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Salvini a Bari, per la villa confiscata alla mafia e il sostegno a Romito
Matteo Salvini a Bari per il comizio di sostegno alla candidatura di Fabio Romito alle primarie di domenica 24 febbraio
Raid barese per Matteo Salvini, in piena campagna elettorale sarda: “Sono arrivato oggi da Alghero e domani torno in Sardegna per essere a Carbonia”, per il comizio di sostegno alla candidatura di Fabio Romito alle primarie di domenica 24 febbraio, per la candidatura del centrodestra, nella corsa a Palazzo di Città a Bari, contro il sindaco uscente Antonio Decaro. E per chiudere la partita di una villa confiscata alla mafia, che sarà venduta a privati scatenando le proteste dello stesso sindaco.
Il ministro ha scelto Bari, per inaugurare la nuova linea sui beni confiscati: "Questa splendida villa che vi invito a visitare, dopo una peripezia giudiziaria durata anni, anni e anni sarà venduta a una persona perbene e i soldi ricavati serviranno a potenziare l'agenzia per i beni confiscati alle mafie in tutta Italia e a combattere ancora con più forza la mafia. L'abbiamo tolta a un mafioso e la rimettiamo nelle mani di un cittadino perbene".
"Una scelta folle - ha commentato il sindaco di Bari, Antonio Decaro - quei beni vanno utilizzati per finalità sociali, in un quartiere come Japigia che ne ha molto bisogno, non per fare cassa. Niente slogan, niente annunci, niente chiacchiere da campagna elettorale”.
“Sui beni confiscati alla mafia che ci è stato concesso di utilizzare - ha ricordato Decaro - abbiamo fatto una cosa semplice: li abbiamo dati a chi non aveva un tetto sulla testa. Abbiamo dato una nuova casa a 34 famiglie in emergenza abitativa. Altri 36 beni invece sono stati assegnati ad associazioni impegnate in attività sociali come la Comunità Chiccolino che si occupa della rieducazione dei minori sottratti al circuito penale, o i centri che ospitano le donne sottratte alla tratta della prostituzione o le associazioni che fanno attività per animazione sociale nei quartieri".

In serata, all’ombra del Teatro Petruzzelli, il consueto bagno di folla e il comizio a sostegno di Fabio Romito, in un centro città blindatissimo e col sottofondo dei clacson del traffico in tilt e gli echi dei manifestanti - tenuti lontani da corso Cavour - contro le politiche della Lega e dei suoi alleati di governo.
Dal palco Salvini, nel lamentare il tentativo di avvio di un nuovo processo - questa volta a Torino, dopo aver appena sventato quello a Catania - ha ribadito: "Per me prima viene la difesa dei confini e la sicurezza della mia gente, quindi lavoravo tranquillo ieri e lavoro tranquillo oggi. Ero e sono pronto a qualsiasi tipo di giudizio. Anzi, io mi autodenuncio: se qui arriva un altro barcone, non sbarca più nessuno".
"Siamo una squadra - ha poi sottolineato tra gli applausi e liberandosi del giaccone per il caldo fuori stagione - al governo c'è una squadra, non ci sono dei singoli, quindi ringrazio per la fiducia alla squadra".
"Mi sono emozionato questa sera a Bari, nel vedere questa piazza così gremita in una sera di febbraio. Tre anni nè io nè voi ci avremmo scommesso un soldo. GRAZIE! Idee chiare e coerenza pagano. Tra queste persone, tra voi, tra i vostri sorrisi c'è voglia di Futuro".
"La sinistra anche a Bari e in Puglia ormai potrà vincere solo se si appella alla giuria d’onore di Sanremo"
E prima di chiudere in crescendo, per poi trasferirsi a cena all'hotel Palace - con 300 sostenitori e imprenditori che si sono accreditati (80 euro il costo pro capite), ha sottolineato: "Io sono qua per ringraziare il lavoro delle forze dell'ordine, dello Stato a tutti i livelli. A Bari e in Puglia, con la legge sulla sicurezza, quella che non piace a Decaro, noi abbiamo finanziato 35 Comuni pugliesi che avranno telecamere di videosorveglianza. L'inizio del 2019 per Bari e provincia è assolutamente positivo: ci sono 1000 reati in provincia di Bari e 500 reati in meno in città. E sono arrivati e arriveranno in forza alla questura di Bari 100 poliziotti in più, 44 dal piano potenziamento 2018-2019 e altri 56 a pieno organico".

Tra il pubblico anche il presidente di "Anni di Piombo", l'Osservatorio Nazionale per la Verità Storica, Potito Perruggini che ha dichiarato: "Ringrazio i miei cari amici, Enrico Balducci e Pino Monaco, per avermi dato nuovamente l'occasione per testimoniare la riconoscenza, nella mia amata città di Bari, al Ministro dell'Interno, Matteo Salvini. La sua tenacia e il rapporto personale con il presidente brasiliano Bolsonaro ci ha consentito di raggiungere l'importantissimo obiettivo di ridare dignità e rispetto alle nostre Vittime degli Anni di Piombo.
"Speriamo che le azioni di rientro dei latitanti - ha aggiunto Perruggini - siano repentine e che gli annunci non diano in realtà la possibilità di mantenere lo status attuale come già avvenuto in passato!
(gelormini@affaritaliani.it)