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Salento eolico off-shore, Pagliaro: 'Serve fare fronte comune'
Progetto mega impianto eolico off-shore, Pagliaro: “Sotto assedio anche il mare del Salento. Serve fronte comune per fermare questo ecomostro”
Con una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani, intervienne sull'insediamento in Salento di un mega impianto eolico off-shore.
“La battaglia, ora, si sposta in mare. All’esercito di torri eoliche e pannelli fotovoltaici che assedia le campagne del Salento - scrive Pagliaro - si aggiungono i mega impianti off-shore, per lo sfruttamento del vento a fini energetici, che minacciano le acque dell’Adriatico a poche miglia dalla costa salentina. Siamo sotto assedio, ed è il basso Adriatico l’ulteriore fronte di conquista dei giganti delle rinnovabili".
"Abbiamo già alzato le barricate contro le ricerche di idrocarburi in mare - aggiunge Paglairo - dicendo no alle trivelle con una mozione condivisa dall’intero Consiglio regionale, ma ora è necessario fare fronte comune per rimandare al mittente i mega progetti di impianti off-shore per lo sfruttamento del vento a fini energetici".
"A maggio scorso è stata presentata una richiesta di concessione demaniale marittima trentennale, per uno specchio d’acqua di oltre 1.700 metri quadrati, nel tratto di mare di competenza delle Capitanerie di Porto di Gallipoli e Brindisi. I Comuni interessati sono Lecce, Vernole, Trepuzzi, Squinzano, Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Brindisi".
"Il progetto prevede la realizzazione e l’esercizio di un impianto colossale tra i 15 e i 22 chilometri dalla costa: 40 generatori eolici da 14 megawatt di potenza ciascuno, per una potenza complessiva di 560 milioni di watt, installati su torri tubolari in acciaio, linee elettriche in cavo sottomarino di collegamento tra gli aerogeneratori e stazione elettrica di raccolta e trasformazione".
"Bisogna agire in fretta - conclude Pagliaro - per provare a fermare questo progetto d’impatto ambientale devastante: c’è tempo solo fino al 2 ottobre per presentare osservazioni scritte alla Capitaneria di Porto di Gallipoli. Trascorso questo termine perentorio, il permesso potrebbe essere rilasciato. Serve un’azione immediata e compatta per respingere questo ennesimo attacco al paesaggio del Salento”.
(gelormini@gmail.com)