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Strage Capaci, ricordare Falcone e i 2 pugliesi della scorta
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ricorda Giovanni Falcone, Francesca Morvilo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e le altre vittime della scorta in occasione dell’anniversario della strage di Capaci.
“Nel giorno dell’anniversario della morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo il mio pensiero - scrive in una nota Emiliano - va indietro nel tempo quando, giovanissimo magistrato, mi fu assegnata come prima sede la Procura di Agrigento. Lì ho avuto l’onore di conoscere Giovanni Falcone e di lavorare al fianco di Rosario Livatino, che era il sostituto procuratore che mi ha insegnato il mestiere".

"Erano persone anche umanamente meravigliose, non dovete immaginarli come distaccati e severi - ricorda Emiliano - erano persone meravigliose anche nel tratto privato. Io ero un giovanissimo magistrato che non aveva neanche il coraggio di parlare davanti a Falcone. Lui si dedicava a noi con grande attenzione perché sapeva che il futuro della lotta alla mafia camminava sulle gambe dei giovani magistrati che allora arrivavano in Sicilia".
"Proprio in questa giornata particolare - sottolinea Emiliano - noi vogliamo ribadire con forza che la lotta alla mafia e alla illegalità deve continuare ad essere parte integrante della nostra scelta civile. Nei prossimi giorni si terrà un vertice, richiesto da me, con tutti i Prefetti e i Procuratori distrettuali antimafia per valutare quello che sta accadendo. È chiaro che se qualcuno pensa di colpirci alle spalle, non solo a Capaci ma anche approfittando di una pandemia, la pagherà cara come l’hanno pagata cara dopo questo vigliacco attentato. Il 23 maggio è un giorno nel quale tutti insieme dobbiamo fare memoria della grandezza dei servitori dello Stato che, questa volta, erano medici, infermieri, operatori sanitari, allora furono poliziotti".
"Voglio ricordare - conclude Emiliano - che ben due dei componenti della scorta erano pugliesi: Antonio Montinaro e Rocco Dicillo. E poi c’era Vito Schifani, la cui vedova parlava nel Duomo di Palermo. Noi rivendichiamo con grande orgoglio la pugliesità di questi due nostri ragazzi”.
(gelormini@gmai.com)