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Sergio Melpignano,
il pioniere del turismo di qualità (di M. Colonna)
Ci sono uomini che per amore della propria terra realizzano sogni insperati. E quando li hanno realizzati diventano grandi uomini da ricordare per sempre. È il caso di Sergio Melpignano, avvocato tributarista (tra gli studi più accorsati nell’Italia degli anni ’80 e ’90), consulente in materia fiscale di diversi governi nazionali, si è spento qualche giorno fa.
Sergio è partito da Fasano (in Puglia) per andare a studiare a Bologna e stabilirsi poi a Roma dove ha abitato ed esercitato la professione. Dopo decenni di successi nell’àmbito professionale ha scelto come buen retiro la sua terra natia. Fasano, per l’appunto, che rispetto a vent’anni fa, oggi, è un altro luogo.
Ma andiamo per ordine.
Pur continuando l’attività legale nel suo studio di Roma, Sergio Melpignano è divenuto imprenditore. Dal 1996 ad oggi ha realizzato strutture di charme note in tutto il mondo per la qualità dell’ospitalità offerta, scelte da attori e cantanti dello show biz, della finanza, dell’imprenditoria internazionale, per celebrare feste e matrimoni.Animato da un amore viscerale che lo legava alla sua terra ha creato - insieme alla moglie Marisa che ha contributo con il suo indiscusso buon gusto – il brand ‘Masseria’, copiato successivamente in tut
Ha così trasformato la sua residenza estiva nella Masseria San Domenico, continuando a viverci. Ci ha preso gusto e ha continuato a pensare che i sogni si possono realizzare. Basta crederci. Ed ha creato il golf San Domenico (un campo a 18 buche in riva al mare), San Domenico House (a Londra), il resort Borgo Egnatia, Masse
Gli si deve riconoscere - indiscutibi
L’uomo imprenditore e lungimirante negli affari, nel privato era molto schivo. Mai autocelebrativo. E con un grande senso dell’amicizia. L’amore per la propria terra l’aveva trasmesso anche ai suoi figlio, Viola, Aldo e Francesco, che alla minima occasione tornano a casa. E alle due nipotine,per le quali stravedeva.
Sergio era un uomo di grande umiltà e generosità. Sebbene avesse i natali aristocratici e avesse conosciuto la ricchezza era rimasto una persona semplice e con un grande senso del lavoro. In masseria spesso lo si vedeva al tramonto seduto su un muretto sotto un albero di ulivo che conversava amabilmente. Questo è il ricordo che avrò sempre di lui.
Ci mancherà.
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Pubblicato sul tema: Sergio Melpignano, la modernità rupestre Il segno indelebibile nel turismo…