Sopravvivere, cantare e
morire sotto i pomodori
Pomodori fatali per alcuni braccianti extracomunitari coinvolti nell'incidente tra un furgone e un tir nel foggiano tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri
Sopravvivere grazie ai pomodori. Spezzarsi la schiena sotto il solleone di Capitanata, nel Tavoliere delle Puglie - il Granaio d’Italia - per tenere in vita una speranza. Sognare ad occhi aperti, cantando le melodie dolci, nostalgiche ed indigene del Burkina Faso, della Sierra Leone, della Nigeria, del Mali, dell'Uganda, della Romania, della Bulgaria e anche della Polonia, per tener testa all’amaro e aspro sapore di una fatica provvidenziale e al tempo stesso maledetta, quella riservata solo a loro, perché malpagata, caporalata e sistematicamente sfruttata. Quella che il paradosso beffardo della vita etichetta inesorabilmente come: ‘lavoro nero’.
L’impatto è avvenuto nella canicola pomeridiana sulla strada provinciale 105, al bivio tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri. Il furgone bianco con a bordo otto braccianti extracomunitari, che dalle prime luci dell’alba erano stati al lavoro nei campi di pomodori, è stato travolto da un tir che trasportava pomodori. Un incubo! Una moderna tragedia rurale, che è costata la vita a 4 di loro, 3 sul colpo e un altro più tardi in ospedale.
Due delle vittime erano giovani ventenni: Ceesay Aladje del Gambia e Balde Amadou della Guinea Bissau. Altre cinque persone sono rimaste ferite: gli altri quattro uomini che erano sul furgone - ora in gravi condizioni negli ospedali Riuniti di Foggia - e il conducente del tir che ha riportato ferite non gravi.
Ad una prima ricostruzione dell'incidente stradale, il camion che proveniva da Foggia avrebbe occupato la corsia del furgone, che invece percorreva la strada di Ascoli Satriano: inevitabile lo scontro. Drammatica l'immagine, con migliaia di pomodori sull'asfalto e i corpi senza vita delle vittime.
Fai Cisl è tra i primi a far sentire la voce del sindacato: "Ancora un grande dolore. Vogliamo sapere se ci sono responsabilità, se è stata una tragica fatalità o se si poteva evitare, se il trasporto era regolare oppure se i lavoratori erano stipati nel furgone perché arruolati da caporali, come accade purtroppo ancora molto spesso. E non solo da queste parti".
(gelormini@affaritaliani.it)