PugliaItalia

Scorporo Pediatrico 'Giovanni XXIII' dal Policlinico di Bari: pro e contro

Prende il via con la dichiarazione congiunta degli onorevoli Michele Picaro e Francesco Ventola, europarlamentari di Fratelli d’Italia, il coro dei commenti allo scorporo dell'Ospedale Pediatrico 'Giovanni XXIII' dal Policlinico di Bari.


 

“Quando abbiamo iniziato a perseguire, con un pizzico di caparbietà, l’obiettivo dello scorporo dell’ospedale pediatrico Papa Giovanni XXIII al Policlinico di Bari - scrivono i due onorevoli FdI - eravamo in pochi a credere che ‘Davide avrebbe potuto sconfiggere il Golia”, lì dove per Golia vi era un intero sistema sanitario-politico che voleva che la struttura sanitaria continuasse a non essere un polo di eccellenza".

"Abbiamo incontrato, in questi anni, famiglie e medici che ci denunciavano situazioni insostenibili, tutt’ora esistenti: neonati/bambini che facevano i pendolari fra il Pediatrico e il Policlinico per essere operati, l’atavica mancanza di medici assumeva contorni davvero preoccupanti".


 

“Per questo gli operatori sanitari, fra i quali vi sono delle eccellenze pediatriche, erano e sono davvero degli eroi, perché nonostante tutto questo sono riusciti a garantire servizi sanitari. Oggi che l’obiettivo dell’autonomia è stato raggiunto viene stoppato il lento declino di chi aveva deciso di far fallire il progetto di polo pediatrico d’eccellenza, la nostra è stata una battaglia per la rinascita della salute pediatrica pugliese, che da oggi inizia il suo percorso - che seguiremo anche sotto il profilo ministeriale - assicurando fin d’ora l’attenzione e il coinvolgimento del sottosegretario alla Sanità, Marcello Gemmato, perché non manchino anche le risorse per il raggiungimento dell’autonomia".

“Ringraziamo tutti i consiglieri regionali - concludono Picaro e Ventola - che con il loro voto hanno reso concreto questo primo passo verso l’autonomia”.



 

Esprime la sua soddisfazione per il conseguimento di questo obiettivo anche il consigliere regionale della Lega, Fabio Romito: “Per la sanità pugliese e per i nostri bambini oggi è una grande giornata. Una giornata che voglio dedicare alle tante famiglie, circa 8.000, che in questi anni hanno dovuto cercare altrove le cure per i loro neonati o bambini: l’ospedale pediatrico Papa Giovanni XXIII dal primo gennaio del prossimo anno non sarà più accorpato al Policlinico di Bari, ma transiterà nella ASL BA per approdare al grande progetto di autonomia. Inizia oggi il percorso per farlo diventare un polo pediatrico di eccellenza”. 

“Da sempre è rincorso da tutto il centrodestra regionale, per questo oggi condivido questo risultato con tutti i colleghi consiglieri regionali. Grazie in particolare al presidente Perrini e FDI , ai gruppi di Lega, Forza Italia e Puglia domani, a tutti i colleghi che mi hanno sostenuto in questa battaglia. Grazie al collega e amico Francesco Paolicelli, all’assessore Amati per il coraggio di aver affrontato fin dall’inizio questa battaglia, inserendo la norma in questo ultimo bilancio”, aggiunge Romito.


 

“Tutti insieme eravamo e siamo fortemente convinti che solo scorporando il Pediatrico dal Policlinico ci sarebbe stata quell’attenzione e quelle risorse utili per farlo uscire da un periodo di crisi sanitaria che avevano penalizzato fortemente la struttura. Dovremo tutelare la vocazione universitaria del nostro Polo Pediatrico - spiega il consigliere regionale - provando a ispirarci alle esperienze del Meyer di Firenze o del Gaslini di Genova. Oggi, quindi, si apre un nuovo capitolo, nato fra mille ostacoli”.

L'approvazione non è stata facile: “In aula ci sono state forti resistenze, che hanno trovato nel prof. Lopalco la loro figura di riferimento. Assicuro fin d’ora tutto il mio supporto perché l’autonomia sia raggiunta come da legge approvata, mi farò interprete anche sul piano governativo perché vi siano anche le risorse adatte per dar avvio al nuovo progetto”.

“Gli aspetti burocratici ed economici non ci spaventano - conclude Romito - oggi il pensiero va a tutte le famiglie che vivono quotidianamente il dramma della malattia dei loro piccoli, da oggi si concretizza la speranza di non dover più affrontare viaggi fuori regione potendo contare su un presidio sanitario d’eccellenza”.

