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Sanità Puglia, d’Ambrosio Lettieri (CoR): "Il Sud e la sanità meritano atteggiamenti responsabili"
“Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere, a leggere le reazioni di tre esponenti di rilievo dei governi Vendola di questi dieci anni davanti all’atteggiamento responsabile del leader del centrodestra in Puglia, Fitto e del presidente della Regione, nonché segretario del Pd, Emiliano sulla questione meridionale. Gentile, Minervini e Stefano non sopportano la verità: il fallimento pieno, totale, del governo Vendola sul fronte sanità, il cavallo di battaglia di quella Puglia migliore di cui oggi non c’è traccia se non nell’abnegazione, per certi versi quasi eroica, degli operatori di settore", dichiara in una nota Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), componente Commissione Sanità del Senato.
"E considerato che al danno di livelli essenziali di assistenza ritenuti inadeguati anche dall’Agenas - aggiunge Lettieri - si aggiunge per i cittadini pugliesi la beffa di una tassazione tra le più alte d’Italia, il cerchio dei fatti sulle parole, è chiuso".

"Sulla Sanità, purtroppo, si sono persi dieci anni, altro che errori di Fitto. Se c’è una cosa da fare, è riprendere la strada che aveva intrapreso il centrodestra puntando ad una riorganizzazione del settore, mettendo in campo tutti gli strumenti utili ad ingaggiare e vincere una seria lotta alla corruzione e agli sprechi, accompagnata dall’attivazione di buone prassi per garantire prevenzione, appropriatezza dei ricoveri, del percorso diagnostico, delle cure e dell’assistenza, da una parte e dalla realizzazione di una rete di servizi territoriali adeguati ed efficienti, in base ai fabbisogni, dall’altra".
D'Ambrosio Lettieri poi rincara: "Di fronte alle inchieste giornalistiche di questi anni e che anche in queste settimane documentano disservizi, disorganizzazione, liste d’attesa infinite, contraddizioni, sprechi di denaro pubblico e assenza totale di una pur minima traccia di strategia programmatica – e sono solo la punta dell’iceberg del caos totale della nostra sanità regionale, perché poi ci sarebbero a fare da sfondo i conti in rosso e il piano di rientro dovuto allo splafonamento pluriennale del patto di stabilità - non riusciamo proprio a capire di quale visione parli l’ex assessore Gentile".

E poi precisa: "Quanto al riequilibrio delle risorse del fondo sanitario nazionale destinate alla Puglia, ci sembra doveroso ricordare la nostra ferma e spesso solitaria opposizione ai tagli lineari, ma soprattutto la battaglia per introdurre il criterio della deprivazione sociale nell’assegnazione dei fondi. L'ex ministro Fitto ci aveva provato a correggere le regole. Infatti, aveva tentato di introdurre, nella bozza del decreto attuativo della legge sul federalismo, a beneficio del Sud, proprio il criterio della deprivazione sociale. Criterio che, secondo principi di equità, avrebbe dato <a Cesare quel che è di Cesare>. E invece nel teatrino degli accordi nell'ambito della Conferenza delle Regioni si pensò bene di cassare quella previsione. E comunque ricordo che fu proprio Fitto a mediare perché alla Puglia fossero assegnati 100 milioni in più. La domanda è: come sono stati usati dal 2010 ad oggi le risorse?"
"La risposta è sotto gli occhi di tutti".
Quindi la chiosa: "Naturalmente, quella dei criteri per ripartire tra le regioni il Fsn è una delle partite su cui si dovrebbe registrare il livello di coesione territoriale del Paese secondo i principi di equità. La Puglia e le altre regioni del Sud giocano, invece, ormai da tempo una partita il cui esito è già annunciato. Una partita giocata in passato anche con le carte truccate di bilanci Asl non certificati. Credo che dovrebbe cambiare l’approccio alla questione. E le battaglie comuni non possono che partire sulla base di un esame obiettivo, non di una surreale difesa d’ufficio del proprio operato, a dispetto della realtà".