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Regione Puglia, la spina
nel fianco delle partecipate

Nino Sangerardi

La Regione Puglia, anno 2014, non predispone il Bilancio consolidato. Motivo? Ha deciso di non aderire alla disciplina sperimentale dei nuovi principi di armonizzazione dei Bilanci pubblici (Decreto Legge n.118/2011).

I vertici politici regionali si sono avvalsi della facoltà di differire tale adempimento al 2016. “Pertanto - scrivono i Giudici della Corte dei Conti,sezione Puglia - non è possibile rilevare con esattezza i dati relativi ai rapporti debito/credito tra Regione e società partecipate: dall’istruttoria emerge che da parte della Regione sono stati disposti cospicui trasferimenti in favore di dette società in conto spese esercizio(41,5 milioni di euro) e in conto capitale(219,3 milioni)”.

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Si rileva che sia per i trasferimenti in conto esercizio che per quelli in conto capitale, l’ammontare complessivo, riferiti all’anno 2014, oltrepassa notevolmente gli impegni assunti, e che la società alla quale sono state trasferite le maggiori risorse economiche è Puglia Sviluppo spa.

Anche in questo caso è legittimo chiedersi se sia normale, al tempo di internet, che una Regione con più di tremila tra dirigenti, dipendenti, personale a tempo determinato, consulenti non sia in grado di stilare un documento contabile su debiti e crediti in capo ai sodalizi partecipati?

Quest’ultimi, proprietà della Regione al 100%, sono Puglia Sviluppo spa, InnovaPuglia spa, Aeroporti di Puglia spa, Acquedotto Pugliese spa, Puglia Valore Immobiliare srl. Inoltre controlla il 50,49% di Terme Santa Cesarea spa, il 14,82% di Teatro Pubblico Pugliese, socio fondatore di Apulia film commission, a cui aderiscono 32 amministrazioni pubbliche.

Prevista la dismissione di quote societarie riconducibili a Fiera Galatina e del Salento spa, Taranto Sviluppo spa, Cittadella della Ricerca spa, Stp Terra d’Otranto, Stp Brindisi.