TAP, continua lo ‘stop and go’. Indagini e perquisizioni nelle sedi aziendali
Indagini della Procura e perquisizioni dei Carabinieri del Noe alle sedi TAP, per i metalli pesanti nelle acque del gasdotto e presunte violazioni urbanistiche
E’ una sorta di telenovela quella della TAP in Salento. Ogni appiglio era e resta utile nella battaglia che le autorità locali e i movimenti NoTap perseguono con pervicacia e passione.
Il sindaco di Melendugno, Marco Potì, nel luglio scorso aveva vietato con un provvedimento amministrativo il prelievo d’acqua dai pozzi e dalla falda adiacente il cantiere. L'ordinanza ha dato il via a un'inchiesta della Procura di Lecce - coordinata dal procuratore della Repubblica Leonardo Leone de Castris e dalla pm Valeria Farina Valaori - alla base degli odierni sequestri e perquisizioni, da parte dei Carabinieri del Noe, presso le sedi della multinazionale di Lecce, Roma, Milano e Padova.
Oltre gli uffici della Tap, che a Melendugno in Salento, sta realizzando l'approdo del gasdotto che porterà in Europa il gas dell'Azerbaijan, il Noe ha perquisito anche il laboratorio di analisi "SGS Italia spa" di Villafranca Padovana, in cui sono state effettuate le analisi delle acque di falda sotto il cantiere di San Basilio.
Si cerca di capire se i riscontri di presenze di metalli pesanti, come nichel, cromo esavalente, vanadio, arsenico e manganese - oltre i limiti consentiti - sia stato o no determinato dai lavori in corso. A tal proposito, risulterebbero indagati il country manager Italia di Tap e l'ex amministratore legale, Michele Mario Elia e Clara Risso, insieme al Project Manager Italia, Gabriele Paolo Lanza.
Si prospettano, inoltre, l’ipotesi di truffa e una serie di violazioni urbanistiche, che coinvolgono anche l’attiguo terminale Snam (anch’esso da costruire), nonché alcuni reati ambientali relativi all’espianto di 445 ulivi per far posto al passaggio del gasdotto.
Dalla Tap si fa sapere che per quanto riguarda l’inchiesta: “L’Azienda sta assicurando la massima collaborazione alle autorità. Continueranno su questa strada, nel proseguimento delle indagini, nella convinzione che esse non potranno che dimostrare l'assoluta correttezza di quanto Tap fino ad ora ha realizzato".
Nel frattempo, il comitato No Tap chiede di bloccare il cantiere fino alla fine delle inchieste, e la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, nell’invocare "chiarezza", coglie al volo l’appiglio: "Noi il Tap non l'abbiamo voluto né imposto, ce la siamo trovato, ma sicuramente non daremo agevolazioni. Quando abbiamo incontrato il sindaco di Melendugno - ricorda - abbiamo promesso, anche grazie e attraverso il premier Conte, che non ci sarebbero stati decreti salva Tap".
Naturalmente, da non perdere le prossime puntate…
(gelormini@affaritaliani.it)
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