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Screening tumore colon, Tupputi (Con) replica a Mennea (Pd)

Tornano ad incrociarsi vessilli ed alabarde da disfida tra 'CON Emiliano' e PD sul fronte sanitario pugliese, questa volta sul tema "Screening tumore al colon"

Tornano ad incrociarsi vessilli ed alabarde da disfida sul fronte sanitario pugliese, questa volta sul tema "Screening tumore al colon" tra i contendenti: Giuseppe Tupputi (CON Emiliano) e Ruggiero Mennea (PD).

Ad aprire il dibattito, una nota del Gruppo consiliare regionale 'Con Emiliano': "A breve - come diceva “qualcuno” - il governo regionale sarà incolpato anche delle Guerre Puniche, ovvero di qualsiasi cosa, anche quando non c’è responsabilità alcuna da potergli addebitare. La prevenzione - continuava la nota - è alla base delle politiche sanitarie della Giunta regionale pugliese e la decisione del Governo di impugnare la legge regionale n.14/2022 sul potenziamento dell’attività di screening del tumore al colon è avvertita da tutti noi come un’ingiustizia".

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"Ergo - sottolineavano dal gruppo CON - accusare di “complicità” la Giunta è altrettanto ingiusto, a tratti stucchevole tanto è evidente il tentativo di raggiungere sempre l’acme dei toni più esasperati, senza offrire un buon servizio alla comunità. Il Governo regionale e l’assessore alla Sanità, Rocco Palese, hanno da subito sposato la legge, cogliendone la portata e le ricadute benefiche sulla salute della popolazione. Ma i numeri, per qualcuno, non contano. Eppure, ci sono quelli vincolanti del Piano di rientro sanitario: una morsa, una tenaglia che in alcuni casi, come questo, ci priva dello spazio di manovra nelle scelte sanitarie".

"Ma come ha già avuto modo di evidenziare l’assessore Palese - proseguiva la nota - così come hanno fatto altre regioni, anche la Puglia chiederà al Governo e ai Ministeri competenti l’esatta definizione del nuovo Piano Oncologico Nazionale 2022 – 2027, attualmente al vaglio dell’esecutivo, per ottenere una ridefinizione dei Livelli Essenziali di Assistenza e dei rispettivi fondi per sostenerli.La salute pubblica non ha prezzo, ma poiché siamo rappresentanti istituzionali non possiamo fingere di non conoscere i limiti imposti dalla contabilità pubblica, non sarebbe serio. Ma non ci arrendiamo - concludevano dal gruppo CON - e centreremo l’obiettivo, con rigore e serietà, percorrendo la strada per garantire il potenziamento dello screening senza incorrere in cartellini rossi da Roma”.

A stretto giro di comunicato, il consigliere regionale Ruggiero Mennea (PD) scriveva: “In merito all’impugnazione della Legge Regionale per potenziare il  programma di screening per la prevenzione del carcinoma del colon retto, prima della delibera d’impugnazione il MEF aveva chiesto rassicurazioni alla Giunta regionale nel senso che le iniziative previste dalla legge, oltre ad essere in linea con il fabbisogno, dovessero risultare  sostenibili e non pregiudizievoli  sull’equilibrio economico e rispettosi del limite di spesa per il personale”.

“A questa richiesta di rassicurazioni - continuava Mennea - la Giunta regionale non ha mai risposto, nonostante la sollecitazione dagli uffici del Consiglio regionale. E oggi, con la complicità del Gruppo “Con Emiliano”, invece di fornire tali rassicurazioni seppur tardive, ci si trincera dietro i numeri, annunciando una generica richiesta al Governo dell’esatta definizione del nuovo Piano Oncologico nazionale 2022 – 2027.”

“La realtà, tuttavia - aggiungeva Mennea - è che qui non si tratta di un problema di mera contabilità, ma di attuare precisi obiettivi di Governo, a cominciare dalla estensione  al 100% della popolazione dell’esame del “sangue occulto” per fasce di età, oggi purtroppo attestata su percentuali misere, e l’introduzione della consulenza oncogenetica per i pazienti con mutazioni. Il Gruppo CON dovrebbe ricordare di aver votato con il PD questa legge e ora non può schierarsi con il silenzio del Dipartimento Salute e con l’ignavia e l’inerzia della Giunta regionale”.

“Basterebbe rispondere alle richieste di rassicurazione del Governo nazionale - concludeva Mennea - per evitare l’impugnazione di una legge di civiltà e di giustizia sanitaria per i pugliesi. Mentre si praticano difese politiche d’ufficio, i cittadini attendono di sapere se la loro vita è in pericolo. E’ il momento di dire basta alle faziosità. E’ il momento della responsabilità e della tutela dei bisogni di salute dei pugliesi”.

Pronta la replica del capogruppo 'CON Emiliano, Giuseppe Tupputi: "Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire ed è l’atteggiamento che si avverte nella nota del consigliere regionale Ruggiero Mennea, in merito alla questione dell’impugnazione della Legge Regionale per potenziare il programma di screening per la prevenzione del carcinoma del colon retto".

"Ecco - ha sottolineato Tupputi - ancora una volta, che i contrasti e i problemi di una parte politica irrompono su un campo che ne dovrebbe essere sgombro. Ecco, ancora una volta, che si sceglie un obiettivo vicino, ma diverso, da quello che si vuole colpire utilizzando qualsiasi pretesto e occasione anche a rischio di snaturare il dibattito politico. Cosa non si fa per un pugno di like!"

"Se Mennea, alla ricerca di consensi all’ombra del collega di partito Fabiano Amati, con il quale appare sempre allineato - ha precisato il capogruppo CON - si sente distante dalle scelte, dalle strategie, dall’impegno di questa maggioranza di governo alla Regione retta da Michele Emiliano, faccia le sue scelte".

Tornando al punto in questione, ovvero la salute dei pugliesi - ha concluso Tupputi - ribadiamo che la Giunta regionale pone al vertice delle sue politiche sanitarie la prevenzione e non potrebbe essere altrimenti. E l’obiettivo per ora mancato, certo non si raggiungerà con argomenti al limite della demagogia, ma sarà perseguito, come già detto, con rigore e serietà".

(gelormini@gmail.com)