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Saline Margherita di Savoia, la cessione e il dibattito in Consiglio Regionale
Il futuro delle Saline di Margherita di Savoia al centro di una nota del consigliere regionale Pd, Ruggiero Mennea, e di una di Nicola Marmo (Forza Italia).
Il futuro delle Saline di Margherita di Savoia al centro di una nota del consigliere regionale Pd, Ruggiero Mennea, che ha presentato richiesta di audizione, nel corso della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale (fissata per lunedì 21 ottobre), per chiarirne la questione della cessione, passata di recente da Atisale Spa al gruppo francese Salins du Midi.
“Attendiamo di sapere quale sarà il futuro per dipendenti e territorio. Nel corso di questa audizione - spiega Mennea, che è componente della stessa IV Commissione consiliare - vogliamo chiarire quale sarà il futuro delle Saline, comprendere quali sono le garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e sul piano industriale che sarà predisposto per i futuri investimenti e la messa in sicurezza dello stabilimento”.
“C’è una grande aspettativa e noi saremmo felici di ascoltare la nuova proprietà e tutti i soggetti coinvolti. C’è una grande aspettativa - rimarca il consigliere regionale - non solo da parte dei cittadini di Margherita, ma anche di tutta la regione, perché si tratta di una delle aziende più importanti del suo settore in Europa, che immaginiamo possa diventare ancora più forte e competitiva grazie al nuovo investimento”.
In precedenza, il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo, aveva depositato anche un’interrogazione diretta al presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, sull’urgenza d’intervento della giunta per tutelare lavoratori e patrimonio naturalistico.
“Centosessanta dipendenti da tutelare e un patrimonio naturalistico di altissimo pregio ceduto ad una società francese solo per l’acquisizione di un debito, nel silenzio generale - dichiara Marmo - sul passaggio di proprietà delle saline di Margherita di Savoia urge un intervento serio e deciso della Giunta regionale pugliese”.
“Parliamo di una riserva naturale protetta che si estende per 4.500 ettari - prosegue Marmo - con una superficie coperta dalle acque di 4.000 ettari. Tradotto, le saline di Margherita sono tra le più grandi d’Europa. Il passaggio delle Saline dalla società Atisale alla società francese Salins du Midi, ampiamente annunciato dalla stampa, è un’operazione avvenuta non per acquisizione diretta, ma per acquisizione di un debito (garantito da azioni), che la Atisale ha maturato verso il Monte dei Paschi di Siena”.
“La società francese - spiega Nicola Marmo - si è aggiudicata per 5,4 milioni la gara di Mps che, in tal modo, ha ceduto crediti per 16,7 milioni erogati da Salapia-Atisale. Alla gara si sono presentati anche Salapia con imprenditori locali, offrendo 5,6 milioni di euro. Ma Mps ha scelto la “strada francese”, nonostante l’offerta fosse addirittura inferiore”.
“Già dallo scorso gennaio, visto il silenzio assordante del Ministero allo Sviluppo Economico - ricorda Marmo - avevamo chiesto al presidente Emiliano di convocare un tavolo con le rappresentanze dei lavoratori e delle società coinvolte, per avere un quadro chiaro della situazione. E ciò non è avvenuto. Perciò, torno a suonare la sveglia al presidente della Giunta, perché in ballo ci sono 160 famiglie in ansia per il proprio futuro e la necessità di preservare una Riserva Naturale di pregio, un vero fiore all’occhiello per la nostra Puglia”.
(gelormini@affaritaliani.it)