A tal proposito, il consigliere e Assessore regionale, Fabiano Amati, ha dichiarato:  “Ci voleva una scossa e scossa è stata. E noi ci siamo mossi pensando ai bambini. Il Giovanni XXIII passa alla ASL di Bari, per proiettarsi nella missione di ospedale pediatrico di valore. Ora viene il difficile e seguirò con costanza il percorso, oggi più facile perché accentrato in un processo di decisione molto più semplice, quello della ASL, rispetto a quello più complesso del Policlinico". 


 

"Confesso che mi sono commosso: non so se per l’approssimarsi della vecchiaia, come potrei sospettare, o perché ho visto da vicino, come sono convinto, i bambini e le loro famiglie in questi terribili e meravigliosi quattro ultimi anni. Ringrazio i miei colleghi della Giunta regionale, a cominciare dal Presidente Emiliano, e tutti i colleghi del Consiglio regionale, compresi quelli che con le loro critiche ci hanno consentito di riflettere di più e più a lungo". 

"Nei prossimi giorni spiegherò meglio ciò che penso e racconterò pure le suggestioni storiche che ho tratto da questa vicenda: non sono state queste a convincermi, ovviamente, ma leggere i nomi di Enrico Nannei e suor Agnese Salvati, impegnati nelle prime sedi dell’ospedale di via Putignani e Sagarriga Visconti, mi ha fatto sentire, ancora una volta, nano sulle spalle di giganti”.


 

Di parere opposto le dichiarazioni del consigliere regionale del PD, Pier Luigi Lopalco: “Oggi mi chiedo, ancora una volta, se il dibattito pubblico e politico abbia realmente a cuore il benessere dei cittadini o se sia guidato da logiche populiste e superficiali.” 

“La decisione, promossa dal centrodestra e sostenuta anche da una parte del Governo e del mio stesso gruppo politico - prosegue Lopalco - di trasferire il polo pediatrico dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico alla gestione della ASL Bari, con l’obiettivo dichiarato di trasformarlo in un centro di eccellenza come azienda autonoma, è un errore che rischia di compromettere ulteriormente la già fragile sanità regionale".

"Il passaggio alla ASL comporterà inevitabilmente un allontanamento dell’Università dalla gestione del Giovanni XXIII. Mi chiedo: chi pagherà gli stipendi dei medici universitari che oggi lavorano nell’ospedale? Nessuna risposta chiara è stata fornita. L’autonomia potrebbe essere indirizzata verso la creazione di un IRCCS? Peccato che senza il supporto dell’Università sarà impossibile raggiungere i requisiti scientifici richiesti".


 

"La verità è che ciò che oggi conosciamo come l’Ospedaletto rischia di diventare un Ospedalicchio, incapace di rispondere alle esigenze delle famiglie pugliesi, che saranno costrette a continuare i viaggi della speranza verso altre regioni”.

“Mi sono battuto, quasi da solo, per impedire questa decisione - conclude Lopalco - e sono in pace con la mia coscienza. Ma la lotta non finisce qui. È necessario che le famiglie pugliesi e tutti i cittadini siano consapevoli delle conseguenze di queste scelte e che si apra un confronto serio per salvaguardare il diritto alla salute di tutti”.

Mentre il capogruppo del M5S, Marco Galante, in altra nota sottolinea: "Per andare nella direzione di un polo pediatrico di eccellenza del Sud Italia era necessario avere l’ospedale Giovanni XXIII autonomo. Un passaggio che abbiamo sempre sostenuto, per cui oggi abbiamo espresso voto favorevole, così come fatto in commissione".

"In aula è stato importante dare vita a una discussione approfondita, perché era necessario chiarire i passaggi e le tempistiche per la costituzione dell’ente autonomo, in modo da non lasciare dubbi. Nelle varie sedute della Commissione sanità, anche della scorsa legislatura, più volte abbiamo affrontato questo tema, ed eravamo tutti concordi nel potenziare l’ospedale pediatrico, perché l'obiettivo è sempre stato aumentare l’efficienza della struttura, così da evitare alle famiglie di dover andare fuori regione per poter curare i propri figli".

"Oggi lo sforzo comune è stato trovare la via migliore per raggiungere questo risultato tanto atteso. Per farlo sarà indispensabile la collaborazione e il confronto con l’azienda ospedaliera Policlinico di Bari. Il prossimo passo sarà unire le forze tra Governo nazionale e Governo regionale e accelerare, dare veramente impulso a questo percorso. Sulla salute dei bambini non ci possono essere divisioni tra le  parti politiche, siamo tutti dalla stessa parte.

(gelormini@gmail.com)