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Scorrano (Le), 'Architetture di Luce'
L'artigianilità pugliese della festa nel mondo

Cosimo Cardone

Fino al 9 luglio Scorrano, la piccola cittadina a 35 km a sud di Lecce che conta poco più di 7000 mila abitanti, diventa la spettacolare location musicale delle imponenti, meravigliose e stupefacenti luminarie, vere e proprie "Architetture di Luce".

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Cinque giorni di festa durante i quali sono tutti col naso all’insù e con in mano l’immancabile telefonino per foto e filmati, perché va in scena il grande spettacolo delle accensioni musicali in onore di Santa Domenica, la Santa di Tropea che nel 1600 salvò Scorrano dall’epidemia di peste che colpì la città diventandone successivamente la patrona. 

Uno spettacolo, unico nel suo genere, che negli anni ha portato Scorrano a guadagnarsi il titolo di capitale mondiale delle luminarie, regalando alla sua festa patronale una risonanza internazionale grazie a queste opere di artigianato nel solco del barocco leccese, realizzate in legno e arricchite con migliaia di luci colorate attraverso forme tortuose e geometriche, che sembrano giganteschi ricami colorati.

Le imponenti luminarie non solo illuminano la città ma brillano a tempo di musica e incantano i visitatori e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Si parla di circa 500 mila spettatori tra i quali buyer provenienti dal Giappone, Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Corea e Spagna  che assistono e poi eventualmente commissionano le luminarie che abbelliranno le loro città.

Quest’anno sono state quattro le aziende salentine che hanno realizzato le differenti illuminazioni. Le ditte “Mariano”, “Marianolight”, “De Cagna” e “Santoro” che hanno diversificato le loro creazioni dando differenti tematiche. La ditta Mariano Luminarie ha dedicato le sue creazione agli innamorati realizzando nella piazza principale del paese una riflessione sull’amore assoluto e universale con l’opera “Il Giardino di Cupido”.

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Marianolight invece ha proposto “La narrazione delle gesta architettoniche dell’uomo” attraverso una galleria geometrica composta da cinque portali-dolmen che si ingrandiscono fino a formare la ciclopica piramide Maya, una colossale struttura di 25 metri, e due gigantesche torri rotanti ispirate al famoso grattacielo di Dubai.

La storica ditta De Cagna si è ispirata al mito di Icaro realizzando una lunga galleria con due torre finali di 35 metri, dalla forme slanciate e con raffinati accostamenti cromatici, impiegando oltre 500mila lampadine a led di nuova generazione. La ditta di Antonio Santoro invece si è ispirata al “Dna” realizzando una galleria dalla particolare forma a elica con diamanti di luce incastonati che simboleggiavano il valore assoluto della vita.

A tutto questo naturalmente come in ogni festa patronale del sud Italia che si rispetti non sono mancati i riti religiosi con le caratteristiche processioni, i tradizionali concerti bandistici e gli immancabili fuochi d’artificio. Spettacoli piromusicali e gare pirotecniche si sono tenuti in pieno giorno e di notte.

Novità di quest’anno della Festa è stata la rassegna delle eccellenze agroalimentari “M’illumino di gusto” allestita nel centro storico del paese nei pressi della Chiesa di Santa Domenica. Un percorso enogastronomico per dare la possibilità ai tanti avventori, in particolar modo ai turisti, di scoprire e gustare i piatti della tradizione salentina e i dolci tipici come il famoso “pasticciotto”.