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Sherlock Holmes e la seconda vita secondo Roberto Rossetti

di Antonio V. Gelormini

Undici nuove vite per Sherlock Holmes, nella piccola antologia “Uno studio indaco” di Delmiglio Editore-Verona, e il ritorno intrigante secondo Roberto Rossetti

Undici nuove vite per Sherlock Holmes, nella piccola antologia “Uno studio indaco” di Delmiglio Editore - Verona, in omaggio e memoria di “Uno studio in rosso”, o meglio “A study in scarlett”, il primo successo di Sir Arthur Conan Doyle, che consacrò l’illustre investigatore deduttivo alla letteratura mondiale.

Uno studio indaco 768x1152

Undici storie brevi richieste ad undici autori diversi: una per ogni copia sopravvissuta delle prime edizioni del romanzo poliziesco - oggi contese a suon di sterline da collezionisti ed appassionati - arricchite dai disegni di altrettanti artisti della grafica, per rispondere in modo brillante al proliferare di storie brevi in tempo di Coronavirus.

Un’iniziativa originale e divertente, che esalta il fascino senza tempo dell'investigatore per eccellenza, interpretato attraverso undici chiavi di lettura, che spaziano dagli incroci inusuali con Wolfgang Amadeus Mozart e San Nicola di Bari a quelli accidentali con un omonimo del deputato americano Sanders; dalla gelosia assassina per trasgressivi amori lesbici ai profumi ammalianti del bergamotto di Calabria.

pipa holmes

Ma anche dall’eleganza concorrente tra un Borsalino italiano e un british Deerstalker; all’intrigante contrapposizione tra il Regno d’Italia e le Triadi cinesi o a un’improbabile performance del Mago Houdini, dopo alcune divagazioni dal sapore dannunziano. Per poi avventurarsi lungo il Tevere all’ombra del Vaticano, e arrivare idealmente nella San Pietroburgo di Puškin, su un treno transiberiano che non assomiglia affatto all’Orient Express di Agatha Christie.

Fino all’apparizione sulla scena, di questa narrazione investigativa plurale, di Mary Shelley e del suo Frankstein, nonché di Joseph Conrad e del proprio capolavoro ‘Cuore di tenebra’, nel racconto forse più avvincente della raccolta: “Ah, Bournemouth” di Roberto Rossetti.

Fatti suoi, infatti, la pipa, la lente e il tipico cappello del famoso personaggio di Conan Doyle, Rossetti - scrittore di origini marchigiane (Jesi) e pugliese di adozione, come Federico II - dà vita a uno Sherlock Holmes ‘speculare’, che torna sulla scena investigativa in una sorta di versione Diabolika, nei panni trasgressivi del perseguitato e non più in quelli virtuosi dell’investigatore.

Targa holmes museum

Un’inversione dei ruoli alquanto sorprendente, quella immaginata da Roberto Rossetti. A spiegarla è lo stesso Holmes: “Dopo il mio ritiro, o la morte o altro. E ho scelto l’altro. Conoscere l’altra faccia del problema. E, confesso, mi sto divertendo. Da questo lato si impara ad apprezzare la vita giorno per giorno, sa? Qui davvero del domani non vi è certezza. Malgrado tutta la nostra ostentata sicurezza, un giorno un’amante ti può pugnalare, un altro, un giudice può mandarti a finire i tuoi giorni sulla forca”.

sherlock holmes film

E a lui stesso, Rossetti, fa sottolineare una certa stanchezza: “Per la monotonia della fissità dei ruoli con Moriarty”, il suo celebre antagonista, “Mentre, invece, il mondo si muove e anche gli uomini possono cambiare la propria visione della vita”. Facendolo ricorrere all’ennesimo travestimento: questa volta sotto la barba di Józef Teodor Konrad Korzeniowski, al secolo Joseph Conrad, per riconoscere - in fondo - e raccomandarsi, al fidato Watson, di essere trattato bene anche in questa nuova veste: “Holmes le deve tutto, senza di lei non sarebbe nulla e nessuno nel mondo ne conoscerebbe le imprese, se non la sua stessa esistenza. Ci rifletta!”.

Rosone Troia

E infine, non tralasciando un ultimo dettaglio segnalato anche all’estensore di queste note: “Il nuovo inizio di Sherlock Holmes - nella contrapposizione dicotomica di questa iniziativa, esaltata nel racconto di Rossetti - è affidato a 11 autori, ‘di cui uno doppio’, come la suddivisione dei raggi e dei petali moreschi del meraviglioso Rosone della Cattedrale di Troia in Puglia”. Sic transit gloria mundi!

(gelormini@gmail.com)