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Sanità Puglia, a rischio 2mila posti lavoro: Governo impugna legge regionale

Il caso della riorganizzazione della rete dei laboratori analisi pugliesi
Sanità Puglia, l’applicazione dell’art.23 della Regione Puglia
Nell’attesa di una risposta dal ministero, i laboratori hanno organizzato il lavoro seguendo l’art.23 con cui la Regione ha dettato criteri applicativi della DGR n. 736/17 (con cui è stata approvata la riorganizzazione delle reti di laboratorio), in cui ha chiarito che la soglia di produttività delle 200mila prestazioni debba intendersi riferita alla complessiva rete e non alla singola struttura privata.
Sanità Puglia, il Governo impugna l’art.23 davanti alla Corte Costituzionale
Qualche giorno fa, invece, si è avuta notizia che il Governo ha impugnato l’art. 23 perché incostituzionale. Ora, la domanda è: la Regione Puglia si costituirà in giudizio davanti alla Corte Costituzionale per difendere la costituzionalità della norma approvata dal legislatore regionale in linea con i poteri e l’autonomia che la Costituzione gli riconosce (art. 117)? Ossia, per difendere il lavoro svolto fino a oggi dai laboratori o gli stessi dovranno chiudere mandando a casa i circa 2mila dipendenti e ingolfando le liste delle strutture pubbliche?
Mauro Vizzino ha riferito che la sottocommissione della Sanità si riunirà martedì 21 marzo per decidere come procedere. Nel frattempo, i laboratori di analisi privati da lunedì 27 marzo sospenderanno le prenotazioni successive al 30 giugno 2023 garantendo tutto ciò che è già stato prenotato dagli assistiti a oggi. “Giova far presente che le nostre strutture sanitarie, come tutte, sono soggette a liste di prenotazione che a oggi prevedono come prima data utile giugno 2023. Inoltre, gli esami di laboratorio forniscono un servizio di pubblico interesse perché evadono le richieste di esami sul territorio per 80% delle diagnosi” dicono i sindacati Confcommercio Sanità Puglia, S.Na.Bi.L.P. Puglia e Lanap.
E, dunque, l’appello: “La politica regionale intervenga con urgenza e chieda una verifica, una indagine sulla regolarità del comportamento licenziato ma, in primis, chiediamo che intervenga affinché sia difesa la legge regionale, ovvero il primo comma dell’art. 23 della L.R. n. 30/2022, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale.”