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Rifiuti dalla Campania, M5S attacca
Cera: 'Summit tra Regioni del Sud'
L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia sullo sversamento illegale di rifiuti provenienti dalla Campania nella piana del Tavoliere, in Puglia
L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia sullo sversamento illegale di rifiuti tra Manfredonia e San Severo, nella piana del Tavoliere, ha scosso in queste ore la Regione Puglia. Rifiuti illeciti provenienti dalla Campania che come veleni inquinano le terre pugliesi, a conferma che Foggia e la sua provincia sono da anni un bivio di traffici illeciti nel settore dei rifiuti.
Una nota degli otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, comunica l'intenzione di far luce sulle recenti notizie di cronaca, che hanno portato alla scoperta di un massiccio traffico illecito (centomila tonnellate) di rifiuti provenienti dalla Campania e smaltiti nelle campagne della Capitanata. I pentastellati annunciano la presentazione di una interrogazione indirizzata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e all’assessore all’Ambiente Domenico Santorsola alla quale, il gruppo parlamentare M5S farà seguire una interrogazione diretta al Governo centrale.
“Centomila tonnellate di rifiuti smaltiti nelle campagne della Capitanata, un quadro che lascia sgomenti. - dichiarano gli otto consiglieri regionali pentastellati - Questa interrogazione indirizzata a Santorsola e ad Emiliano, che è stato anche assessore a San Severo, è solo la prima di una serie di azioni che intendiamo portare avanti per far luce su cause e responsabilità di un mastodontico traffico illecito di rifiuti provenienti dalla Campania e smaltiti nella provincia di Foggia, che ha causato un incalcolabile danno al territorio".
E aggiungono: "Della questione si stanno già occupando anche i nostri parlamentari, che a breve depositeranno una interrogazione al Governo. Siamo decisi ad andare fino in fondo, non è possibile che le organizzazioni criminali abbiano potuto trattare la Puglia come una pattumiera, portando avanti indisturbati un massiccio traffico di rifiuti inquinando i nostri suoli e mettendo a serio rischio la salute pubblica. Chi ha permesso tutto ciò dovrà pagare e le eventuali carenze di controlli o normative dovranno essere, necessariamente, al più presto colmate”.
La massiccia operazione della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza portata avanti in Provincia di Foggia contro un’associazione dedita al traffico illegale di rifiuti, alla corruzione ed al falso ha portato a ben diciannove arresti. Coinvolti anche un funzionario dell’ARPA Puglia, i politici di Barletta, Antonio Comitangelo e Paolo Antonio Del Prete, oltre al salviniano Primiano Calvo di San Severo.
I consiglieri del Movimento 5 Stelle nell’interrogazione diretta al Presidente-assessore alla salute Emiliano e all’assessore Santorsola chiedono di conoscere: “quali azioni intenda esperire la Regione Puglia nell'immediato a tutela delle matrici ambientali compromesse in seguito agli illeciti accertati dalla DDA; se non si intenda potenziare il monitoraggio ambientale da parte di Arpa Puglia, viste le criticità ambientali emerse e, in ultimo se non intendano garantire il rispetto di quanto imposto dalla legge anticorruzione 190/2012 che impone l'obbligo della rotazione di incarichi nella pubblica amministrazione”.
Sul tema interviene anche il Presidente dei Popolari alla Regione Puglia, Napoleone Cera, che indica un percorso di prospettiva largo e non circoscritto alla sola 'prossimità': “Si faccia un summit tra tutte le regioni meridionali sul tema della emergenza ambientale, per evitare che il traffico illecito dei rifiuti sia una questione affrontata dalle singole regioni, che non hanno capacità di contrastare efficacemente il fenomeno".
"L'operazione delle Forze dell'Ordine che ha messo fine all'illecito traffico di rifiuti tossici in provincia di Foggia, deve far riflettere non solo per il grado di pericolosità che le organizzazioni criminali hanno raggiunto in materia ambientale, ma anche per il perverso intreccio tra malaffare e pubblica amministrazione".
"Il traffico illecito di rifiuti (pericolosi e non) non è un tema circoscritto alla realtà della Capitanata - prosegue Cera - ma l'allarme riguarda tutta la Puglia e, direi, l'intero Mezzogiorno. Non esistono, in tema ambientale, zone franche. L'emergenza riguarda la nostra regione e il Sud Italia. Per questo è necessario agire in fretta e mettere in campo tutti gli strumenti per contrastare il fenomeno, evitando che gli errori del passato, i silenzi e le complicità del presente, possano diventare gli alibi del futuro".
"Sarebbe opportuno - conclude - che il Consiglio regionale dedicasse ampio approfondimento all'emergenza ambientale, così come auspico che la Commissione regionale di studio sulla criminalità dedichi un incontro sul tema della illegalità ambientale, magari in un'apposita convocazione a Foggia, alla presenza dei sindaci, dei rappresentanti delle forze dell'ordine e degli esperti nel settore”.
E nella sua veste di Presidente della “Commissione regionale di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia”, torna ad esprimersi in merito Rosa Barone (M5S): "Se tutta la Puglia e in particolare il territorio foggiano sono considerate come una terra di nessuno, dove è possibile sversare e far transitare con facilità camion pieni di rifiuti, che vengono interrati producendo danni incalcolabili per la salute dei cittadini e per il nostro territorio, e tutto ciò avviene con la presunta complicità di dirigenti di enti che avrebbero dovuto controllare, vuol dire che vi è una enorme responsabilità della classe politica e dirigenziale pugliese, così come degli enti preposti. Una commistione tra società civile, politica e criminale della nettezza urbana che lascia sgomenti, poiché si arriva a queste notizie quando oramai il torto alla nostra terra, alle nostre colture, è stato già ampiamente posto in essere".
"La Commissione che presiedo - precisa Barone - che ha tra i principali obiettivi il monitoraggio e il contrasto del fenomeno delle ecomafie in Puglia, ha il dovere di intervenire tempestivamente con provvedimenti orientati ad accertare cause e responsabili, a quantificare il danno sociale, ambientale ed economico e ad individuare eventuali integrazioni in termini normativi o di protocolli al fine di scongiurare il ripetersi di disastri ambientali di tale entità. I cittadini pugliesi hanno diritto a delle risposte. Proporrò agli altri colleghi commissari un ciclo di audizioni e una serie di interventi da parte della commissione, finalizzati a far luce su questo caso".
(gelormini@affaritaliani.it)