Rendiconto Gen. 2016 Reg. Puglia - L'intervento di Emiliano in Corte dei Conti
L’INTERVENTO INTEGRALE DEL PRESIDENTE EMILIANO IN CORTE DEI CONTI, PER IL RENDICONTO GENERALE 2016 DELLA REGIONE PUGLIA
“La Corte dei Conti svolge, secondo quanto previsto dal legislatore, un’attività di tutoraggio delle amministrazioni che noi speriamo di avere messo a profitto attraverso un cambio di mentalità e soprattutto attraverso un lavoro che, nell’agire quotidiano, già traguarda permanentemente quello che potrebbe accadere in questo giudizio.
La forma solenne che la Corte dà a questa udienza corrisponde alla sua importanza estrema, che non è semplicemente un giudizio contabile, ma è qualcosa di più. È un momento nel quale la comunità, sotto la guida della Corte dei conti, verifica se le sue istituzioni di governo sono in grado di rispettare le leggi. E quindi noi attribuiamo a questo evento grande rilievo, trattandosi di una giornata importantissima dal punto di vista politico, che peraltro ci consente di verificare, con emozione, i risultati conseguiti.
Ho stampata nella memoria la relazione dell’anno scorso e, come un buon ragioniere, sto lì a fare le differenze tra allora e oggi. Sono particolarmente contento perché mi accorgo dalla relazione che almeno dal punto di vista tecnico, la nostra è una delle regioni meglio amministrate d’Italia. Fatto questo rispetto al quale non siamo indifferenti, anche perché si tratta di una regione del Mezzogiorno, che quindi contraddice quella rappresentazione del Sud come una corte dei miracoli con persone che cercano di svolgere un ruolo senza riuscirci. La Puglia contraddice questo luogo comune, non solo nella persona del presidente ma in ogni suo luogo.
Il lavoro che ad esempio è stato fatto nella sanità in questo anno, un lavoro doloroso, come è stata la decisione di riconvertire dieci ospedali, chiudere reparti con tradizioni importanti, applicare il Dm70 nei dettagli per la sicurezza dei pazienti e per rispettare regole, non è stata una operazione semplice. Abbiamo dovuto fronteggiare manifestazioni di piazza, discussioni e giudizi interni persino alla nostra stessa maggioranza. Ma quello strazio al quale è stata sottoposta l’Amministrazione corrisponde però al nostro dovere.
Oggi poter verificare di aver dimezzato il tempo di attesa del pagamento delle imprese è sintomo di efficienza dell’amministrazione e di rispetto del lavoro di chi rischia di spendere energie, patrimoni aziendali, posti di lavoro. Tutto questo ha dato vita a una serie di attività come quelle per la riduzione della spesa farmaceutica che hanno registrato per la prima volta un risultato significativo, nonostante la Regione Puglia abbia messo a disposizione dei pazienti che hanno bisogno di farmaci innovativi tutto il necessario, come nel caso della cura dell’epatite C. Al di là del diritto alla salute, che è fondamentale, c’è anche un aspetto finanziario. Se noi riusciamo a guarire questi malati abbiamo nel medio periodo una capacità di spendere bene e meno, che corrisponde al loro diritto alla salute.
Tutto questo nonostante i dati ci dicano che la Puglia risponde alle necessità sanitarie di una popolazione simile a quella dell’Emilia Romagna con 15mila addetti in meno e una differenza sul fondo sanitario nazionale che sfiora i 400 milioni di euro. Capiamo che questo deriva dal nostro minor contributo in termini fiscali, ma dal punto di vista dei diritti e quindi dei livelli essenziali di assistenza è incredibile che la Puglia riesca a mantenere queste performance nonostante un simile differenziale.
Siamo riusciti anche ad ottenere dal MEF la possibilità di sbloccare le assunzioni in sanità in maniera proporzionale alla nostra capacità di risparmiare sui farmaci. Senza quel personale era impossibile assicurare i livelli e essenziali di assistenza, e abbiamo accettato la sfida di ridurre la spesa farmaceutica per poter assumere. Razionalizzare la struttura sanitaria significava anche trasferire il personale dove serve anche a costo di far arrabbiare alcuni sindaci. Fermo restando che tutte queste cose sono state fatte con la comprensione di moltissimi amministratori locali, per il bene dei nostri concittadini.
Più in generale, la Puglia è una delle regioni col minor personale nel rapporto tra cittadini e addetti. Abbiamo assunto e assumeremo tutti i vincitori del concorso Ripam perché ne abbiamo bisogno come il pane, peraltro sono tutti ragazzi e ragazze molto preparati, in una situazione non felicissima che avevamo trovato - una sorta di concorrenza tra precariato e concorsi - che dobbiamo portare a soluzione.
Continueremo così, a dare grande importanza alla procedura, al giudizio di preparifica che non è solo una formalità, e ad adattare i nostri atti amministrativi e contabili ai suggerimenti che vengono sempre con un garbo e una competenza che incoraggia i nostri dirigenti.
Questa attività di permanente dialogo rigoroso, formale, scandito dalla legge, mi fa dire che questo meccanismo individuato dal legislatore funziona bene e consente anche al giudice contabile di comprendere meglio la quotidianità del governo attraverso una serie di informazioni che noi trasmettiamo, speriamo sempre per tempo e con chiarezza.
Ringrazio la Corte e vorrei prendere l’impegno per l’’anno prossimo a tentare di ottenere lo stesso grande miglioramento raggiunto quest’anno”.