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TAP, Emiliano smentito dal
Ministero secondo il M5S

Una nota diffusa dal Movimento 5 Stelle, comunica la risposta del Ministero delle Sviluppo Economico all’interrogazione del deputato Emanuele Scagliusi (M5S) sulla vicenda TAP, che metterebbe in imbarazzo la posizione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per cui il deputato del M5S chiede: "Emiliano dia spiegazioni ai pugliesi".

scagliusi Camera
 

Dopo poche settimane d’attesa - riporta la nota - giunge la risposta del Ministero dello Sviluppo economico sull’Interconnessione TAP e sul decreto che ne ha autorizzato la realizzazione ma la notizie sono tutt’altro che positive. In Commissione Attività Produttive a Montecitorio, il sottosegretario Gentile ha infatti replicato all’interrogazione parlamentare del deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S) con cui veniva chiesto al ministro Guidi se non ritenesse opportuno sospendere il progetto “Interconnessione TAP” come richiesto dalla Regione Puglia, visto il mancato rispetto delle procedure di valutazione e condivisione previste dalla normativa vigente.

Con nota del 18 settembre 2015, il Ministero dello Sviluppo economico ha comunicato alla Regione Puglia, per eventuali osservazioni, che il metanodotto in questione sarebbe stato classificato come nazionale - ha affermato il sottosegretario Gentile nella sua risposta a Scagliusi - il decreto ministeriale di aggiornamento della Rete Nazionale dei Gasdotti al 1° gennaio 2016, emanato dal Mise il 20 ottobre scorso, ha conseguentemente incluso il metanodotto in progetto ‘Interconnessione TAP’ tra quelli rientranti nella rete nazionale. Solo successivamente - ha aggiunto il rappresentante del Governo - sono pervenute a questo Ministero alcune osservazioni da parte della Regione Puglia, che ha poi nuovamente scritto al Mise chiedendo una revisione del decreto stesso”.

Emiliano riflessivo
 

“Ancora una volta, il Governatore Emiliano prende in giro i pugliesi facendo l'esatto contrario di quello che dice sui mezzi di informazione. Da pugliese ho provato un certo imbarazzo - dichiara il deputato Emanuele Scagliusi - nel sentire dal Sottosegretario Gentile che Emiliano non ha inviato alcuna osservazione nei tempi previsti, su una questione così importante per la nostra Regione. Incompetenza o malafede? In entrambi i casi, se questa è la gestione Emiliano, c'è da preoccuparsi".

Gentile Mise
 

"Piuttosto che lanciarsi in offese personali verso di me, offese che lo qualificano e pensare che parliamo di un ex togato!, Emiliano riconosca che è grazie alla nostra opposizione attenta - continua Scagliusi - che si è finalmente destato dal torpore che lo ha contraddistinto e si è dato una mossa per limitare i danni presentando un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica: lo dimostrano le date, non le menzogne a cui il PD ci ha ormai abituato a tutti i livelli”.

Nella risposta del Ministero si legge anche che, sulla base delle osservazioni pervenute, si è rilevato che non sussistono gli estremi per una revisione del citato Decreto, considerato in particolare che la normativa vigente specifica in modo puntuale i requisiti che rendono oggettivamente di carattere nazionale il progetto del gasdotto di collegamento tra il TAP e la Rete Nazionale Gas. 

scagliusi m5s
 

“Inserito nella lista della Rete nazionale dei Gasdotti, il progetto Interconnessione TAP rientra adesso nell'iter agevolato previsto dallo Sblocca Italia, tanto caro al governo fossile targato Renzi, che riduce drasticamente il potere esercitabile dalla Regione, nonostante Emiliano parli tuttora di ipotetici quanto improbabili spostamenti dell'approdo - prosegue il deputato pugliese 5 Stelle -  Dopo quanto appreso in Commissione, credo che le speranze riposte nel ricorso straordinario al Capo dello Stato siano ridotte al lumicino se non nulle. Adesso, mi auguro che il Governatore dia conto all'intera regione spiegando i motivi dell'imperdonabile ritardo".

"Difficile, se non impossibile che il Presidente Mattarella possa intervenire ora che è troppo tardi. D'altronde - conclude Emanuele Scagliusi - parliamo dello stesso Presidente che solo pochi giorni fa ha accettato di buon grado la data del 17 aprile per il referendum sulle trivellazioni, nonostante questo comporterà il rischio di non raggiungere il quorum e la certezza di buttare al vento circa 300 milioni di euro dei cittadini italiani che si sarebbero potuti risparmiare prevedendo l’election day con le amministrative della prossima primavera”.