensori più vicini e più familiari a Raffaele Fitto - non si è trovato un ritaglio di tempo per incontrare il candidato principale del centrodestra di questo appuntamento elettorale e, stando ai filmati degli affollati incontri in piazza a Racale, Ugento e Gallipoli (Le), Martina Franca e Grottaglie (Ta), Ceglie Messapica e Fasano (Br), e poi Alberobello (Ba), persino le citazioni allo stesso candidato alla presidenza sono risultate evanescenti, se non proprio ‘silenziosamente assordanti’.
Ad essere, invece, quasi sempre al fianco sia di Salvini che di Crippa è stato il vicepresidente ‘in pectore’, Nuccio Altieri, che lo stesso Antonio Tajani di Forza Italia a Bari aveva sottolineato “nominativo fuori da qualsiasi tipo di accordo tra gli alleati”, anche se riteneva legittima l’aspirazione della Lega alla nomina di quella carica, in caso di vittoria del centrodestra.
Si rafforza, pertanto, l’impressione che alla Lega stia a cuore soprattutto il risultato elettorale del partito, l’elezione di alcuni sindaci e il radicamento territoriale in Puglia, più che quello per l’elezione del presidente, per il quale la convergenza è stata sofferta e ‘subita’. Anche se, lo stesso Fitto parla di “Lega alleato prezioso”, facendo buon viso a cattivo gioco e apprestandosi a presentare ufficialmente il simbolo della sua lista, sul Molo San Nicola a Bari con un flash-mob (Lunedì 20 luglio alle 18,00).
Sull’altro fronte la campagna di Michele Emiliano sembra essere “parallela” a quella del maggior partito della coalizione, dal quale giorno dopo giorno sembra prendere distanza, non solo per non aver più la possibilità - da magistrato in aspettativa - di conservarne la tessera, ma anche per poter salvaguardare i rapporti con le 14 liste che sostengono la sua ricandidatura alla presidenza della Regione Puglia.
Non è passato inosservato il riferimento “al PD di Zingaretti”, a proposito del tentativo di unirlo col M5S sul fronte della decarbonizzazione: tema che “dovrebbe accomunare tutto il campo progressista”. Così come tiene vive le antenne degli analisti, la tela tessuta con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che si direbbe funzionale a un vero e proprio asse proiettato a dopo le elezioni.
A tal proposito, anche in questo caso, l’impressione è quella di una ricerca - fatta con garbo e delicatezza, per mantenerla sottotraccia - di uno spazio ‘nuovo’ tra il PD e il M5S, per dar vita a una forza politica ‘ponte’, che potrebbe riuscire “a prendere due piccioni con una fava”. Rafforzare Conte, che formalmente è senza partito, e garantire a Emiliano un’area movimentista più libera, fuori e non lontana dal PD e capace di interloquire con entrambe le forze al di là e al di qua del ponte: a seconda di come la si vuol vedere, un ‘cuscinetto’ o un ‘catalizzatore’.
Due mesi fan presto a passare, ma sono anche sufficienti a far registrare di tutto e di più. L’Europa è un calvario, la minaccia Coronavirus riprende tono, i malcontenti nelle liste faranno sentire i loro effetti e la doppia preferenza di genere, se approvata definitivamente, sconvolgerà ancora le prospettive di non poche ambizioni. La calura estiva si farà sentire!
(gelormini@gmail.com)