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Salento, Renata Fonte martire di legalità a Nardò
Renata Fonte, martire di legalità a Nardò nel Salento, ricordata con tenerezza dalla figlia Sabrina.
Abbiamo scelto di ricordarti così ai nostri amici, a quanti sperano di riconoscere nelle nostre voci una tua inflessione, cercandoti nei nostri gesti, desiderosi di cogliere nel nostro ereditato impegno quella giovane, indomita vitalità che in te avrebbe brillato abbagliandoli, a quanti, pur lontani nello spazio, si sono dolorosamente rammaricati perché sei ormai solo nelle loro storie, un alito di vita e non più il caldo e morbido abbraccio che donavi anche solo essendoci.
La memoria che abbiamo inteso rinnovare, quest’anno così, sei tu, nella tua esuberante quotidianità, sognante, emotiva, creatrice, vibrante, quella che hai voluto condividere con noi, affinché il tuo troppo breve percorso abbia un sapore più familiare, perché possiamo, una volta ancora, dividerti con chi ti ha intensamente amata, con quanti oggi ci guardano, ti guardano, con i “lucciconi” agli occhi.
Abbiamo sentito il tuo profumo, riascoltato assorti la tua voce, ancora assaporato quell’armoniosa e seducente te stessa che sapevi essere e che anche oggi ti sentiamo vivere, incrollabile nell’ardente spirito mazziniano “colla spada del popolo nella destra, colla religione del popolo in core, coll’avvenire del popolo nella mente”.
Riusciamo ancora a sorridere alla vita, con lo stesso sorriso che tu hai posato sulle nostre labbra di fanciulle e che, mestamente, riflette la nostra inconsolata amarezza; fuggiamo la disperata solitudine del tuo non esserci mescolando l’agrodolce sapore delle nostre lacrime allo struggente tocco delle tue carezze di allora.Devo a te la mia vita e ci sono ancora, soffrendo di essere vissuta più a lungo di te, io immeritevole, disutile, inadeguata alla tua ineffabile magia, vestita dell’illusione di poterti incontrare ancora.Non vivo un solo attimo senza che tu viva dentro di me.
Sabrina
"Libera" Puglia nel tracciare il profilo di Renata Fonte, commenta il ricordo di Sabrina:
Renata Fonte nacque a Nardò (LE), il 10 marzo 1951. A diciassette anni incontrò Attilio Matrangola, sottufficiale dell’Aeronautica Militare di stanza ad Otranto, che diventerà suo marito nell’agosto 1968. Per diversi anni seguì il marito in giro per l’Italia, fino a quando, nel 1980, Attilio venne trasferito all’Aeroporto di Brindisi.
Forte degli insegnamenti di Pantaleo Ingusci, cominciò a impegnarsi attivamente nella vita politica militando nel Partito Repubblicano Italiano, fino a diventarne Segretario cittadino. Partecipò alle battaglie civili e sociali di quegli anni anche iscrivendosi all’U.D.I. e dirigendo il Comitato per la Tutela di Porto Selvaggio, contro le paventate lottizzazioni cementizie.
Decise di candidarsi alle elezioni amministrative nelle quali risultò eletta, divenendo la prima donna Assessore che il P.R.I. vanti a Nardò. Sono anni di intensissime e sofferte battaglie in una Nardò travolta dalla violenza della lotta politica. In questo periodo Renata Fonte iniziò a scoprire illeciti ambientali e si oppose con tutte le sue forze alla speculazione edilizia di Porto Selvaggio.
Combatté spesso sola e contro tutti. Venne assassinata a pochi passi dal portone di casa, la notte fra il 31 marzo e il primo aprile 1984, mentre rientrava da un Consiglio comunale.
A Renata la nostra memoria e il nostro impegno, alle sue figlie un caro abbraccio!
"Libera" Puglia
(gelormini@affaritaliani.it)